"Scrigni di biodiversità". Una definizione che da sempre accompagna i parchi italiani, e che, applicata in particolare alle aree protette piemontesi, consente una lettura più profonda di queste realtà, dove al valore della tutela del territorio e delle specie si affianca quello della salvaguardia di una ricchissima diversità anche in senso culturale e gastronomico.
Le oltre 140 pagine di questo prezioso "Atlante", che raccoglie il variegato patrimonio di sapori e saperi di 34 aree protette piemontesi, raccolgono, per ciascun parco, la "carta d'identità" gastronomica, la descrizione dei singoli prodotti, i riferimenti dei produttori, le ricette, i ristoratori e le immagini che ne contraddistinguono le peculiarità. Sfogliare l'Atlante significa quindi scoprire il tesoro di biodioversità gastronomica custodita dai parchi piemontesi.
La produzione, come detto, è vastissima. Imbattersi nel "Plaisentif", il formaggio delle Viole del parco Alpi Cozie, assaporare lo sciroppo di rose di Marcarolo, piuttosto che la toma di Murazzano dell'Alta Langa, il cappone di Morozzo o i vini astigiani, giusto per fare qualche esempio fra i centinaia possibili, vuol dire consegnarsi all'esperienza di un gusto non omologato, frutto anche di un faticoso lavoro di tutela e di collaborazione. I parchi, nel tempo, hanno saputo sviluppare un proficuo rapporto con gli operatori agricoli e turistici, e questa guida è appunto il risultato del lavoro, della passione, della memoria di uomini e donne che ogni giorno rinnovano il patto fra l'uomo e la natura.
Scarica - gratuitamente - il numero speciale "Parchi da gustare"