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Giardini delle Alpi, un nuovo turismo nelle Marittime

Jardinalp è il progetto che dà voce alla biodiversità vegetale delle montagne piemontesi, facendo conoscere la flora delle Alpi occidentali anche a chi non le frequenta abitualmente

  • Loredana Matonti
  • Novembre 2017
Giovedì, 30 Novembre 2017
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 Foto: Archivio Parco Alpi Marittime Foto: Archivio Parco Alpi Marittime
Stazione Botanica Danilo Re
Foto: Archivio Parco Alpi Marittime
Ingresso stazione botanica Danilo Re
Foto: Archivio Parco Alpi Marittime
Giardino Valderia, Viola valderia, uno degli endemismi del Parco Alpi Marittime
Foto: Archivio Parco Alpi Marittime
Giardino botanico alpino Chanousia, Colle Piccolo San Bernardo
Foto L. Matonti

Quando si parla di turismo in montagna si pensa aIlo sci piuttosto che all'escursionismo estivo. E se la flora tipica e unica di un certo ambiente alpino diventasse anche occasione di promozione turistica?

E' questa la filosofia di fondo del progetto "Jardinalp - Giardini delle Alpi"; parte del Programma Alcotra 2014-2020. Realizzato grazie al contributo dell'Unione Europea, il progetto propone lo sviluppo di attività alla scoperta della montagna e la valorizzazione del patrimonio naturale. L'obiettivo principale di Jardinalp è quello di far conoscere a tutti, comprese le persone che normalmente non frequentano la montagna, la flora delle Alpi occidentali, autentico tesoro da studiare e conservare.

D'altronde in questi anni sulle Alpi si sta registrando una generale diminuzione delle precipitazioni nevose e se la dinamica continuerà a essere quella attuale, le ricadute economiche e l'attrazione legate agli sport invernali andranno sempre più diminuendo. Dal punto di vista turistico i cambiamenti climatici costituiscono, quindi, un rischio per il turismo alpino invernale, ma possono diventare occasione per uno sviluppo sostenibile alternativo del turismo estivo. Chiunque, praticando attività all'aperto, può rendersi conto dei cambiamenti avvenuti sul territorio, ma sono rare le occasioni in cui viene fornita una corretta chiave di lettura per riconoscerli e comprenderli al meglio.

I giardini botanici dell'arco alpino possono essere considerati addirittura degli osservatori privilegiati riguardo i cambiamenti climatici in corso e fornire un contributo per aumentare la consapevolezza su queste tematiche attraverso la ricerca scientifica e azioni mirate di conservazione, oppure attraverso altri strumenti come la didattica, l'educazione e la comunicazione ambientale.

Una rete di giardini alpini

Per incrementare il turismo sostenibile nel territorio ALCOTRA (ovvero, Italia e Francia), il progetto Jardinalp propone, in un contesto di adattamento del turismo ai cambiamenti climatici, lo sviluppo di attività alla scoperta della montagna e volte a valorizzare il patrimonio naturale con l'ausilio dei più importanti giardini botanici alpini delle Alpi Occidentali, gestiti dai 7 partner di progetto: il Giardino botanico alpino del Lautaret al Col del Lautaret (FR), il Giardino del Conservatoire Botanique National Alpin di Gap (FR), il Giardino Botanico Alpino Paradisia a Valnontey (Cogne, AO), il Giardino Alpino Castel Savoia (Gressoney Saint Jean, AO), il Giardino Botanico Alpino Chanousia (Colle del Piccolo San Bernardo, AO), il Giardino Botanico Saussurea (Courmayeur, AO), il Giardino Alpino Valderia (Terme di Valdieri, CN) e le Stazioni botaniche alpine in alta Valle Pesio (Chiusa di Pesio, CN) alle pendici del massiccio del Marguareis.

Il Giardino botanico alpino del Lautaret, meglio conosciuto come Stazione Alpina Joseph Fourier, ad esempio, fa parte dell'Università di Grenoble e del Centro Nazionale di Ricerca Scientifica: creato ben 120 anni fa è considerato il più importante giardino delle Alpi Francesi e ospita più di 2500 entità vegetali provenienti dalle principali catene montuose del mondo. I quattro giardini botanici alpini della Valle d'Aosta, posti tutti in contesti paesaggistici meravigliosi, ospitano ambienti naturali alpini e specie vegetali dell'arco alpino occidentale ma anche specie provenienti da altri continenti.

L'altro partner francese del progetto Jardinalp, il Conservatoire Botanique National Alpin di Gap, collabora da anni con il Centro per la Biodiversità Vegetale dell'Ente Parco Alpi Marittime nelle attività conservazione delle specie alpine e nel corso del progetto realizzazerà un giardino botanico presso la sede di Gap. Nel sud del Piemonte esistono da anni le Stazioni botaniche alpine del Parco naturale del Marguareis e il Giardino alpino Valderia di Terme di Valdieri. Entrambi i giardini ospitano le principali specie vegetali spontanee delle Alpi del Mare e moltissime specie rare. Entrambi i giardini sono stati realizzati per far conoscere la ricchezza in biodiversità di questo settore, tra le più rilevanti a livello europeo.

Prima di Jardinalp sono state poche le occasioni di collaborazione, nonostante tutti i partner condividano le stesse problematiche e affrontino le medesime sfide. Il progetto "Giardini delle Alpi - Jardinalp" vuole rispondere a questa lacuna organizzando una Rete di giardini alpini per favorire una maggiore sensibilità dei turisti per la salvaguardia del patrimonio naturale e la tutela del patrimonio floristico alpino.

Per fare conoscere tutti i partner di progetto verranno realizzati degli strumenti informativi comuni (pannelli illustrativi, piccole pubblicazioni, QR codes,audioguide, eventi di animazione e formazione) che favoriranno il coinvolgimento dei diversi target di pubblico, invogliandoli a visitare i giardini alpini del partenariato e scoprire così l'immenso patrimonio naturale delle Alpi, insieme agli habitat che presentano le specie più importanti della vegetazione alpina.

Grazie a Jardinalp l'Ente delle Aree protette delle Alpi Marittime ha creato anche la pagina facebook dei Giardini Botanici delle Alpi Marittime , che permette una maggiore presenza sui social fornendo notizie sui giardini alpini del parco e sulla flora in generale.

Numerose intanto sono state le iniziative e le azioni di comunicazione promosse dall'Ente parco per far conoscere i giardini botanici e l'importanza della flora delle Alpi del Mare, tra le quali la recente conferenza a Cuneo, nell'ambito della rassegna "Scrittori in città", del professor Stefano Mancuso, esperto di neurobiologia vegetale, autore anche di opere divulgative sull'intelligenza delle piante. Un'opportunità nuova per parlare di flora da un diverso punto di vista, sicuramente interessante ed innovativo, che contribuirà a dare visibilità ed importanza ad un aspetto spesso poco conosciuto dalla maggior parte dei fruitori delle nostre montagne.

Altra idea originale per garantire una diversificazione delle proposte e delle attività all'interno dei giardini sarà quella di aprire i giardini alpini per esposizioni, mostre, eventi legati alla land art, ecc.

La condivisione delle esperienze passate e attuali grazie alla creazione della Rete permetterà lo scambio di competenze e di strumenti che indirettamente favoriranno la valorizzazione del patrimonio naturale e la scoperta estiva delle Alpi a livello transfrontaliero.
Una condivisione che permetterà di fornire al pubblico e agli attori locali un prodotto turistico inedito e originale, in sinergia con le altre offerte del territorio. Le specificità di ogni giardino assicurano poi la giusta complementarietà a questa offerta.

 

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