L'attività di monitoraggio nelle aree protette del Po piemontese, condotte dal personale dell'ente di gestione, ha portato a interessanti scoperte naturalistiche. Tra queste una colonia di topini (Riparia riparia), piccoli uccelli parenti delle rondini, composta da circa 40 nidi, trovata in una cava lungo il torrente Orba, in un luogo dove non se ne vedevano da molti anni. Sempre lungo l'Orba è stato avvistato il mese scorso il gonfo pinzato (Onychogomphus uncatus), una libellula mai segnalata prima nel tratto di Po a valle di Chivasso e la cui presenza in pianura è considerata davvero insolita. Un ortottero, la cavalletta Pholidoptera littoralis insubrica, è stato trovato in un prato collinare a Verrua Savoia (Torino). Si tratta - spiega l'ente di gestione delle Aree protette del Po piemontese - di una specie la cui distribuzione al di fuori dei rilievi prealpini è molto limitata e che era stata rilevata l'ultima volta oltre 20 anni fa nel territorio dell'attuale area protetta del Po piemontese.
Tra le oltre 300 specie di farfalle notturne censite non mancano novità come la piccola Nemophora metallica. Un altro ritrovamento è quello della lampreda padana (Lethenteron zanandreai) nel fitto reticolo idrografico della piana vercellese. Tra i molluschi, la vertigo di Demoulins (Vertigo moulinsiana), dalle dimensioni estremamente ridotte e dunque particolarmente difficile da rilevare, che vive tra la vegetazione delle zone umide e che è stata osservata soprattutto in canneti a Typha latifolia dove vive attaccata agli steli di queste piante. E ancora un raro pipistrello (Barbastella barbastellus) e un grosso serpente (Zamenis longissimus). La lista in realtà è ancora più lunga, ci sono anche due anfibi: il rospo smeraldino (Bufotes balearicus) e il pelobate fosco (Pelobates fuscus insubricus); il cervo volante (Lucanus cervus); un coleottero, l'invernina delle brughiere (Sympecma paedisca); la farfalla Zerynthia cassandra e il vespertilio di Blyth (Myotis blythii) e altri ancora. Un elenco da cui ci si può rendere ben conto del grande impegno, cura e competenza, necessari per la raccolta ed elaborazione dei dati e della biodiversità che possiamo trovare anche a due passi da casa nostra.