Negli ultimi anni all'interno delle aree protette del Po si sono presentati seri problemi con numerosi rave party organizzati abusivamente: disturbo alla fauna, danneggiamento dei pascoli per mandrie e greggi, percorsi fuoristrada e abbandono di rifiuti abusivi, danneggiamento alla proprietà privata e pubblica, sono alcuni degli illeciti che si configurano durante lo svolgimento di queste manifestazioni musicali totalmente fuori controllo.
Due anni fa, per iniziativa della Questura di Alessandria, è sorto un gruppo di lavoro per il controllo e il monitoraggio preventivo sul territorio provinciale che ha visto coinvolti la Questura stessa, la Prefettura, tutte le Forze dell'Ordine, i Sindaci dei Comuni dislocati lungo il Po e l'Ente Parco.
L'istituzione di questa task force ha permesso di contrastare efficacemente l'organizzazione e lo svolgimento dei rave party tramite il pattugliamento preventivo delle zone nei giorni considerati critici e l'attività di indagine per individuare i responsabili dell'organizzazione.
Nello specifico, in due occasioni è stato possibile sanzionare molti dei partecipanti alla manifestazione. Successivamente ci sono stati diversi tentativi di organizzare altri rave che non sono andati a buon fine, perchè i camion degli organizzatori che trasportavano l'attrezzatura sono stati fermati dalle forze dell'ordine prima di arrivare nelle zone scelte per la manifestazione.
L'arrivo del Covid-19 in Europa non ha purtroppo cancellato il problema. Nell'estate del 2020 infatti si è arrivati a sanzionare due organizzatori di un rave da parte del Servizio di Vigilanza dell'Ente di gestione del Po piemontese (all'epoca ancora vercellese alessandrino): il lavoro di gruppo ha avuto un effetto positivo e si augura che possa essere d'esempio per problematiche future.