I parchi italiani sono i più premiati in Europa per il turismo sostenibile. La conferma è giunta da Bruxelles con la premiazione delle nove aree protette che hanno ottenuto o confermato quest'anno la Carta Europea per il Turismo Sostenibile (CETS), un importante riconoscimento che attesta il processo partecipativo di un parco con gli operatori turistici all'insegna dello sviluppo sostenibile.
Sono nove le Aree Protette italiane premiate in Europa, cinque quelle spagnole, tre francesi, una tedesca e una della Gran Bretagna. Per l'Italia ottengono per la prima volta la CETS il Parco regionale Alpi Apuane e l'Area Marina Protetta di Porto Cesareo; mentre la rinnovano i Parchi regionali Veglia - Devero – Ossola; il Parco nazionale Val Grande; il Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise; il Parco regionale Colli Euganei; il Parco regionale delle Dune Costiere da Torre Canne a Torre San Leonardo; il Parco nazionale della Sila e il Parco naturale Adamello Brenta.
La CETS è una procedura complessa, un processo di partecipazione in cui gli operatori che agiscono nella Area protetta sono parte attiva del sui temi del turismo sostenible. La CETS prevede l'elaborazione di strategie e piani d'azione particolareggiati per il territorio con l'obiettivo è produrre benifici per le comunità, per l'ambiente e per lo sviluppo delle comunità.
La CETS in Italia viene curata da Federparchi – Europarc Italia che, con il contributo del Ministero dell'Ambiente e delle stesse Aree protette, segue gli enti parco nell'iter che si articola in tre fasi che prevedono il coinvolgimento degli operatori turistici locali e tutti i soggetti interessati sino ai tour operator veri e propri.
Che l'Italia sia un bacino di bellezze ed eccellenze naturalistiche anche sul versante della sostenibilità turistica lo confermano i numeri complessivi della Carta Europea. Nel nostro Paese oggi è in vigore in 16 parchi nazionali, 21 parchi regionali, 4 aree marine protette, 2 parchi transfrontalieri, per un totale di 43 Totale Aree Protette con CETS (di cui 9 attive con Fase 2). Federparchi, in collaborazione con il Ministero dell'Ambiente, ha curato il processo di riconoscimento per trentatrè di queste.