Tre, due, uno: tre le opere restaurate, due i Sacri Monti interessati, unico il giorno dell'inaugurazione. Sabato 20 dicembre si potranno nuovamente ammirare i capolavori della cappella XIII "La deposizione" a Domodossola, della cappella XII "Il battesimo di Gesù" e del monumentale "Portale d'ingresso" a Varallo. Oltre ai restauratori, saranno presenti all'evento, soprintendenti e ricercatori, studiosi ed esperti. In entrambe le inaugurazioni, che si svolgeranno alle ore 11 nella Riserva speciale Sacro Monte di Domodossola e alle ore 15 nella Riserva speciale Sacro Monte di Varallo, parteciperà Antonella Parigi, assessore alla Cultura e Turismo della Regione Piemonte.
I beni storico-artistici dei Sacri Monti sono legati all'ambiente che li circonda in un rapporto profondo di armonico equilibrio, che a volte si deteriora imponendo alle opere particolari attenzioni e trattamenti. La buona salute di cappelle, statue e affreschi è assicurata dalla manutenzione ordinaria, cioè dalle pratiche costanti che garantiscono il perdurare di condizioni ottimali, come la lotta contro infiltrazioni d'acqua dai tetti o dal terreno. Poi c'è la manutenzione straordinaria, per mantenere l'efficienza degli edifici, rinnovando quegli elementi che col passare del tempo perdono naturalmente funzione ed efficienza, come il recente ripristino di grate in legno e griglie in ferro in vari Sacri Monti piemontesi, o di campane e orologi, nel campanile del santuario di Santa Maria al Sacro Monte di Varese. L'attività di restauro, più complessa e costosa, è invece mirata al recupero e alla conservazione delle opere d'arte danneggiate. Paragonabile a un'operazione chirurgica per l'innesto di una protesi o l'asportazione di un turmore, il restauro restituisce nuova vitalità al bene compromesso. Certo è sempre meglio prevenire che curare in modo così energico, anche perchè questo tipo d'intervento non dura in eterno! Le statue de 'Il battesimo di Gesù' (video) ad esempio, furono "aggiustate" già in passato, una prima volta nel 1784 e successivamente ridipinte nel 1850, mentre le vetrate nella medesima cappella furono rinnovate nel periodo 2001-2008.
Da oltre 10 anni i Sacri Monti di Domodossola e Varallo, insieme a quelli piemontesi di Belmonte, Crea, Ghiffa, Oropa e Orta e a quelli lombardi di Ossuccio e Varese, sono parte di un sistema di beni culturali e paesaggistici, iscritto nella Lista del Patrimonio mondiale dell'UNESCO (agenzia specializzata delle Nazioni Unite per promuovere la pace e la comprensione tra le nazioni per mezzo dell'educazione, la scienza, la cultura, la comunicazione e l'informazione). L'attribuzione del valore universale, unico e irripetibile al sito seriale "Sacri Monti di Piemonte e Lombardia" è lo strumento attraverso il quale l'UNESCO intende mantenere la ricchezza delle diverse culture umane. La conoscenza e la valorizzazione dei complessi monumentali e dei contesti naturalistici nei quali sono mirabilmente inseriti, non è dunque finalizzata alla semplice tutela materiale di un bene prezioso. L'obiettivo è mirato a coinvolgere le comunità locali e a sviluppare la coesione fra popolazioni diverse. In definitiva, il senso del riconoscimento mondiale è utilizzare la bellezza di opere eccezionali per costruire la pace nella mentalità della gente. Una sfida che il sito UNESCO dei Sacri Monti piemontesi e lombardi ha ampiamente dimostrato di accogliere, diventando protagonista di percorsi interculturali e interreligiosi, sempre più articolati e aperti allo scambio e al confronto.