Sull'orso bruno marsicano e sulla necessità della sua conservazione, in termini di informazione e comunicazione, non si farà mai abbastanza. Troppe convinzioni errate, profondamente radicate e difficili da soppiantare. L'evidenza scientifica, riferimento costante nelle attività che quotidianamente il Parco svolge, da sola purtotroppo non basta.
Ancora in troppi chiedono di "riportare gli orsi nel parco" nelle tante occasioni nelle quali gli orsi, oggi forse più di prima, frequentano territori fuori dal Parco, che avevano abbandonato da tempo. In tanti, troppi, vogliono vedere l'orso, fotografarlo, fare video, magari anche un selfie, ma non vogliono fastidi quando si tratta di fare piccoli sacrifici per rendere la vita più agevole all'orso.
Bisogna dare attuazione alle azioni del PATOM (Piano d'Azione per la Tutela dell'Orso Marsicano), ma forse c'è bisogno di una nuova narrazione. C'è bisogno di una narrazione che metta insieme scienza e mito per mobilitare tutte le energie necessarie per la conservazione dell'orso bruno marsicano.
Il rapporto comprende tre sezioni distinte: la prima nella quale si dà conto del lavoro che il Parco fa, spesso con la collaborazione di altri; la seconda nella quale viene riportato soprattutto il lavoro delle altre aree protette ricomprese nell'areale di presenza dell'orso; la terza descrive ulteriori iniziative di enti e associazioni.
L'obiettivo del rapporto rimane quello di arricchire l'azione di informazione e comunicazione diffusa e quotidiana sulla tutela dell'orso bruno marsicano, che il Parco svolge da sempre.
Aprile 2018
http://erasmo.it/parchipiemonte/