Realizzare progetti con importanti ricadute per il territorio. È quello che fanno i parchi regionali piemontesi che, oltre alla fondamentale funzione di tutela della biodiversità naturale, contribuiscono allo sviluppo delle loro comunità. Piemonte Parchi ha deciso di "andare a vedere" come le aree protette regionali siano state capaci di utilizzare le opportunità di finanziamento offerte dai bandi europei, individuando per ciascuna di esse un progetto concretamente realizzato e verificando quali siano state le ricadute effettive per il territorio e per la comunità locale.
In questo viaggio siamo partiti dall'Ente di gestione delle Aree protette del Monviso e, più precisamente, da Terres Monviso – EcO, uno dei progetti compresi nel più articolato PITER Terres Monviso, finanziato dal Programma Interreg ALCOTRA 2014‐2020.
Un progetto di cooperazione transfrontaliera tra Italia e Francia
ALCOTRA (acronimo di Alpi Latine COoperazione Transfrontaliera) è il programma europeo finanziato dal FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) per la cooperazione transfrontaliera nel territorio alpino a cavallo del confine tra Francia e Italia. Gli obiettivi del programma sono rispondere alle sfide ambientali, rivitalizzare i sistemi economici e sociali transfrontalieri e superare i principali ostacoli internazionali, attraverso una cooperazione locale, integrata e inclusiva.
Nell'ambito del programma ALCOTRA un ampio partenariato internazionale di enti ha sviluppato il Piano Integrato Territoriale (Piter) Terres Monviso, che si è orientato verso la creazione di un sistema integrato di servizi a supporto dell'economia locale e rivolti alla popolazione rurale montana.
Le Terres Monviso
Comprendono un'area pari a oltre 5 mila kmq, che si estende nella regione transfrontaliera collocata intorno al massiccio del Monviso e che conta 116 Comuni (di cui 68 italiani e 48 francesi), per un totale di oltre 155.000 abitanti.
Il Piter Terres Monviso ha coinvolto un territorio che comprende in Italia i territori dalla valle Stura alla valle Infernotto e, passando per le valli Grana, Maira, Varaita e Po - Bronda, la pianura Saluzzese e - in Francia - i Comuni del Guillestrois - Queyras, Serre - Ponçon e Ubaye - Serre - Ponçon.
Si tratta di una zona che, seppur situata in due diversi stati, si presenta omogenea dal punto di vista del patrimonio naturale e culturale e che gode di un prestigioso doppio riconoscimento da parte dell'Unesco: su buona parte di essa si estende infatti la Riserva transfrontaliera della Biosfera del Monviso, riconosciuta dal programma Man and Biosphere e gestita in forma congiunta dall'Ente di Gestione delle Aree protette del Monviso e dal Parc Naturel Régional du Queyras, e in cui sono presenti alcuni siti iscritti al Patrimonio Mondiale dell'Umanità. Questi riconoscimenti, tuttavia, non rappresentano di per sé stessi una reale opportunità di sviluppo economico per le Terres Monviso. Di qui l'idea di renderli leve per il progresso sociale ed economico del territorio ai piedi del "Re di Pietra". Il Piter Terres Monviso si è articolato in quattro progetti: EcO (Economie verdi), RisK (Mettere in sicurezza la mobilita transfrontaliera), T(o)UR (Turismo internazionale) e IncL (Invecchiare bene) oltre ad un progetto di coordinamento e comunicazione (CoCo).
Il primo, il progetto EcO, si è concentrato sul rendere le ricchezze naturali e culturali motori di progresso del territorio e sulla creazione di servizi innovativi che possano mantenere la regione transfrontaliera viva e attrattiva.
Il progetto, che ha visto come capofila l'Ente di Gestione delle Aree protette del Monviso, ha sviluppato un programma serrato di attività: fra queste particolarmente interessante è stata la creazione di una rete di eco‐attori della Riserva della Biosfera Trasfrontaliera del Monviso Unesco.
Chi sono gli «eco-attori»?
Nascono su iniziativa del Comitato Man and Biosphere France (MAB France), come risposta alla richiesta di alcuni operatori socio-economici (imprese o associazioni) di essere riconosciuti per il loro impegno sul territorio della Riserva MAB in cui vivono e lavorano. Anche la Riserva della Biosfera transfrontaliera del Monviso ha deciso di prendere parte all'iniziativa, promuovendo una rete sul proprio territorio.
Sono associazioni, imprese, o semplicemente persone che vogliono partecipare a un percorso collettivo di sviluppo sostenibile e ottenere un riconoscimento del loro impegno per il miglioramento della qualità di vita sul territorio. Gli eco-attori s'impegnano volontariamente – firmando una lettera d'intenti - a rispettare i valori dello sviluppo sostenibile in settori come turismo, artigianato, agricoltura, associazionismo e cultura, diventando veri e propri "ambasciatori" dell'ambiente e della cultura delle terre del Monviso.
