E' una calda mattina di agosto e la recente pioggia mi invoglia a fare un'escursione in quota alla speranzosa ricerca di una specie "unica" di alcune aree alpine... La salamandra di Lanza o lanzai...
Rispetto ad altre specie la difficoltà nella ricerca è dettata dall'attenzione a non calpestare questo piccolo vertebrato, il cui stato di conservazione è già di per sè definito vulnerabile...
Quindi, a differenza delle mie solite escursioni, devo scrutare il suolo...
La camminata prosegue senza esito nella ricerca, tra un sasso inumidito e alcune pozze rinvigorite dalle precipitazioni notturne quando l'unico esemplare della giornata mi allieta della sua presenza...
Carta d'identità - Salamandra lanzai
Nome Scientifico: Salamandra lanzai
Ordine: Urodela
Famiglia: Salamandridae
Curiosità: La Salamandra di Lanza, la cui longevità massima è stata registrata in 24 anni, è una delle ultime specie di vertebrato scoperte in Europa, fu descritta nel 1988 e il suo nome ricorda Benedetto Lanza, medico e naturalista fiorentino.
Questo anfibio si è evoluto ed adattato alla vita in alta quota, dove la brevità della bella stagione ha determinato alcuni adattamenti: per questo motivo, per esempio, le sue uova non si sviluppano in acqua, come quelle di altri anfibi, ma nel corpo materno dove rimangono anche tre anni.
Il periodo di massima attività va da maggio ad agosto, mentre per i restanti mesi dell'anno questi animali rimangono in nascondigli sotterranei, per proteggersi dal freddo.
A dispetto del suo andamento impacciato la Salamandra di Lanza è un predatore e si nutre di invertebrati gradendo in particolare le cavallette, le mosche ed i coleotteri.
Chi è Marco Gioviali
Nato a Pinerolo nel dicembre 1985 è stato "girovago" per lavoro, in missioni sia in Italia che all'estero. Oggi presta servizio nella sua città natale.
La passione per la fotografia è recente: è solo nell'estate del 2019, su "benevola pressione" degli amici Tom (Tomasi Giuseppe) ed Ezio (Ezio Giuliano), che acquista la sua prima macchina fotografica, ma fin da bambino nutriva curiosità per la natura e gli animali. E spesso, il sabato o la domenica mattina, alle prime luci dell'alba, importunava papà Massimo, mamma Fiorella e la sorella Simona per una scampagnata in Val Chisone o Val Pellice nella speranza di poter avvistare qualche animale selvatico.
Oggi è marito dell'amata Silvia e papà della splendida Alice, a cui spera di poter trasmettere la passione per la fauna e la natura.
Ex dipendente del glorioso Corpo Forestale dello Stato, Marco Gioviali ha potuto associare la passione per la natura e al compito della tutela partecipando a numerose attività investigative.