La Presidenza del Consiglio e i rappresentanti del Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo politico provvisorio su una proposta di regolamento che mira a mettere in atto misure volte a ripristinare almeno il 20% degli ecosistemi delle zone terrestri e marine dell'UE entro il 2030 e tutti gli ecosistemi che necessitano di ripristino entro il 2050.
L'accordo stabilisce obiettivi e obblighi giuridicamente vincolanti specifici per il ripristino della natura in ciascuno degli ecosistemi elencati, dai terreni agricoli e dalle foreste agli ecosistemi marini, di acqua dolce e urbani.
Il regolamento è parte integrante della Strategia sulla biodiversità per il 2030 e aiuterà l'UE a rispettare i suoi impegni internazionali, in particolare il quadro globale ONU di Kunming-Montreal in materia di biodiversità concordato in occasione della conferenza delle Nazioni Unite sulla biodiversità del 2022 (COP 15). L'accordo provvisorio dovrà essere approvato e formalmente adottato dai colegislatori prima dell'entrata in vigore.
"Possiamo essere orgogliosi di questo risultato storico, che definisce regole ambiziose e praticabili per tutti", ha detto su X (ex Twitter) Pascal Canfin, capo della commissione ambiente del Parlamento.
L’accord de cette nuit crée la première loi ??qui va obliger les États à restaurer 30% des terres dégradées sur notre continent d’ici 2030. Nous nous donnons les moyens de mettre fin à la disparition progressive du vivant en Europe. https://t.co/DOa3c7hnhT
— Pascal Canfin (@pcanfin) November 10, 2023
Anche Teresa Ribera Rodriguez, ministro per la Transizione ecologica della Spagna, che attualmente detiene la presidenza di turno del Consiglio Ue, si è definita "orgogliosa" del provvedimento, "il primo nel suo genere".
La Commissione europea in un comunicato ha affermato di "accogliere favorevolmente" l'accordo, sostenendo che una volta finalizzata la sua adozione costituirà "un contributo chiave al raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050" e aumenterà "la preparazione e la resilienza dell'Europa agli effetti del cambiamento climatico".