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Turismo: italiani disposti a spendere di più per natura e parchi

E' il quadro che emerge dal sesto rapporto "Gli italiani, il turismo sostenibile e l'ecoturismo" realizzato da IPRMarketing e Fondazione UniVerde e presentato alla Borsa Italiana del Turismo.

  • Emanuela Celona
  • Febbraio 2016
  • Venerdì, 12 Febbraio 2016
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Turismo: italiani disposti a spendere di più per natura e parchi
In bici lungo il Fiume Po
Foto di S. Serra
A spasso in un bosco di larici
Foto T. Farina
In montain bike nel bosco autunnale
Foto M. Ottina
In sosta davanti a un pannello informativo del parco
Foto T. Farina

Quasi la metà del campione di turisti italiani interpellato per la ricerca di IPRMarketing e Fondazione UniVerde è disposta a pagare un po' di più per vacanze sostenibili. Il focus dello studio, dedicato alle nostre aree protette, ha rilevato che il 62% degli italiani ha visitato un parco naturale nazionale o regionale. Tra quelli più conosciuti: il Parco Nazionale della Sila (65%); il Parco Nazionale del Gran Paradiso (60%); il Parco Nazionale dello Stelvio (57%); il Parco Nazionale del Gargano (57%); Il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga (53%) e il Parco Nazionale delle Cinque Terre (51%). Quest'ultimo è quello più visitato (50%), seguito dal Parco del Gargano (47%) e da quello dello Stelvio (46%).

La conoscenza e l'esplorazione (44%) sono tra i fattori che spingono a viaggiare di più preceduti soltanto dall'arricchimento culturale (46%). A prevalere nella scelta della meta sono le bellezze storico artistiche ed eventi culturali (61%) e la natura e i paesaggi (60%). Gli italiani sembrerebbero cercare dunque natura e paesaggi, in misura uguale alle mete di arte e di cultura e le aree protette, valorizzate in modo davvero sostenibile, sembrerebbero poter arricchire l'offerta turistica italiana.

Gli italiani e il turismo sostenibile

Il rapporto conferma la grande percentuale di italiani (74%) che conosce il turismo sostenibile come quello che rispetta l'ambiente e cerca di ridurre il consumo di energia e di risorse del territorio. La maggioranza lo considera eticamente corretto. Il 60% si dichiara ottimista ed è convinto che la sensibilità per l'ecoturismo e il turismo sostenibile crescerà nei prossimi 10 anni.

Prevale anche in questa ricerca la consapevolezza (per il 48%) che esista un'emergenza in Italia sui danni che il turismo può provocare all'ambiente. Per il 58% del panel, i rischi sono legati soprattutto alla cementificazione e alla speculazione edilizia. Il vincolo della sostenibilità è considerato un'opportunità di crescita per lo sviluppo economico di un'area turistica (46%) e una vera e propria necessità (41%).
Nel pianificare un soggiorno, valutando la meta, il mezzo di trasporto e la struttura da prenotare, il 53% sta attento a fare scelte che non danneggino l'ambiente. Una sensibilità cresciuta negli ultimi anni che spingerebbe il 44% a pagare tra il 10% e il 20% in più per vacanze responsabili.
Tra gli alloggi preferiti: B&B (per il 36%); albergo (per il 34%) e agriturismo (per il 31%), prenotati esclusivamente via internet (74%). Il 53% li considera "eco" per i pannelli fotovoltaici; il 31% per i sistemi di risparmio elettrico e il 27% per quelli di risparmio idrico. I viaggiatori più attenti si preoccupano che tra i servizi offerti ci sia la possibilità di fare la raccolta differenziata (34%) o quella di mangiare biologico e a km 0 (32%).
Per ridurre le emissioni di CO2 in atmosfera, il 67% sarebbe disposto a rinunciare all'auto durante le vacanze, qualora la meta scelta fosse facilmente raggiungibile in treno. Il 40% ha già optato per questa soluzione nelle precedenti vacanze.

I turisti sostenibili sono esigenti anche sul cibo prediligendo ristoranti che prevedano nel menù prodotti provenienti da agricoltura biologica (il 46%) e a km 0 (il 54%), ma solo a parità di prezzo con quelli tradizionali. O quelli che offrono un menù vegetariano (20%) o vegano (12%, questa opzione compare per la seconda volta tra le preferenze).

Gli Italiani e l'ecoturismo

Rispetto all'ecoturismo, il 60% del panel dichiara di averne sentito parlare ed è in grado di definirlo come forma di turismo che rispetta l'ambiente e le popolazioni locali, valorizzando le risorse naturali e storico culturali di un territorio. Il 76% non ha dubbi sul dichiarare che la sostenibilità rappresenti un motore di sviluppo per l'economia del settore.

Anche in questo caso, come per il turismo sostenibile, ci si affida a internet per ottenere informazioni e pianificare il soggiorno (65%) utilizzando i motori di ricerca (61%). Ciò che spinge maggiormente a visitare un'area protetta o un parco naturale è: la presenza di percorsi gastronomici (per il 41%) o di percorsi in mare (per il 28%) e la possibilità di praticare attività sportive (per il 28%).
Il 52% sceglie di trascorrere le proprie vacanze in agriturismo; il 36% in un B&B; il 22% in albergo e il 21% in dimore storiche. Le attività preferite sono: visitare aree archeologiche e borghi storici; assaggiare prodotti enogastronomici tipici e fare escursioni con guide locali per conoscere le tradizioni del luogo. Per la prima volta, gli italiani (il 54%) dichiarano di essere attratti dalla possibilità di raggiungere il proprio itinerario utilizzando vecchie ferrovie, rese nuovamente utilizzabili a scopo turistico.

Note metodologiche della ricerca.
L'universo di riferimento è la popolazione italiana. Il campione è costituito da mille cittadini, disaggregati per sesso, età e area di residenza. La raccolta delle informazioni è avvenuta attraverso la somministrazione di un questionario strutturato. I dati sono stati elaborati utilizzando il software SPSS 18.0.

 

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