Quella del Pesio è una breve valle delle Alpi Liguri che sbuca sulla pianura tra Cuneo e Mondovì. Orientata in senso nord-sud il suo territorio è quasi del tutto incluso nel comune di Chiusa Pesio. Senza dubbio il luogo più noto della zona è l'antica Certosa di Pesio, collocata sul fondovalle circa 10 km a sud del centro comunale. La fondazione risale al 1173 e nel corso della propria storia l'edificio conobbe varie traversie e cambi di destinazione, come la chiusura durante il periodo napoleonico e la successiva trasformazione in stabilimento idroterapico. Oggi la certosa è liberamente visitabile e viene gestita dai Missionari della Consolata, che ospitano nel corso dell'anno numerosi incontri a carattere religioso e culturale. Di grande valore è però anche l'ambiente naturale circostante, e la zona a monte della Certosa è tutelata dal Parco naturale del Marguareis. L'area protetta è stata istituita nel 1978 e prende il suo nome dal monte Marguareis, la cima più alta delle Alpi Liguri. La salita invernale al Marguareis è molto impegnativa e richiede un'ottima esperienza di montagna e condizioni di innevamento ottimali. La gita che proponiamo qui è invece adatta anche a ciaspolatori non troppo esperti e, svolgendosi a quote più basse e per buona parte nel bosco, presenta pericoli oggettivi decisamente minori. Si tratta comunque di una salita di più di mille metri di dislivello che va affrontata con prudenza e con il dovuto allenamento. Il bellissimo panorama ripagherà ampiamente della fatica fatta.
Avvicinamento: Chiusa Pesio può essere raggiunta, oltre che dalla vicina Cuneo, anche dall'autostrada Torino-Savona uscendo la casello di Mondovì e percorrendo la "tangenziale di Mondovì" fino a Roccavione. Di qui si raggiunge in breve Chiusa Pesio proseguendo poi sulla provinciale di fondovalle fino allo spiazzo a fianco della Certosa (859 m), dove si posteggia.
Salita: superato il ponte sul Pesio si imbocca una pista forestale che transita tra il rio del Cavallo e il muro che delimita la Certosa. La stradina prosegue verso est lasciandosi a destra prima una pista di fondo che attraversa il torrente proseguendo per il rifugio del Pian delle Gorre e poi una diramazione che prosegue per il fondo del vallone. Lasciatisi a sinistra una terza diramazione si comincia poi a prendere quota all'interno del bosco con vari tornanti e, seguendo sempre le indicazioni per la "cima Gardiola", si trascura la stradina verso la cascina San Michele e si raggiunge poi il Gias sottano Baus di Lula (1289 m). In alternativa, se la traccia è stata battuta, è possibile seguire integralmente il costolone che separa il vallone del Cavallo da quello di San Bruno; il sentiero nel bosco, abbastanza ripido, è segnato da tacche giallo/rosse. Dal Gias Sottano del Baus di Lula l'itinerario prosegue lungo il costolone; il bosco progressivamente si dirada trasformandosi in una rada boscaglia finché attorno ai 1700 metri di quota anche la vegetazione arbustiva si dirada e poi termina. Si prosegue su terreno aperto inizialmente ancora lungo il costolone e puntando poi leggermente a sinistra verso una sorta di insellatura poco a destra (sud) del punto culminante della montagna, che si fa progressivamente più evidente. Raggiunto il crinale lo si segue verso nord fino alla vetta, dove è collocata una piccola croce di legno con un libro di vetta riparato in un cilindro di plastica nera (1895 m).
Discesa: per la via dell'andata.
Note tecniche:
luogo di partenza: certosa di Pesio (859 m)
luogo di arrivo: cima la Gardiola (1895 m)
dislivello in salita: 1135 m
tempo di salita: 4 ore circa
segnavia: bianco-rosso, con cartelli indicatori
cartografia: ed. Fraternali carta n.16 val Vermenagna - valle Pesio - alta valle Ellero (1:25.000)