I cambiamenti climatici stanno modificando la migrazione di molti uccelli. Le primavere sono sempre più anticipate, perciò le specie migratorie di ritorno dall'Africa sono stagionalmente in ritardo rispetto al periodo di massima disponibilità di cibo.
Uno studio condotto dall'Ispra sulla base di dati raccolti in 30 anni di monitoraggio di sei specie di uccelli migratori a lungo raggio (Beccafico, Balia nera, Codirosso comune, Usignolo, Cannaiola e Torcicollo), dimostra che alcune specie stanno rispondendo molto velocemente al climate change, anticipando la data di migrazione primaverile.
La Giornata Mondiale degli Uccelli Migratori che si celebra il 9 maggio è una campagna lanciata dall'Organizzazione delle Nazioni Unite per accrescere la consapevolezza sull'importanza che questi uccelli rivestono nelle relazioni internazionali e per trovare il modo di proteggerli a livello globale di fronte al cambiamento climatico.
Sull'argomento l'Ente di gestione delle Aree protette delle Alpi Cozie segnala sul suo sito che è stato recentemente pubblicato sulla rivista scientifica Current Zoology un articolo di Toni Mingozzi, Pierpaolo Storino, Giampalmo Venuto, Alessandro Massolo, Giacomo Tavecchia dedicato agli effetti del riscaldamento climatico sulla stagione riproduttiva della passera lagia (Petronia petronia) al suo limite altitudinale: Climate warming induced a stretch of the breeding season and an increase of second clutches in a passerine breeding at its altitudinal limits.