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Le farfalle delle Alpi Cozie nel calendario 2020 del parco

Il filosofo Nietsche diceva: "Ciò che per il bruco è la fine del mondo, il resto del mondo lo chiama farfalla". Molte sono le farfalle che hanno vita breve, ma solo da adulti: non bisogna mai dimenticare i lunghi anni trascorsi come larva, bruco e infine pupa. Illustra molto bene questo processo il Calendario 2020 delle Aree protette delle Alpi Cozie dedicato ai lepidotteri e impreziosito dai disegni di Elio Giuliano e Valentina Mangini. 

  • Luca Giunti
  • Dicembre 2019
Martedì, 10 Dicembre 2019
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Le farfalle delle Alpi Cozie nel calendario 2020 del parco

Camminando d'estate lungo gli assolati sentieri delle montagne piemontesi è frequente imbattersi in gruppi di farfalle intente a succhiare dal suolo gocce d'acqua o sali minerali. Sono adulti, spesso della famiglia dei Licenidi, che hanno poco tempo da dedicare all'alimentazione perché sono concentrati sullo scopo principale di ogni forma vivente: la riproduzione. Come atleti impegnati in una gara stressante, si riforniscono soltanto di liquidi e integratori energetici. Molte di loro (non tutte!), infatti, hanno vita breve. Ma solo da adulti: non bisogna mai dimenticare i lunghi anni trascorsi come larva, bruco e infine pupa. Lo ricordava già il filosofo Nietsche (riprendendo più antiche suggestioni orientali): "Ciò che per il bruco è la fine del mondo, il resto del mondo lo chiama farfalla".

A loro è dedicato il calendario 2020 che come ogni anno dal 1991 le Aree Protette delle Alpi Cozie realizzano utilizzando le competenze artistiche e naturalistiche dei propri dipendenti. I disegni originali sono come sempre di Elio Giuliano – che continua la sua preziosa opera nonostante sia in pensione – affiancato da Valentina Mangini, guardiaparco ad Avigliana. Da quasi trent'anni ogni classe di ogni scuola del territorio riceve il calendario dal parco, che ha quindi accompagnato ormai un paio di generazioni di studenti in tutta la loro carriera scolastica, dalle materne alle superiori. La collezione completa è liberamente scaricabile dal sito dell'Ente. 

La vita delle farfalle

La vita delle farfalle è divisa in due momenti ben separati. Dall'uovo e poi dalla larva si sviluppa un bruco il cui unico obiettivo è mangiare e crescere. Questo periodo, a seconda delle specie, può durare una o due stagioni e persino qualche anno. L'unico pericolo è rappresentato dai predatori, uccelli e rettili in primis che, come sempre in natura, sono continuamente alla ricerca di proteine animali. E i bruchi sono un eccellente concentrato di cibo disponibile!
La gran parte di loro, nella continua corsa agli armamenti che si combatte quotidianamente in natura hanno evoluto ottime strategie per evitare di essere mangiati. Alcuni si mimetizzano come se fossero foglie, rametti secchi o addirittura escrementi di altri animali. Altri invece sono appariscenti e pitturati perché producono o immagazzinano veleni e tossine che li rendono disgustosi: la loro colorazione giallo-nera o rosso-nera avverte tutti, come sempre in natura, di trovarsi in presenza di un pericolo da evitare. 
Un esempio paradossale di questa ambivalenza tra bellezza e ripugnanza è rappresentato dalla processionaria (Thaumatopea phytocampa, illustrata nel calendario nelle pagine di dicembre). La lotta contro questo parassita è obbligatoria fin dal 1926 (Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia, fascicolo 138, LXVII), la sua espansione – dovuta a cause totalmente umane – ci irrita e ci spaventa, ma spesso dimentichiamo che al termine delle sue 5 mute annuali anche questo bruco peloso diventerà una farfalla: meno appariscente di altre sue cugine, ma leggiadra e affascinante come tutti i lepidotteri.

