Più di dodici mesi di attività di trappolaggio video-fotografico, da gennaio 2022 a marzo 2023: 28 apparecchiature, 11.221 giornate di riprese, 33.897 file, di cui 10.319 con informazioni su 8.517 eventi di cattura indipendenti. Oltre il 90% dei dati riguarda mammiferi, con 15 specie determinate con certezza, di questi eventi 863 sono attribuibili al lupo.
Con questi numeri importanti, si avvia a conclusione il progetto del Parco del Beigua su "Conoscenza e comunicazione sulla presenza del lupo e sulle misure preventive per la mitigazione del danno alle aziende agricole" finanziato dal GAL Valli Savonesi attraverso il Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Regione Liguria.
Numeri che si sommano ai materiali già disponibili, portando l'archivio dell'Ente parco a 30.175 giornate di trappolaggio video-fotografico effettuate tra novembre 2011 e marzo 2023, con 2.259 contatti fotografici o video riferibili al lupo. Tale base dati - almeno considerando le informazioni pubblicate e/o disponibili - rappresenterebbe una delle più consistenti a livello nazionale.
Cosa ci dicono i dati
Valutando congiuntamente tutte le informazioni derivanti dalle diverse tecniche di monitoraggio, le fonti bibliografiche e i dati inediti forniti anche da volontari, nelle Aree protette in gestione all'Ente Parco del Beigua (un Parco, 4 ZSC e 1 ZPS, per complessivi 258 chilometri quadarati), si è osservato, sia sul medio che sul lungo periodo, un incremento generalizzato di areale, di numero di branchi presenti (da 3 negli anni 2012-2013, a 13-15 al luglio 2023) e di frequenza degli eventi di trappolaggio video-fotografico .
Confrontando questi dati con quelli delle attività di trappolaggio video-fotografico effettuate nella stessa area di studio nel corso del 2012 nell'ambito del progetto Co.R.E.M. "Indagini ambientali e divulgazione dei risultati delle attività di ricerca condotte nel Parco del Beigua e nei settori della Rete Natura 2000 funzionalmente connessi" emergono considerazioni interessanti. Il numero medio di individui contattati per evento non mostra differenze (pari in entrambi i periodi a 1,6 individui / evento), mentre la frequenza di cattura (eventi / 100 giorni di attività) passa da 4,8 nel 2012 a 7,9 nel 2022. Significative differenze nella frequenza di cattura che si riscontrano sia nei valori calcolati per mese, sia in quelli calcolati per i settori in cui è stata suddivisa l'area di studio. Considerando invece i singoli siti di trappolaggio video-fotografico si riscontrano differenze talvolta in controtendenza tra loro: l'incremento o la diminuzione della frequentazione di un sito su scala locale può essere conseguente, ad esempio, ad assestamenti dei territori presenti, piuttosto che alla localizzazione dei siti di rendez-vous .
Inoltre, la frequenza di cattura registrata in due siti costantemente monitorati, indica negli anni 2012-2022 un andamento tendente all'aumento.
L'andamento delle popolazioni di lupo
La situazione osservata nelle Aree Protette del Beigua risulta in linea con l'andamento delle popolazioni di lupo evidenziato a livello nazionale nell'ambito delle attività di monitoraggio coordinate da ISPRA-MITE e del progetto LIFE WolfAlps EU e di arco alpino .
L'aumento della popolazione di lupo ha portato a un incremento delle interazioni con l'uomo, non limitandosi più, come in passato, a sporadici contatti nel corso di attività agro-silvo-pastorali, venatorie o escursionistiche, ma coinvolgendo anche la quotidianità della popolazione residente (sia con ripetute osservazioni dirette, sia con la predazione di animali domestici d'affezione). Si rende dunque necessario prevedere adeguate misure gestionali al fine di ridurre al minimo i conflitti ed evitare il più possibile situazioni di criticità.
Se infatti i sistemi di prevenzione atti a evitare o ridurre i danni nei confronti delle attività zootecniche possono ritenersi ormai assodati ed efficaci, pare opportuno concentrare l'attenzione su azioni idonee per mantenere (o, in alcuni casi, ripristinare) la diffidenza del lupo nei confronti dell'uomo e, contemporaneamente, disincentivare la frequentazione delle aree maggiormente antropizzate e lo svilupparsi di comportamenti confidenti.
A tal proposito potrà essere di grande utilità il raggiungimento degli obiettivi che si prefigge il recente progetto LIFE WILD WOLF, e in particolare scoraggiare la presenza del lupo nelle aree abitate, gestendo adeguatamente situazioni potenzialmente critiche che si presentano nei paesaggi europei dominati dall'uomo.
Primi passi verso una possibile convivenza
Va comunque sottolineato che, citando la proposta di "Piano di conservazione e gestione del lupo in Italia" del marzo 2019: "La gestione del lupo richiede una scala e una continuità di interventi che è difficile ottenere nel quadro della frammentazione amministrativa sub-nazionale italiana. Le norme nazionali demandano all'applicazione regionale in materia di conservazione e gestione. Le Regioni hanno gli strumenti per intervenire con efficacia, ma la loro azione dovrebbe esercitarsi in forma coordinata all'interno di un sistema efficace di distribuzione di competenze e responsabilità." A livello locale sarà quindi possibile attuare determinate azioni gestionali, ma esse non potranno però prescindere da un'adeguata pianificazione sovraordinata.
Vanno proprio nella direzione della sensibilizzazione e informazione di un vasto e variegato pubblico le attività di comunicazione previste dal progetto del parco ligure. Oltre alle newsletter che hanno accompagnato le attività fin dalle prime battute, sono stati realizzati un video e una guida digitale, di prossima pubblicazione, che illustrano la biologia e le abitudini del lupo, spiegano come proteggere il bestiame ma soprattutto affrontano due dei temi più caldi del momento: i comportamenti da tenere negli ambienti abitati dal grande carnivoro e il ruolo dei media nella diffusione di notizie attinenti la sua presenza, non sempre verificate e a volte enfatizzate da titoli sensazionalistici.
* Ente Parco del Beigua