Colpo di scena clamoroso e doloroso per i parchi nazionali e le aree marine protette, in prima fila nella battaglia per la tutela della biodiversità e della sostenibilità, e un clamoroso paradosso per cui fondi destinati al contenimento dei mutamenti climatici verrebbero dirottati a sostegno dei combustibili fossili, che sono la causa dell'incremento del prezzo dell'energia.
Per la prima volta il Ministero si era mosso con largo anticipo, coinvolgendo e attivando gli enti parco e le aree marine protette. Il primo giugno si è svolta una riunione plenaria che di fatto aveva tracciato le linee di intervento per il 2021 per le azioni di contrasto ai cambiamenti climatici nelle aree protette. Da quella data, per un mese, amministratori e tecnici dei parchi hanno lavorato per preparare documenti e schede, sono stati incontrati amministratori locali, associazioni, esperti.
E ora, con un colpo di spugna improvviso viene cancellato tutto. Il decreto è del 30 Giugno.
Nel PNRR il Governo ha destinato lo 0,04% dei fondi per aree protette e biodiversità, ignorando completamente le indicazioni dell'Unione europea nella strategia per la biodiversità 2030.