La carta fortunatamente è dettagliata e precisa, ma sul terreno non c'è praticamente traccia di segnavia o di cartelli indicatori dei sentieri segnalati; solo qualche saltuaria e sbiadita indicazione.
Mappa alla mano quindi e con qualche conoscenza di topografia si può andare alla scoperta, come ci propone la carta stessa, delle colline della Val Versa astigiana (il torrente Versa tributario del Tanaro è un ruscello che nasce tra i bricchi di Cocconato), che rivelano aspetti ambientali e paesaggistici davvero interessanti in un contesto scarsamente antropizzato. Uno di questi è dato dalla presenza di numerose chiesette romaniche, antiche pievi che si ergono solitarie nelle campagne più o meno ben conservate, ma tutte con uno straordinario patrimonio di storia non ancora completamente indagato. Come San Nazario e Celso pieve di Montechiaro o San Lorenzo di Montiglio attigua al cimitero.
La maggior parte di questi monumenti è raggiungibile in auto o per lo meno ci si può arrivare nei pressi, ma percorrendo le antiche carrarecce, lontano dal traffico motorizzato si possono rivivere esperienze più intime e vicine a quelle dei pellegrini e dei viaggiatori del passato.
L'escursione proposta richiede circa 4 ore di cammino (ad andatura turistica e contemplativa) e prevede un anello attorno a Montiglio e una lunga digressione verso Montechiaro (il paese non fa parte della Comunità collinare). Ma come si arriva a Montiglio?
Da Asti risalendo la Val Versa (S.P. 22) o da Chivasso percorrendo l'ex S.S. n. 590.
Ci sarebbe poi la ferrovia, linea Asti-Chivasso, ma è attiva soltanto in periodo scolastico e con poche corse al giorno.
Dalla piazza di Montiglio (250 m s.l.m., comodo parcheggio) dedicata alla Regina Margherita si prende via Padre Carpignano. All'incrocio con via Braia si va a sinistra e dopo qualche centinaio di metri, percorso il breve viale della Rimembranza, si giunge sul sagrato della chiesetta romanica di San Lorenzo. La chiesa è orientata est-ovest: in senso strettamente religioso significa che l'origine della Cristianità è a oriente (Gerusalemme).
La pieve fu dedicata a San Lorenzo divenuto successivamente patrono del paese di Montiglio. Il culto di San Lorenzo fu introdotto nell'anno Mille da San Massimino Vescovo di Milano: egli fu il primo diacono martire della Chiesa di Roma. Il materiale costruttivo è un'arenaria locale chiamata pietra da Cantoni, un sedimento marino, formazione calcarea che ha una datazione che va da 20 a 13,5 milioni di anni. È un materiale facilmente lavorabile appena estratto dalla cava e che subisce successivamente un indurimento.
Normalmente la pieve è chiusa ma se ne può visitare l'interno contattando il Municipio o Francesco Ciravegna che ne è il curatore. Ne vale sicuramente la pena, le sculture e le decorazioni dei capitelli sono molto interessanti.
Tornati indietro si prosegue in via Braia che per un tratto è parallela a via Asti, dalla quale poi si discosta per proseguire sterrata lungo il ciglio della collina. Superato il Bric Roico si scende quindi dolcemente e piegando verso destra, raggiunta la strada asfaltata, la si attraversa. Al successivo bivio si svolta a sinistra (attenzione al ritorno: a questo bivio non si svolta ma si continua diritto verso destra). Costeggiata la collina di Cunico si giunge alla stazione ferroviaria di Cunico-Scandelluzza. Si passa l'asfalto e si prosegue sullo sterrato dall'altra parte. Le indicazioni sulla mappa ci portano così ad un casello ferroviario e all'attraversamento della ferrovia (attenzione!). Si prosegue adesso sul largo sterrato che punta verso sud e al bivio in prossimità di una cappella campestre si va a sinistra. Il viottolo s'inoltra nella campagna salendo dolcemente, supera una confluenza da sinistra e giunge in vista del solitario campanile di San Nazario. Lo stradello aggira la collina (sulla destra) e duecento metri prima della S.P.2 si piega bruscamente a sinistra per salire a fianco di un vigneto e scendere dolcemente alla chiesetta romanica di San Nazario e Celso.
La pieve, che ha avuto singolari vicende costruttive, alterna fasce in cotto con altre in pietra da cantoni per un suggestivo effetto di bicromia.
Si ritorna lungo il medesimo itinerario sino al bivio segnalato in precedenza. Si prosegue quindi pianeggiando nella valle Longoria sino a un bivio nei campi. Si svolta a destra puntando verso la collina di Rocca, avendo come riferimento in lontananza il muro in cemento di un fabbricato rurale.
Il percorso prosegue ancora in direzione di Montiglio e con un tratto in salita raggiunge la piazza del paese.
Info:
Agenzia Turistica Montiglio Monferrato
via Romano Gianotti 9, 14026 - Montiglio Monferrato (At)
tel. e fax 0141 994006,
e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Per saperne di più:
• Carta UVA, i sentieri della Comunità Collinare Unione Versa Astigiano e tutte le indicazioni per scoprirli, scala 1:25.000, Hapax ed.
• De Stefano L., Vergano L., Chiese romaniche nella provincia di Asti, 1960
• Pittarello Liliana, Le chiese romaniche delle campagne astigiane, 1984
• Valente Tiziana, Zanchettin Ferruccio, Chiese romaniche nella provincia di Asti
• Calzone Sergio, Quel bianco mantello di chiese, Editurist