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E' un ragno o una coccinella?

I ragni del genere Eresus sp. riuniscono in sè alcune caratteristiche davvero peculiari: dal mimetismo batesiano che permette loro di assumere l'aspetto di coccinelle, all'allevamento della prole che prevede, caso più unico che raro, che la madre si immoli diventando cibo per i suoi stessi piccoli.

 

  • Testo e foto di Federico Crovetto
  • Marzo 2022
  • Giovedì, 16 Giugno 2022
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Foto F. Crovetto Foto F. Crovetto

I ragni del genere Eresus sp. sono a parer mio tra i ragni più belli presenti in Italia. Il nome comune inglese è "Ladybird spider" per la colorazione che assume il maschio con l'ultima muta, un bel colore rosso acceso sull'addome con dei pallini neri, che ricorda per l'appunto una coccinella.

Prima della muta finale, invece, non vi è distinzione dei sessi, infatti presentano tutti una colorazione nera con delle strisce più chiare sulle zampe, colorazione che permane anche nello stadio di adulto della femmina. Quest'ultima è più grossa del maschio, arrivando a misurare in lunghezza anche il doppio, cioè fino a 20 mm contro i 10 mm del maschio.

 

In alcune specie la femmina è anche quattro volte più grossa del maschio. Come succede in molti ragni, il maschio ha una longevità inferiore rispetto a quella delle femmine.
Una ricerca ha ipotizzato che il modello di colorazione dei maschi del genere Eresus sp. derivi principalmente dalla Coccinella septempunctata, presente in tutte le aree geografiche dove vivono questi ragni e attiva durante l'anno nello stesso periodo. Per i maschi di Eresus, infatti,assomigliare a una coccinella è una gran fortuna: permette loro di spostarsi in cerca delle femmine riducendo il rischio di attacco da parte dei predatori. Questa forma di mimetismo è chiamato mimetismo batesiano, ossia la capacità di assumere colori appartenenti a specie tossiche, come in questo caso le coccinelle.
Una volta avvenuta la riproduzione la femmina depone fino a 80 uova all'interno della sua tana, a circa 10 cm di profondità, in una camera di seta costruita appositamente.
Altre peculiarità di questo ragno sono le cure parentali della madre: questa infatti nutre i piccoli nelle primissime fasi rigurgitando del cibo, dopodiché inizierà a produrre degli enzimi atti a sciogliere il suo corpo, che donerà alla prole circa due settimane prima della loro dispersione. Si tratta indubbiamente di un grande sacrificio per l'allevamento dei propri piccoli!
I giovani presentano anche dei comportamenti sociali, cacciando prede in gruppo e consumandole insieme, cosa che non si verifica nella fase adulta.
Questo ragno vive in habitat aperti, di solito molto assolati, quindi esposti a sud e con poca vegetazione, posti anche oltre i 2000 metri di altitudine. Con un po' di fortuna si possono incontrare dei maschi in praterie d'alta quota sulle Alpi intenti a cercare cibo o femmine da fecondare che, grazie alla loro colorazione, non sono affatto difficili da avvistare.
Purtroppo il cambio di uso del suolo, come la conversione a terreni agricoli o il rimboschimento, sta determinando una diminuzione del loro habitat elettivo, incrementando così la .di questa specie.

 

Foto F. Crovetto
Foto F. Crovetto

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