Le farfalle nel mito e nella letteratura

Le farfalle hanno incantato da sempre gli esseri umani. Sono presenti nei più antichi miti di molte civiltà diverse, nelle favole didattiche della tradizione greca e latina, nell'araldica nobile medievale, nei loghi di prodotti e di aziende, nelle pubblicità e persino tra gli emoticons degli smartphone.
Fra le tante citazioni possibili, ricordiamo le farfalle gialle che circondavano Meme e Mauricio Babilonia in Cent'anni di solitudine di Gabriel Garcia Marquez e quelle attirate dalla bandiera con i gigli di Giovanna d'Arco, fenomeno soprannaturale che contribuì all'accusa di stregoneria e al suo rogo. Mohammed Alì, il più grande, ripeteva "vola come una farfalla, pungi come un'ape". E poi chiamiamo "Farfalla" anche un ammasso stellare nella costellazione dello Scorpione, un particolare nodo delle cravatte eleganti, un componente dei motori a scoppio e di certe valvole, un effetto fisico-matematico della Teoria del Caos proposto da Edward Lorenz nel 1962 e persino un tipo di pasta. Negli ultimi anni, in Val Susa, la Zerynthia polixena (disegnata nelle pagine di agosto) è addirittura diventata simbolo di contesa politica e ambientale: da un lato è elevata a rappresentante del movimento che si oppone alla nuova ferrovia Torino-Lione e nello stesso tempo viene usata da promotori dell'opera come emblema della loro attenzione alla protezione della natura.

 

Perchè le farfalle sono una 'specie bandiera'

Le farfalle sono simbolo di leggerezza, di resurrezione, di bellezza e di ambienti puliti. Proprio quest'ultimo ruolo è particolarmente importante in questo periodo storico. L'inquinamento, la compromissione degli habitat, l'abbandono delle pratiche colturali tradizionali, i cambiamenti climatici, degradano molte aree naturali. Gli insetti sono i primi a risentire di queste pesanti modificazioni, allontanandosi o estinguendosi. La gran parte dell'opinione pubblica è poco interessata alla sparizione delle tipule o degli emitteri eterotteri, ma di solito è sensibile alla scomparsa delle farfalle, se viene correttamente informata. In questo senso, esse rappresentano una tipica "specie bandiera", cioè un animale dal grande contenuto simbolico che può, colpendo l'immaginario collettivo, stimolare azioni e comportamenti più rispettosi. Inoltre le farfalle sono una delle cosiddette "specie ombrello", cioè organismi la cui tutela si attua obbligatoriamente difendendo le aree e gli habitat particolari che li ospitano e ne permettono la sopravvivenza. Salvare una farfalla significa così salvare un intero ecosistema.

Come molti insetti, le farfalle sono studiate anche per le loro proprietà e capacità, che noi umani vorremmo almeno in parte riprodurre in laboratorio a fini applicativi e industriali. Ad esempio, i colori e i disegni non sono dipinti sulle ali come le macchie sulla pelliccia di un leopardo, ma sono l'effetto – in parte chimico in parte fisico – della rifrazione dei raggi di luce su migliaia di microscopiche squame, ognuna delle quali, presa singolarmente, si rivela al microscopio scialba e grigia.

Il personale delle Aree Protette delle Alpi Cozie, insieme a ricercatori universitari, tesisti, guide e collaboratori, partecipa alla raccolta dei dati di campo dei lepidotteri, sia sulle specie indicate nei cosiddetti formulari standard specifici per ogni area protetta, sia sulle farfalle minacciate e quindi inserite nella Lista Rossa Europea delle specie a rischio, sia riguardo quelle oggetto dei monitoraggi necessari alle corrette valutazioni ambientali previste dalle leggi nazionali e dalle direttive comunitaria.

Dove trovare il calendario delle farfalle

Il calendario è in vendita a 6 euro presso le sedi delle Aree Protette delle Alpi Cozie e nelle principali edicole, cartolerie e librerie del territorio e di Torino. 
Serate di presentazione in compagnia degli autori, sabato 28 dicembre a Susa e lunedì 30 a Salbetreand. 

Maggiori informazioni si possono trovare sul sito dell'ente. 

 

 

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