Nuova veste per l'area attrezzata "Fontana del Papa" della Riserva Naturale delle Sorgenti del Belbo, grazie ad un intervento di riqualificazione ambientale realizzato dal parco del Marguareis grazie a fondi regionali del PSR Piano di Sviluppo Rurale 2007 - 2013 - Asse 3 - Misura 323 - Azione 1 - tipologia 1b.
Lo scopo dell'intervento è stato quello di aumentare la naturalità del tratto del torrente Belbo nei pressi dell'area attrezzata "Fontana del Papa", individuata idealmente come "Sorgente del Belbo" e con questo le possibilità di successo riproduttivo degli anfibi, creando allo stesso modo un piccolo percorso per un'attività didattica collegata alle aree umide ma anche alla tutela della Biodiversità vegetale, realizzando una stazione Ex-situ per alcune specie vegetali spontanee rare presenti nella Riserva.
Nella zona umida "Fontana del Papa" il corso d'acqua non era adatto alla vita e alla riproduzione degli anfibi e delle altre comunità legate alle zone umide. L'intervento ha apportato le modifiche necessarie diversificando l'ambiente attuale attraverso la progettazione e la costruzione di nuovi microhabitat creando, attraverso un modesto movimento terra che andrà a favorire un maggiore accumulo d'acqua, un ambiente idoneo ad ospitare le varie comunità. Inoltre per favorire la fruizione didattica dell'area umida senza andare ad interferire sui processi naturali è stata realizzata una grande pedana in legno con "colpo d'occhio" sulla sottostante area umida, valorizzando dal punto di vista ambientale e paesaggistico anche il già esistente "isolotto" colonizzato da ontani neri.
La creazione artificiale di piccole anse nel tratto del torrente Belbo prossimo all'area umida "Fontana del Papa" e del nuovo specchio d'acqua con sponde naturali ospitanti vegetazione ripariale idonea, con un gradiente di profondità adeguatamente pensato, faciliterà l'ultimo stadio della metamorfosi degli anfibi (in questa fase del loro ciclo di sviluppo infatti, durante il passaggio alla respirazione polmonare, le larve hanno bisogno di acque bassissime per evitare l'annegamento).
Nello specifico, i profili di fondo e gli sviluppi di riva sono stati pensati e progettati per soddisfare le esigenze bioecologiche sia delle diverse specie di vegetazione igrofila ed acquatica sia delle componenti faunistiche, in funzione delle loro esigenze trofiche, riproduttive e di rifugio. Il mantenimento di tali livelli idrici sarà garantito dall'apporto idrico del torrente Belbo che nel suo primo tratto è continuo in tutti i periodi dell'anno; il livello dell'acqua può essere variato con l'ausilio di una chiusa appositamente installata a valle dell'area oggetto di intervento, in prossimità dell'attraversamento della ex strada statale.
All'area è stata garantita l'accessibilità per consentire il controllo della quantità e della qualità dell'acqua, al fine di monitorare e garantire la salute del sistema "area umida".
La diversificazione della profondità permetterà lo sviluppo della vegetazione igrofila lungo il profilo di riva mentre la presenza di numerosi microhabitat favorirà l'insediamento e lo sviluppo di popolazioni di diverse specie di invertebrati, come Molluschi o Odonati.
L'area, un tempo caratterizzata da una fonte alla quale si ristorò il Papa Pio VII prigioniero di Napoleone Bonaparte, è stata arricchita da una bacheca che illustra le peculiarità della Riserva Naturale del Belbo, individuata come area SIC (Sito di Interesse Comunitario)