Si tratta di un nuovo Typhlonesticus, un ragno Nesticide con spiccati adattamenti alla vita in ambiente sotterraneo e caratterizzato da una storia biogeografica antichissima.
I Typhlonesticus rappresentano infatti una linea evolutiva molto antica; risale a quando i continenti settentrionali erano uniti nell'antica massa continentale della Laurasia. Prima di questa scoperta, in Italia erano note soltanto due specie appartenenti a questo genere: T. morisii, specie endemica della Valle Vermenagna, e T. idriacus, distribuita nel nord-est della penisola.
Grazie alle ricerche dell'Università di Torino se ne aggiungono oggi altre due, di cui quella scoperta nelle Aree Protette Alpi Marittime e una seconda scoperta nelle Prealpi bergamasche.
La specie della Valle Vermenagna, T. morisii è stata descritta per la prima volta negli anni '70 e fu dedicata al suo primo raccoglitore Angelo Morisi, uno dei padri della biospeleologia piemontese, instancabile naturalista, appassionato e curioso del mondo naturale.
La nuova specie scoperta nelle Aree Protette delle Alpi Marittime da Marco Isaia, aracnologo dell'Università di Torino, è affine a T. morisii ma se ne distingue chiaramente per alcuni particolari.
Proprio in virtù dell'affinità con la specie dedicata ad Angelo Morisi, la nuova specie è stata denominata Typhlonesticus angelicus, combinando così la memoria del suo nome con l'aspetto angelico e traslucido delle specie di grotta.
La specie è stata descritta su una manciata di esemplari raccolti in diverse località in ambiente sotterraneo della parte centrale delle Alpi del Marguareis, tra l'alta Valle Maudagna e la media Valle Pesio.
Tre grotte delle cinque che ospitano T. angelicus sono incluse all'interno del territorio delle Aree Protette o di Siti Natura 2000, una coincidenza fortunata per questa specie così delicata, che potrebbe fornire interessanti opportunità di monitoraggio mirate alla sua conservazione.
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