Dino Bianchi è stato il primo Presidente del neonato Ente di gestione delle Aree protette dell'Appennino piemontese dal 2016 al 2019.
Fin dai primi incontri di confronto tra Amministratori locali e Assessorato ai Parchi della Regione Piemonte, Bianchi aveva evidenziato l'opportunità di un riconoscimento della specificità, a livello regionale, delle Aree Protette dell'Appennino Piemontese, ipotizzando un Ente di gestione che potesse amministrare in maniera esclusiva i Parchi e le Riserve e, in delega, i Siti della Rete Natura 2000 della porzione piemontese di Appennino.
La legge regionale n. 19 del 3 agosto 2015 mise il sigillo su tale proposta, istituendo il nuovo Ente di gestione denominato "Aree Protette dell'Appennino Piemontese" che ha visto, nella prima formulazione, affidato in gestione il Parco naturale delle Capanne di Marcarolo e la Riserva naturale del Neirone.
Con successivi atti della Regione Piemonte, l'Ente ottenne la gestione di diversi Siti della Rete Natura 2000, per un totale di circa 25.000 ettari di territorio appenninico che parte dall'acquese-astigiano e arriva fino alla Val Borbera – Val Curone ai confini delle cosiddette "Quattro Province" (AL – GE – PV – PC): sulle convenzioni di delega c'è la firma di Dino Bianchi e successivamente la gestione del Parco Naturale dell'Alta Val Borbera istituito nel 2019, sempre con il contributo intellettuale e fattivo di Bianchi.
L'Ente tutto, amministratori e dipendenti, ne ha voluto ricordare la figura con una pagina dedicata sul sito dell'ente che si apre con un ritratto di Dino Bianchi insieme a Don Luigi Ciotti.