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Il falco grillaio e la sua espansione verso nord

Il ritrovamento di un esemplare di falco grillaio nell'Alessandrino fa ben sperare sulla riuscita del progetto Life Falkon che mira a promuovere l'espansione verso nord della specie.

  • Martina Tartaglino
  • Maggio 2023
  • Mercoledì, 10 Maggio 2023
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Accoppiamento di falco grillaio -  Foto P. Dalous fonte Wikimedia Commons Accoppiamento di falco grillaio - Foto P. Dalous fonte Wikimedia Commons

Alla fine dell'estate 2021, i guardaparco delle Aree protette dell'Appenino Piemontese erano stati contattati dai ricercatori del Cnr per recuperare un raro esemplare di falco grillaio nel territorio comunale di Cabella Ligure, all'interno della Zps (Zona protezione speciale) della dorsale del Monte Ebro e Monte Chiappo, in provincia di Alessandria.

Purtroppo l'animale era stato trovato ormai ferito e privo di vita perché attaccato da un altro rapace, forse un falco peregrino, ma il recupero è stato comunque un evento importante e indicativo per l'area dell'Appennino Piemontese.

Sul corpo del falco grillaio era stato apposto un segnalatore Gps proprio dai ricercatori del Cnr che coordinano il progetto Life Falkon in collaborazione con l'Ispra, l'Università di Milano e altri due partner quali l'Hellenic ornithological society (Hos) dalla Grecia e Association des agences de la démocratie locale (Alda) dalla Francia. Il progetto Life Falkon, come si legge sul portale dedicato, «prevede azioni di conservazione mirate al rafforzamento delle popolazioni localizzate al margine settentrionale-orientale della specie. Tali azioni di conservazione contribuiranno pertanto a favorire l'espansione verso nord del grillaio».

Ora il falco grillaio non è un rapace autoctono delle Aree protette dell'Appennino Piemontese, il suo recupero sul territorio è stato però significativo per comprendere come, grazie anche a progetti quali Life Falkon, questi piccoli rapaci stanno cercando di essere reintrodotti in Pianura Padana e man mano possono spingersi sempre più verso nord, bene adattandosi alle condizioni imposte dal cambiamento climatico.

Le caratteristiche del falco grillaio e la sua somiglianza col gheppio

Il falco grillaio (Falco naumanni) è un uccello rapace diurno dalle dimensioni piuttosto contenute, ma snello ed elegante. La sua lunghezza può essere compresa tra i 27-30 centimetri, mentre la sua apertura alare raggiunge i 60-70 centimetri

C'è molta differenza tra gli esemplari maschi e gli esemplari femmine. Mentre il maschio ha il dorso marrone-rossiccio, il petto color crema con piccole macchie nere e la testa e la coda color grigio ardesia, la femmina ha un piumaggio meno fulvo e più striato. Le femmine di grillaio, però, sono per dimensioni e peso più grandi dei maschi e possono raggiungere i 160-200 grammi.

Il falco grillaio ha un aspetto davvero molto simile a quello del gheppio (Falco tinnunculus). Anche per gli ornitologi più esperti è difficile distinguere le due specie in volo, mentre se gli esemplari sono posati, l'individuazione appare più semplice. Comunque ci sono solo pochi particolari che differenziano grillaio e gheppio, quali il colore delle unghie, la presenza di segni sul dorso o di una fascia trasversale sulle ali.

La dieta del grillaio, tra insetti e piccoli mammiferi

Il nome del grillaio è già indicativo della sua dieta. Questo piccolo rapace si nutre principalmente di insetti: grilli, cavallette, locuste, grillitalpa e coleotteri e per questo è considerato un valido alleato per l'agricoltura, anche se ultimamente l'uso massiccio di pesticidi non è stato di certo un assist da parte dell'uomo. Inoltre il grillaio può cibarsi anche di rettili, uccelli, piccoli mammiferi come i roditori e quando caccia può farlo in gruppo o in solitudine. I grillai possono sì catturare gli insetti in volo, ma solitamente individuano le prede con la tecnica dello "spirito santo": ovvero rimangono sospesi in aria oppure puntano le prede una volta posati su tralicci, pali, rami, edifici. Prediligono spazi aperti e in un raggio di pochi chilometri dal nido.

