La legge regionale n. 25 del 19 ottobre 2021, per prima in Italia, specifica che non è permessa «la ricerca e la raccolta dei palchi dei cervidi nel periodo compreso tra il 1° gennaio e il 31 marzo. La raccolta è consentita a far data dal 1° aprile, secondo specifica regolamentazione, ai soggetti autorizzati dai comitati di gestione e dai concessionari delle aziende faunistico-venatorie e agri-turistico-venatorie e dagli enti di gestione delle aree protette».
«Purtroppo – spiega Elisa Ramassa, guardiaparco e funzionaria di vigilanza del Parco naturale del Gran Bosco di Salbertrand – le norme che vietano la ricerca e la raccolta dei palchi sono state introdotte per punire alcune derive molto impattanti di un'attività che, in sé, non avrebbe conseguenze così negative sugli equilibri ecologici dei nostri territori. Indubbiamente trovare una bella struttura ramificata e poterla esporre in casa o mostrare agli amici è un regalo della natura e una soddisfazione per molte persone, ma nel corso del tempo è diventata una vera e propria caccia, alimentata anche da forme di commercio illegale, che ha provocato grossi danni sulle popolazioni di caprioli e cervi. Un conto è trovare fortuitamente il palco lungo un sentiero, un altro è uscire dai percorsi segnalati per inoltrarsi nelle zone frequentate dai maschi di cervo e capriolo, arrecando un vero disagio agli animali».
A coloro che dovessero imbattersi in un palco durante un'escursione nelle Aree Protette delle Alpi Cozie, chiediamo di segnalare il ritrovamento al personale di vigilanza del Parco. Conoscere il luogo esatto e le dimensioni delle appendici fornisce sempre utili informazioni per il monitoraggio delle specie.