Uno degli aspetti più affascinanti della biodiversità è la relazione tra i diversi organismi viventi. In natura più che mai nessun organismo è un'isola, ma tutte le specie sopravvivono e si evolvono grazie a una fitta rete di interconnessioni che collegano tra loro gli organismi più disparati, per motivi alimentari, territoriali, o riproduttivi. L'aspetto negativo è che la scomparsa di una specie è sovente foriera di altre estinzioni, giacché organismi particolarmente specializzati possono non riuscire a sopravvivere alla scomparsa di specie a loro strettamente correlate. Ecco perché a volte l'intervento sconsiderato dell'uomo su un'unica specie all'apparenza insignificante può avere conseguenze imprevedibili su molti altri organismi a essa collegati. In maniera analoga, esistono le cosiddette specie ombrello, la cui tutela preserva dal rischio estinzione molte altre specie che con lei condividono l'habitat.
È il caso della farfalla Maculinea arion, studiata dal gruppo di lavoro di Francesca Barbero, Simona Bonelli e Luca Casacci del Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi dell'Università di Torino. I cambiamenti climatici in atto fanno presupporre l'estinzione di molte popolazioni di M. arion tra circa 50 anni, soprattutto lungo il margine inferiore del suo areale di distribuzione, ovvero la penisola italiana, con maggiori probabilità di sopravvivenza per le popolazioni presenti sulle Alpi. La ricerca compiuta in Val Ferret dal team torinese ha evidenziato come la sopravvivenza di questo lepidottero sia strettamente legata a due fattori, ovvero la presenza di piante del genere Thymus idonee a sostenere l'alimentazione dei giovani bruchi, e la presenza nella medesima area di nidi di formiche del genere Myrmica, di cui M. arion è parassita sociale, delegando alle ignare formiche la cura e l'alimentazione dei suoi bruchi. I dati raccolti hanno evidenziato una distribuzione ottimale nelle zone in cui maggiore era la sovrapposizione tra piante di Thymus e nidi di Myrmica. L'altezza del tappeto erboso influenza la loro distribuzione, e si è osservato che la condizione ottimale è rappresentata da un'altezza variabile compresa tra i 10 e i 20 centimetri, ottenibile permettendo nella zona un ridotto ricorso al pascolo di bestiame, giacché si è osservato che il pascolo influenza, riducendola, la biodiversità, limitando il numero di molte specie erbacee e di insetti.
I risultati di questa ricerca hanno dunque confermato che la farfalla Maculinea arion ha rigorose esigenze ecologiche necessarie a garantirne la sopravvivenza, situazione che ne fa pertanto una specie ombrello, ma proprio per questo se si garantisce la sua sopravvivenza si tuteleranno anche molte piante rare e comunità di invertebrati.