Un rapace diffuso in tutto il Mediterraneo

Secondo quanto riportato sul portale del progetto Life Falkon, il falco grillaio è diffuso in Europa meridionale, Nord Africa e Asia centrale. Nidifica in Spagna (che ospita circa la metà della popolazione europea), Portogallo, Gibilterra, Francia, Italia, Bosnia-Erzegovina, Macedonia, Albania, Grecia, Turchia, Marocco, Algeria, Tunisia, Libia, Israele, Territori dell'Autorità Palestinese, Giordania, Iran, Iraq, Armenia, Azerbaigian, Georgia, Russia, Ucraina, Afghanistan, Turkmenistan, Uzbekistan, Kazakistan, Cina e Mongolia.

In Italia è presente in sette aree distinte: Pianura Padana, Lazio, Molise, Puglia e Basilicata, Calabria, Sardegna e Sicilia. Una piccola parte della popolazione trascorre l'inverno nel Sud Italia, in particolare in Sicilia, ma si tratta di un migratore a lungo raggio che sverna in Africa sub-sahariana.

La nidificazione in colonie

L'attività riproduttiva del grillaio inizia una volta tornato dallo svernamento. Le coppie si formano durante la primavera e la deposizione delle uova (da 3 a 5) avviene nel periodo compreso tra aprile e giugno). Prima e dopo la schiusa le uova e poi i piccoli vengono accuditi da entrambi i genitori. I pulcini spiccano il loro primo volo dopo un mese.

Un'altra particolarità del grillaio è che nidifica in colonie che possono essere in cavità presenti in cascine, fienili, sottotetti, ma anche in anfratti rocciosi, o in edifici all'interno dei centri urbani.

Quali sono le minacce per il falco grillaio

Nonostante questa specie di falco oggi non sia a rischio estinzione (anche grazie ai numerosi progetti di tutela avviati negli anni Duemila), durante il XX secolo la popolazione europea ha subito un drastico declino. Tra le cause di questo crollo soprattutto demografico c'è il cambiamento climatico che ha contribuito a ridurre o modificare gli habitat di caccia, così come l'agricoltura intensiva e il passaggio a colture diverse sono connesse all'uso di pesticidi che causano la morte degli insetti e l'avvelenamento delle specie che si cibano di essi e quindi anche il grillaio.

Inoltre l'abbattimento o la ristrutturazione di vecchi edifici spesso comportano la perdita di siti di nidificazione. Altre minacce per il grillaio possono essere le collisioni con i cavi dei tralicci o delle pale eoliche e il mai estirpato bracconaggio.

Il grillaio in Piemonte

In Piemonte le osservazioni di falco grillaio, sono sempre state molto rare o comunque poco conteggiate, anche a causa della sua confusione con il gheppio. Eppure il ritrovamento dell'esemplare all'interno della Zps delle Aree protette dell'Appennino Piemontese potrebbe far pensare a una maggiore spinta verso nord ovest - soprattutto verso le aree di pianura - delle colonie che hanno nidificato nelle strutture protette promosse da Life Falkon in Emilia Romagna, per esempio.

E siccome il progetto mira a favorire la conservazione e la nidificazione delle popolazioni mediterranee di falco grillaio e a promuovere l'espansione della specie verso nord, si può dire che il ritrovamento del settembre 2021 nell'Alessandrino costituisce un bel segnale.

 

Falco grillaio in volo, si noti l’insetto predato stretto nella zampa destra - foto di Juan Lacruz fonte Wikimedia Commons
Esemplare a riposo in Sudafrica  - foto Bernard Dupont, fonte: Wikimedia Commons

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