L'iniziativa è rivolta a soggetti privati o pubblici che risiedono sul territorio della Riserva della Biosfera transfrontaliera del Monviso e zone limitrofe, con particolare attenzione alle aree interessate dal Piter Terres Monviso.
Fra quanti hanno aderito finora (circa 40 in italia e 20 in Francia) vi sono associazioni culturali, ecomusei, attività ricettive, ma anche aziende agricole e di altro genere.
La parola ad un eco-attore
Tra gli aderenti alla rete c'è Michele Donalisio di Produzione Lenta di Moretta, che ha raccontato a "Piemonte Parchi" le motivazioni che l'hanno portato ad aderire.
"La mia azienda vende articoli e accessori di abbigliamento sostenibili, in cotone organico e poliestere riciclato, prodotti senza ricorso al lavoro minorile" racconta Donalisio. "Il progetto della rete degli eco-attori ci ha entusiasmato da subito, intanto perché rispecchia la nostra filosofia aziendale, improntata alla sostenibilità. Inoltre è una bella opportunità per promuovere il nostro territorio attraverso valori comuni, facendo rete per creare nuovi progetti. Insieme ad altre aziende aderenti, infatti, stiamo iniziando a lavorare insieme e l'intenzione è rendere la collaborazione non solo episodica ma un modus operandi stabile. Per esempio abbiamo iniziato un percorso di progettazione transfrontaliera che, pur essendosi interrotto a causa di difficoltà insorte nel partner francese, ha dato vita comunque ad una serie di attività che saranno proposte nei rifugi del Parco del Monviso da alcuni eco-attori italiani. Inoltre lo scorso dicembre alcune scuole si sono aggiudicate un bando del Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica destinato a territori con un riconoscimento UNESCO che prevede l'attivazione di percorsi di educazione ambientale. Anche noi siamo coinvolti, tenendo lezioni nelle scuole e ospitando gli studenti nella nostra azienda".
In che cosa consistono esattamente le iniziative degli eco-attori? È ancora Michele Donalisio a spiegarlo.
"In questo caso nelle scuole spiegheremo ai ragazzi come fare scelte di acquisto oculate, che riducano l'impronta ambientale, cosa mangiare e cosa indossare per limitare la produzione di rifiuti e l'inquinamento. Nell'abbigliamento, ad esempio, è meglio comprare pochi capi ma di qualità; nell'alimentazione è raccomandabile seguire la stagionalità comprando prodotti a chilometri zero. Meglio le mele delle nostre valli che il mango, tanto per fare un esempio. In tutto questo l'Ente di Gestione delle Aree protette del Monviso è molto presente: ci affianca e ci stimola. Recentemente, ad esempio, ci ha proposto di partecipare ad una formazione sulla transizione ecologica. Inoltre ci tiene informati sull'uscita di bandi cui partecipare e ci coinvolge in progetti comuni. Ultimamente noi eco-attori italiani più attivi – siamo circa una dozzina - abbiamo anche partecipato con un nostro stand al weekend del Terres Monviso Outdoor Festival di Saluzzo. Siamo entusiasti e speriamo di andare avanti e crescere ancora."
Un progetto che "dura" nel tempo
Fra gli aspetti più interessanti del progetto, a due anni dalla sua conclusione formale, avvenuta il 2 aprile 2022, c'è il fatto che quanto avviato con EcO continua a produrre i suoi effetti. I finanziamenti specifici attribuiti dal Piter (oltre un milione e 600mila euro equamente suddivisi tra Francia e Italia) si sono esauriti ma ciò che è stato costruito in questo territorio prosegue infatti nelle sue azioni. La rete degli eco-attori, come si è visto, sta diventando un soggetto vivace capace di giocare un ruolo attivo a livello locale e che si sta organizzando per rendere sempre più stretta la collaborazione tra gli aderenti, affacciandosi in prima linea al mondo dei bandi e dei finanziamenti europei. Parallelamente anche altre linee del progetto, come quella orientata alla ricerca che ha condotto alla costituzione del Centro per lo studio dei fiumi alpini – Alpstream di Ostana, continuano a generare buoni frutti.
Dunque il finanziamento europeo ha alimentato un circolo virtuoso e i soldi investiti fanno da volano per ottenere altri fondi: ciò naturalmente anche grazie alle precedenti azioni portate avanti dall'Ente di Gestione delle Aree protette del Monviso che aveva promosso e coordinato l'istituzione della Riserva della Biosfera MAB Unesco nel 2014. Proprio grazie a questo riconoscimento il territorio oggi attrae specifici finanziamenti, come quello già citato per le attività didattiche di educazione ambientale erogato dal Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica.
* Servizio Promozione dell'Ente di Gestione delle Aree protette del Monviso.
Per approfondimenti:
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tel: 011 4321008
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Il laboratorio nel fiume (Piemonte Parchi, 5/4/2023)