Nella Giunta regionale di venerdì 12 ottobre scorso si è discusso anche di nuove aree protette.
Un disegno di legge presentato dall'assessore Alberto Valmaggia, che passa ora all'esame del Consiglio, intende recepire le istanze di molteplici amministrazioni comunali e locali che hanno richiesto di istituire sui territori appartenenti alla rete Natura 2000 nuove aree naturali protette o di allargare aree preesistenti, in taluni casi con il cambio di denominazione o il passaggio dallo status di riserva a quello di parco naturale.
Il provvedimento comprende pertanto: istituzione del Parco naturale delle Grange vercellesi (accorpamento del Parco naturale del Bosco delle Sorti della Partecipanza di Trino con le Riserve naturali Fontana gigante e San Genuario); unione di tutte le riserve naturali insistenti sul tratto vercellese ed alessandrino del Po in una sola area protetta che assume la denominazione di Parco naturale del Po orientale; istituzione del Parco naturale Alta val Borbera e della relativa area contigua di Carrega Ligure; ampliamento del Parco naturale del Monviso sui territori di Oncino, Ostana e Paesana; ampliamento sul territorio di Ormea del Parco naturale del Marguareis; rideterminazione minimale dei confini della attuale Riserva naturale di Benevagienna, onde meglio ricomprendere l'area archeologica; istituzione della Riserva naturale delle Grotte di Aisone; attribuzione alla attuale riserva della denominazione di Parco naturale Gesso e Stura; istituzione in provincia di Asti delle riserve naturali degli Stagni di Belangero, delle Rocche di Antignano, del Rio Bragna, del Paludo e dei Rivi di Moasca, nonché rideterminazione minimale dei confini della attuale Riserva naturale di Rocchetta Tanaro; trasformazione dell'area contigua della Riserva naturale dei Laghi di Avigliana in Zona naturale di salvaguardia; attribuzione delle Riserve naturali del Bosco del Vaj, dell'Orco e del Malone, del Mulino Vecchio, dell'Isolotto del Ritano e della Confluenza della Dora Baltea, all'ente di gestione delle aree protette del Po vercellese-alessandrino che, come già segnalato, assume la denominazione di ente di gestione delle aree protette del Po orientale.
Fonte: Piemonte Informa