#piemonteparchi

Salta al contenuto
Logo Piemonte Parchi
  • Home
  • Parchi Piemontesi
  • Parchi nel mondo
  • Territorio
  • Natura
  • Ambiente
  • cerca
  • facebook
  • twitter
  • instagram
  • rss

Piemonte Parchi

Cappella d'Erfo, la Val Grande tra leggenda e wilderness

Una passeggiata ai margini del Parco Nazionale della Val Grande muovendosi tra propaggini montuose che solleticano il Lago Mergozzo da una parte e il celebre Lago Maggiore dall'altra. Una breve escursione per cominciare ad assaporare l'atmosfera selvaggia della più estesa area wilderness d'Italia, stuzzicando la fantasia con racconti che intrecciano realtà e finzione, tradizione e leggenda. Un percorso che si muove tra silenzi, ricordi e abbandoni, per un angolo paesaggistico da scoprire un passo dopo l'altro.

  • Gabriele Gallo
  • Giugno 2022
  • Domenica, 26 Giugno 2022
  • Stampa
Veduta dal Faiè - Foto G. Martini Veduta dal Faiè - Foto G. Martini

Ci sono escursioni che per brevità e facilità di ascesa potrebbero sembrare scontate e fini a se stesse. Percorsi apparentemente banali che si immergono in verità nelle viscere profonde di un territorio mostrandone l'anima e le identità più nascoste. Nel breve cammino che collega Rovegro con la Cappella di Erfo, ad esempio, è possibile toccare con mano i primi segni di una montagna che respira liberamente senza artifizi o costrizioni antropiche. Un viaggio propedeutico fatto di silenzi e riflessioni per imparare a degustare la Val Grande e la sua wilderness con coscienza e responsabilità. Un itinerario dove l'abbandono di chi eroicamente abitava la montagna si intreccia con la fierezza di una natura per una volta protagonista grazie alla sua forza ricolonizzatrice.

Il percorso

Raggiunta la frazione di Rovegro camera-2112207 960 720, abbandonare l'auto nella piazza dedicata ai Martiri della Val Grande che sorge a fianco della Provinciale diretta a Cicogna. Incamminarsi lungo Via Cossogno prima e Via Maggiore poi (apposite paline), attraversando i caratteristici vicoletti in pietra che contraddistinguono ancora oggi il piccolo borgo camera-2112207 960 720, comune indipendente fino al 1928 e a quel tempo animato da ben 828 persone. Giunti al margine superiore delle abitazioni (Piazzetta della Fontana), tenere la destra e proseguire sul ripido itinerario che prende quota con stretti tornanti lastricati e inerbiti (tacche gialle). Immergersi così nell'autenticità naturalistica della zona che si rivela fin da subito ruvida e selvaggia, regalando però scorci affascinanti sulle insenature orografiche circostanti, dietro le quali l'occhio più attento potrà intuire il Lago Maggiore camera-2112207 960 720. Continuare sulla mulattiera lastricata che si muove sinuosa tra boschi misti di castagno tagliando il crinale in direzione nordovest e superare alcuni tratti più esposti in prossimità dei ruscellamenti impervi (prudenza in caso di pioggia). Dopo una rampa nuovamente più ripida, lambire alcuni ruderi e immettersi così nella distesa verdeggiante dell'Alpe Monte, ancora ferita dall'incendio scoppiato in loco nell'aprile del 2022. L'itinerario, a questo punto, si fa più dolce, si attraversa una seconda radura impreziosita da baite rimesse a nuovo, si prosegue sulla carrozzabile ora larga e inerbita e si giunge infine alla Cappelletta dell'Alpe Erfo camera-2112207 960 720 camera-2112207 960 720, posta ai margini della strada che conduce a Ompio e nei pressi di un'ampia area attrezzata.

La leggenda di E.r.f.o.

Si narra che in un baita sperduta posta sui pendii che sovrastano l'abitato di Quarna Sopra, vivesse una semplice famigliola dedita all'agricoltura e alla pastorizia. Una mattina di maggio il padre e i figli maggiori erano impegnati nei campi, mentre la mamma si stava adoperando nell'arte del ricamo nel modesto cortile antistante l'abitazione in compagnia del figlio più giovane ancora in fasce. D'improvviso quest'ultimo cominciò a piangere e ad agitarsi e la donna, con fare amorevole, lo accarezzò prima di dirigersi in fretta in cucina per preparare un po' di latte. Pochi istanti e un'aquila, scorgendo il piccolo temporaneamente indifeso, si involò verso il basso e lo trascinò via tra le braccia del cielo, stringendolo con gli artigli. Un grido di impotente disperazione si levò per l'intera giornata, rimbalzando da un versante all'altro della vallata del San Bernardino. Discesa ormai la notte, il buio venne gradualmente squarciato da puntini luminosi tremolanti che si ingrandivano a poco a poco, finché una legione di angeli non li condusse sul pianoro dove giacevano i resti dilaniati del bimbo rapito. Qui gli angeli fecero discendere sull'esile corpicino un mantello fatato impreziosito dalla frase "E nel Ricordo un Fiore Offrite (E.r.f.o.)" formata da tanti narcisi bianchi. Il giorno successivo gli abitanti e i montanari videro che i prati e i pascoli della valle, solitamente verdi e privi di ogni fioritura, si erano trasformati in enormi e spettacolari distese di narcisi. A ricordo di quel prodigio e in memoria del povero bambino strappato alla vita, venne allora eretta una piccola cappella dedicata proprio alla Madonna di E.r.f.o.

