L'Ente di gestione delle Aree protette del Po piemontese, gestore di tre parchi naturali, cinque Riserve naturali e 24 Siti Natura 2000, ha un ruolo attivo sulla scelta delle pratiche più idonee per il miglioramento della biodiversità. E' in quest'ottica che aderisce al progetto Riso Amico+ insieme a Ente Nazionale Risi, Provincia di Vercelli, DNV GL (Ente di Certificazione Internazionale), e 10 agricoltori dell'area risicola vercellese, capofila il Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (DISAFA) dell'Università di Torino.
Si tratta di un progetto che nasce per introdurre nelle aziende agricole innovazioni tecniche tramite la costituzione di una rete di cooperazione. Riso Amico+ realizzerà in tre anni una filiera di produzione di riso sostenibile, capace di rispettare l'ambiente e valorizzare il lavoro e la sensibilità dei risicoltori.
Tra le novità introdotte dal progetto vi sono la creazione di un disciplinare per la produzione del riso a ridotto impatto ambientale, a elevato valore naturalistico e ad alta qualità merceologica (cui gli agricoltori aderiscono volontariamente per ottenere il marchio) e la misurazione della prestazione agro-ambientale fornita all'azienda attraverso una piattaforma di calcolo online con la conseguente possibilità offerta a questa di valutare i miglioramenti conseguiti.
Il 22 luglio si terrà il secondo degli incontri formativi previsti. La prima parte della giornata, con finalità dimostrative, aperta a tutti - non solo ai risicoltori - sarà dedicata alla visita in campo nell'azienda Petrini, all'interno della Zona di Protezione Speciale Risaie Vercellesi, con appuntamento alle ore 9:15 a Cascina Spinola a Livorno Ferraris (VC).
Per approfondimenti:
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