Il Parco naturale Val Troncea, tassello del sistema delle aree protette delle Alpi Cozie, occupa la parte alta del bacino imbrifero del torrente Chisone, che proprio qui ai piedi dei monti Pignerol, Appenna e Barifreddo ha le sue sorgenti. Zona di grande interesse naturalistico (in tutte le sue declinazioni paesaggistico, floristico e faunistico) è fortemente caratterizzata dalle presenze antropiche in un passato non troppo remoto. Alpeggi, insediamenti permanenti come Laval e soprattutto le miniere sugli alti crinali del Bric Ghinivert (la Calcopirite del Beth). Il disastro che poco più di un secolo fa costò la vita di decine di minatori, e la guerra con l'incendio e la distruzione delle borgate ad opera dei tedeschi hanno determinato il quasi totale abbandono della montagna da parte dell'uomo fatta eccezione per gli alpeggi estivi dove tutt'oggi si continua a produrre il raro formaggio Plaisentif.
L'offerta turistica del Parco si articola in una ben organizzata rete di sentieri di alta montagna segnalati tra cui particolarmente frequentati quelli che portano al Colle del Beth (a quasi 3.000 m di quota) importante sito di archeologia mineraria, in alcuni percorsi tematici facilmente accessibili e dotati di bacheche esplicative e d'inverno la classica pista da fondo prolungamento (naturale) di quella olimpica di Pragelato praticabile anche con le ciaspole.
Ad arricchire i motivi di interesse e non solo, ecco due nuove realizzazioni fresche di inaugurazione:
il percorso didattico – turistico, collegato al circuito delle miniere del Beth, ripulito, sistemato con attenzione all'accessibilità, attrezzato con punti di osservazione e pannelli informativi e il vecchio Mulino di Laval, completamente ristrutturato, che ha aperto in agosto come rifugio escursionistico.
Il percorso della Fonderia La Tuccia si trova sul fondovalle della Val Troncea ( è l'edificio ridotto a rudere che si vede al termine dell'anello di fondo), in sinistra orografica del Torrente Chisone. Presenta all'escursionista grazie ad alcuni pannelli didattici, la realtà estrattiva - industriale svolta un tempo nel Parco e si collega al più impegnativo circuito delle miniere del Beth, presente in quota nell'area delle miniere.
Il Rifugio escursionistico Mulino di Laval è posto a 1670 m slm sulla sinistra orografica del torrente Chisone all'imbocco della Val Troncea, facilmente raggiungibile a piedi o in bicicletta lungo pista agro-silvo-pastorale segnalata nei pressi del Pount Daz Itreit. E' di proprietà dell'Ente Parco che ha affidandone la gestione a un imprenditore. Attrezzato per 20 posti letto ha una sala ristorante per 30 coperti ed è accessibile tutto l'anno trovandosi per altro sul tracciato della pista da fondo.
Il Mulino di Laval è lo storico mulino di valle dove era macinata la segale quando le vicine borgate erano ancora abitate ed è rimasto attivo anche come segheria sino al primo dopoguerra, quando l'abbandono della montagna è diventata definitivo. Dopo anni di abbandono (con un breve intermezzo) l'edificio è ora nuovamente agibile. Della vecchia struttura produttiva non resta però praticamente nulla: unico indizio il vecchio canale di adduzione dell'acqua che azionava le mole.
Entrambi i progetti sono stati realizzati grazie a fondi del Parco, della Regione Piemonte e finanziati dal Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 del Piemonte e del Piano di Sviluppo Locale "Fare impresa, fare sistema nel territorio delle Alte Valli"
Info:
Ente di gestione delle aree protette delle Alpi Cozie – Ufficio relazioni media - Ref. Nadia Faure – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. – 0122/851720 – 328/4146820