I parchi piemontesi da ormai più di 25 anni partecipano con interesse all'evoluzione della presenza del Gipeto, del Grifone, dell'Avvoltoio monaco e del Capovaccaio nel territorio regionale e Avvoltoi Piemonte nasce per coinvolgere a 360 gradi i numerosi volontari e dare a loro il giusto riconoscimento poiché affiancano gli Enti nella continua attività di monitoraggio. L'uscita del bollettino informativo è semestrale ed è redatto dagli Enti di gestione delle aree protette delle Alpi Cozie e Marittime che insieme costituiscono il Centro di referenza regionale denominato "Avvoltoi e rapaci alpini".
All'attività di monitoraggio collaborano inoltre la rete ROAO (Rete Osservatori Alpi Occidentali) oltre che i partner dell'International Bearded Vulture Monitoring. Esiste già un notiziario sul Gipeto e sugli altri avvoltoi, l'InfoGIPETO che, redatto dal Parco Naturale delle Alpi Marittime insieme al Parco Nazionale dello Stelvio, presenta un taglio più scientifico, riassumendo le attività di ricerca e di monitoraggio svolte a livello internazionale sia sulle Alpi che in altre aree europee.
Ma veniamo a quanto ci ha raccontato Fabiano Sartirana, naturalista e tecnico del Servizio conservazione del Parco naturale Regionale delle Alpi Marittime, nonchè 'uomo degli avvoltoi'.
Fabiano, sappiamo che il grifone è in aumento in Piemonte. Come mai?
In generale gli avvoltoi sono aumentati da alcuni anni a questa parte, soprattutto, oltre alle leggi di tutela di queste specie sia a livello nazionale che comunitario, grazie all'aumento degli ungulati selvatici (come cervo, stambecco e camoscio). A conferma di questo incremento si rimarca l'aumento registrato negli ultimi anni del numero di coppie di Gipeto nei nuclei delle Alpi italiane centrali (Parco Nazionale dello Stelvio) e delle Alpi italiane nord-occidentali (Parco Nazionale del Gran Paradiso).
Passando al Grifone, nelle Alpi Cozie nel 2020, i colleghi del relativo Ente hanno osservato che la specie è stata presente stabilmente da maggio ad ottobre in gruppi numerosi che si sono diretti fin dall'inizio della stagione pastorale verso il crinale tra la val Susa e la Val Chisone, dove hanno trovato abbondanti resti di ovini fin dal mese di giugno. Le osservazioni sono notevolmente aumentate nel periodo estivo di pari passo con la stagionalità degli allevatori. In val Pellice, mai come nel 2020 il Grifone è stato così presente e numeroso: record di 55 individui!
Tornando al Gipeto siamo abbastanza soddisfatti perché parte degli esemplari reintrodotti in passato dal Parco Naturale delle Alpi Marittime oggi compongono diverse coppie riproduttive dell'arco alpino. Nelle Alpi sud-occidentali, nel confinante Parco Nazionale del Mercantour sono presenti 5 coppie territoriali, ma restiamo fiduciosi che prima o poi si registrerà la prima nidificazione con successo in Provincia di Cuneo, nelle Alpi Marittime, dopo la prima avvenuta due anni fa in Provincia di Torino. Infatti bisogna tenere conto che la specie, data la tardiva maturità sessuale (a circa 5-6 anni) e che si invola un solo giovane all'anno, presenta una crescita numerica molto lenta ma nonostante questo in circa 20 anni si è arrivati a circa 60 territori sulle Alpi.
Chi è ROMAN BV 854?
ROMAN è uno degli ultimi gipeti rilasciati nel sito del Parco Naturale delle Alpi Marittime. Reintrodotto nel 2015 a Entracque, dotato di GPS ancora oggi funzionante, da un po' di tempo sta frequentando la Valle Maira facendo ben sperare per un futuro insediamento di una coppia riproduttiva in questo territorio.
Il virus ha bloccato l'attività di monitoraggio?
Parzialmente. Noi come Ente, anche grazie allo splendido aiuto dei volontari che frequentano le nostre vallate fornendoci preziosi dati sulle specie, abbiamo garantito l'attività di monitoraggio ma sono stati sospesi diversi incontri pubblici di divulgazione tra cui il convegno che viene organizzato ogni anno a Valdieri.
Ci sono progetti didattici dedicati?
In passato, soprattutto in concomitanza con i rilasci ne sono stati proposti, quest'anno solo serate divulgative per la popolazione ma è nostra intenzione coinvolgere le scuole soprattutto quelle locali, a maggior ragione se avremo le prime riproduzioni in natura.
E il Capovaccaio chi è?
È l'unico avvoltoio migratore presente in Italia, in Piemonte è osservabile solo durante la migrazione. Nidifica in Europa, tra cui nell'Italia meridionale e in Sardegna, per poi andare a svernare in Africa. È un migratore a lungo raggio ed è il più piccolo avvoltoio europeo, circa 1,70 m di apertura alare. E' in pericolo di estinzione a causa del bracconaggio.
Avvoltoi e lupi sono compagni di merende?
Non esattamente. Il lupo è un predatore attacca e si nutre subito della preda, il Grifone è uno spazzino, tra gli avvoltoi è il primo ad arrivare sulle carcasse e si nutre della carne rimasta. Il Gipeto è l'ultimo anello della catena alimentare, in spagnolo viene chiamato "Quebrantahuesos" ovvero rompitore d'ossa. Lui si nutre appunto di ossa che vengono ingerite anche intere e nello stomaco i succhi gastrici le sciolgono potendole digerire in modo da assimilare le sostanze nutritive presenti nel midollo osseo. Quando un osso è troppo grande per essere ingoiato, per romperlo, si alza in volo e lo lascia cadere sulle rocce. In natura come sempre ognuno ha il suo ruolo!
N.B. Il prossimo appuntamento con Avvoltoi Piemonte è per luglio 2021 con l'uscita del secondo numero del bollettino, mentre a marzo uscirà il numero del 2020 di InfoGipeto.