Nell'intero territorio del Parco Nazionale del Gran Paradiso ricadono una novantina di corpi glaciali la cui forma varia molto in base alla diversità geologica e morfologica dei versanti che li ospitano. Tutti però sono particolarmente sensibili al riscaldamento atmosferico: in meno di due secoli, dalla fine della Piccola Età Glaciale (1820-1850), hanno perso circa il 65% della loro superficie, passando da circa 88 kmq a meno di 30 kmq.
È questo, in estrema sintesi, il risultato del monitoraggio effettuato nella quinta e ultima tappa della Carovana dei ghiacciai di Legambiente sui ghiacciai del Parco Nazionale del Gran Paradiso tra Piemonte e Valle d'Aosta. Una tappa particolarmente densa di eventi, in cui alla misurazione dei ghiacciai, si sono aggiunti riti di riconciliazione con la natura e l'inaugurazione del "Sentiero del Giardino dei Ghiacciai", nuovo percorso culturale avente come tema i ghiacciai. Molte anche le attività esperienziali che hanno coinvolto persone provenienti da diverse regioni italiane e non solo: dai docenti universitari, ai ricercatori e studenti della RUS (Rete delle Università Sostenibili), ai manager d'azienda, agli artisti e esperti di settore fino ai semplici cittadini.
I risultati del monitoraggio sono stati presentati il 13 settembre in una conferenza stampa presso il Forte di Bard (AO).
La Carovana dei ghiacciai è alla sua seconda edizione e realizzata con il supporto del Comitato Glaciologico Italiano (CGI) e con partner Sammontana e partner sostenitore FRoSTA. Dal 23 agosto al 13 settembre ha monitorato lo stato di salute di tredici ghiacciai alpini più il glacionevato del Calderone in Abruzzo, per sensibilizzare le persone sugli effetti che i cambiamenti climatici stanno avendo sull'ambiente glaciale alpino. Carovana dei ghiacciai è stata inserita nella piattaforma All4Climate – Italy che raccoglie tutti gli eventi dedicati alla lotta contro i cambiamenti climatici che si svolgeranno quest'anno in vista della COP26 di Glasgow.
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