Il Parco Nazionale della Val Grande

Concepito a partire dal 1971 con l'istituzione della Riserva naturale integrale del Pedum e la Riserva naturale orientata del Mottac (per un territorio complessivo di circa 3.400 ettari), il Parco Nazionale della Val Grande camera-2112207 960 720 camera-2112207 960 720 si estende oggi su oltre 15.000 ettari e comprende l'intera Val Grande, la laterale Val Pogallo e parzialmente le Valli Vigezzo, Cannobina, Ossola e Intrasca. Considerata l'area wilderness più estesa dell'intero arco alpino, si contraddistingue per l'integrità ambientale del territorio custodito, capace di stimolare la riscoperta del silenzio come valore e come condizione per saper meglio ascoltare se stessi, gli altri e il mondo circostante. Ricco di imperdibili peculiarità floristiche, faunistiche e geologiche (che hanno portato nel 2013 alla creazione del Sesia - Val Grande Geopark patrocinato dall'UNESCO), il Parco Nazionale è una meta ideale per chi ricerca la natura incontaminata e selvaggia, da affiancare alla visita di emergenze storico-culturali come il Castello Visconteo di Vogogna o il Museo archeologico della pietra ollare di Malesco.

Informazioni tecniche

Difficoltà: E

Lunghezza: 5,20km (A/R)

Dislivello positivo: 300m circa

Tempo di percorrenza: 2h 15'/2h 30' (A/R)

Punto di partenza: San Bernardino Verbano (VB) - Frazione di Rovegro

Approfondimenti: www.parcovalgrande.it

Gestione Area protetta: Ente Parco Nazionale Val Grande, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Veduta su Rovegro - Foto M. Piana
Passeggiando per Rovegro - Foto G. Gallo
Veduta d'insieme salendo alla cappelletta d'Erfo - Foto G. Gallo
La cappelletta d'Erfo - Foto G. Gallo
Particolare della cappelletta d'Erfo - Foto G. Gallo
Veduta dal Fai - Foto G. Martini
Vista dalla Cima Marsicce - Foto G. Martini

Altro sull'argomento

Italia in Natura - Liguria e Piemonte

Italia in Natura - Liguria e Piemonte  

Il Cammino delle Valli

Il Cammino delle Valli  

Ecomusei in cammino

Visitare la Val Grande in sicurezza

Tags

val grande Escursioni

Iscriviti a Piemonte Parchi News

Ogni settimana, nella tua posta elettronica, l'informazione sui parchi del Piemonte (e molto di più!).
Per te, il numero speciale 'Parchi da gustare - I Protagonisti' (formato pdf) scaricabile gratis.

Iscriversi è semplice e gratuito: scopri di più!

Iscriviti subito

Iscriviti alla newsletter di Piemonte Parchi

Iscrivendoti a Piemonte Parchi News riceverai, ogni settimana, notizie e approfondimenti dai parchi piemontesi e come regalo di benvenuto potrai scaricare il numero speciale 'Parchi da gustare - I Protagonisti' (in formato pdf).
captcha 
Con l'iscrizione si autorizza il trattamento dei dati personali ai sensi del Decreto legislativo n. 196/2003 e del Regolamento Generale sulla Protezione dei dati, di seguito (GDPR)

Autorizzazione al trattamento dei dati

Gentile Utente, La informiamo che i dati personali da Lei forniti a Piemonte Parchi sono trattati secondo quanto previsto dal d.lgs.196/2003 “Codice in materia di protezione dei dati personali”, di seguito Codice Privacy, e dal “Regolamento UE 2016/679 relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati e che abroga la direttiva 95/46/CE (regolamento Generale sulla Protezione dei dati, di seguito GDPR)” e illustrata nella Nota Informativa sul trattamento dei dati personali.

 

Tutte le categorie

  • Agricoltura
  • Alimentazione
  • Ambiente
  • Animali
  • Archeologia
  • Architettura e Paesaggio
  • Arte
  • Biodiversità
  • Biologia
  • Boschi e Foreste
  • Clima
  • Divulgazione
  • Ecologia
  • Ecomusei
  • Educazione ambientale
  • Energia
  • Enogastronomia
  • Etnografia
  • Fotografia
  • Geologia
  • Giardini botanici
  • Itinerari
  • Il Segna-Libro
  • Microcosmo
  • Miti, leggende, racconti
  • Musei
  • Natura
  • Natura 2000
  • Outdoor
  • Paleontologia
  • Parchi da gustare
  • Parchi nel mondo
  • Parchi piemontesi
  • Personaggi
  • Photostory
  • Piante
  • Ricerca
  • Salute
  • Scienze della Terra
  • Sentieri provati
  • Storia
  • Sviluppo sostenibile
  • Territorio
  • Turismo
  • Chi Siamo
  • Contatti
  • Pubblicazioni
  • Archivio
  • Copyright
  • Dichiarazione di accessibilità
  • Privacy Policy e Cookie
  • Trattamento dei dati
Editore Regione Piemonte - Piazza Castello 165 - Torino | Registrazione Tribunale di Torino n. 5944 del 17/02/2006
Creative Commons
I contenuti del sito sono rilasciati con licenza Creative Commons Attribuzione Non commerciale 2.5 Italia eccetto dove diversamente ed espressamente specificato.
Torna su