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Piemonte Parchi

Meglio giocare nel Parco!

Quale modo migliore per migliorare l'umore e la salute dei bambini o adolescenti afflitti da alcune patologie se non farli uscire dal contesto ospedaliero e portarli nella Natura, facendoli interagire con gli animali? Questo il programma proposto da AMaR Piemonte Onlus, che partirà a breve al Parco delle Vallere.

  • Valentina Mariconda e Alessandro Paolini
  • Febbraio 2023
  • Venerdì, 19 Maggio 2023
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L'educatrice Simona Sergi e il cane Balto - Foto p.g.c. S. Sergi L'educatrice Simona Sergi e il cane Balto - Foto p.g.c. S. Sergi

Un progetto "bestiale"

Il progetto unisce la pet therapy, terapia che prevede l'uso di animali da compagnia per la cura di specifiche malattie e di problemi del comportamento utilizzata ormai da anni in diversi ambiti (quali ospedali o centri di cura), con l'ambiente naturale del Parco regionale delle Vallere e dei locali della omonima Cascina sede del parco. 

Destinatari del percorso di assistenza, battezzato "Meglio giocare nel parco", sono bambini e adolescenti - dai 3 ai 17 anni - in condizioni di malattia o disagio, afflitti da forme reumatiche ma anche con problemi comportamentali come l'autismo. Ad aiutarli, anche attraverso il gioco, ci saranno Balto, Becky, Olaf e i loro amici. Sono infatti 12 i cani e 3 i gatti che prenderanno parte al progetto. L'utilizzo della pet therapy all'interno di un'area protetta ha l'intento di migliorare il benessere del minore, favorendo condizioni di vissuto positivo, potenziando la comunicazione e la condivisione, rafforzando l'autostima e le competenze nell'area affettiva e relazionale.

I promotori di "Meglio giocare nel parco"

Il progetto è proposto da AMaR Piemonte Onlus - Associazione malati reumatici del Piemonte - in collaborazione con l'Ente di gestione delle aree protette del Po piemontese e patrocinato dai garanti regionali dei diritti degli animali e dell'infanzia e adolescenza. Esso si prefigge di fornire un supporto ai medici pediatri attraverso il percorso di pet therapy con il supporto di un'équipe multi-professionale. Tra le figure coinvolte troviamo i pediatri, capaci di identificare il disagio e indirizzare i minori agli incontri nel modo più opportuno, gli psicoterapeuti e gli educatori, in grado di studiare e progettare il percorso migliore da far svolgere, ma anche i coadiutori proprietari degli animali che andranno in contatto con i
ragazzi.

"Ritengo fondamentale per bambini e ragazzi riscoprire le attività svolte all'esterno, in mezzo alla natura, soprattutto alla luce degli ultimi due anni di pandemia, caratterizzati da forti limitazioni nella facoltà di movimento, del diritto alla socialità, alle attività extra scolastiche, al gioco" - afferma Ylenia Serra, garante regionale per l'infanzia e l'adolescenza. "A maggior ragione, ciò diventa centrale e può veramente fare la differenza in positivo nel caso di minori che, a causa di patologie croniche, si trovino ad affrontare un percorso particolare."

A scuola di empatia con gli animali domestici

Gli incontri hanno cadenza settimanale e gli animali coinvolti sono opportunamente certificati e seguiti per garantirne il benessere secondo le direttive indicate dalle Linee guida nazionali per gli interventi assistiti con gli animali (IAA). Alle sedute, che dovrebbero avere inizio entro l'estate, sarà possibile partecipare su indicazione dei medici pediatri ospedalieri o dei pediatri di libera scelta. I dettagli saranno a breve pubblicati sul sito www.amarpiemonte.org.

"La preponderanza di cani è data dalla maggiore predisposizione alla loro tipica socialità e pazienza rispetto al felino. Infatti, mentre il cane segue dei corsi di educazione e di preparazione alla pet therapy, il gatto per parteciparvi è solo sottoposto a un'individuale valutazione caratteriale" spiega la dottoressa Martina Pazienti, psicoterapeuta e proprietaria di un bellissimo Ragdoll di nome Olaf, uno dei gatti protagonisti del progetto.

Di questi giocosi, simpatici e bellissimi animali abbiamo avuto modo di conoscere Becky e Balto che, insieme alle loro proprietarie, hanno partecipato alla conferenza stampa di presentazione del progetto - svoltasi al Circolo dei Lettori lo scorso 24 febbraio - come ascoltatori silenziosi e ubbidienti. L'iniziativa seguirà l'approccio denominato "One Health" (una sola salute per l'uomo, l'animale e l'ambiente), cosicché la salute e le inclinazioni caratteriali dell'animale andranno a coniugarsi con quelle del paziente. In questo modo, tra pazienti e animali si creerà un rapporto di reciprocità, che nel contesto della pet therapy sarà in grado di produrre effetti positivi sulla salute e la capacità empatica dei ragazzi.

"Gli animali - spiega Paolo Guiso, garante regionale dei diritti degli animali - riescono a mettersi in contatto con i piccoli pazienti attraverso un linguaggio semplice e diretto fatto di sguardi e segni posturali, sviluppando una relazione dinamica e mutualmente benefica."

Le fasi del progetto

Le psicologhe e psicoterapeute Martina Pazienti e Simona Sergi, coordinatrici del progetto, hanno inoltre illustrato i percorsi ludico-terapeutico-educativi, che comprendono tre fasi principali. Il primo approccio con gli animali sarà di tipo etologico-naturalistico, durante il quale ai ragazzi sarà presentata la specie sotto un'ottica etologica, comportamentale e presentandone abitudini (ad esempio alimentari). La fase successiva sarà rappresentata dal contatto con gli animali e la cura, tramite il gioco con la ricerca olfattiva, il riporto, l'accarezzamento, la lettura di fiabe e la condivisione di racconti, oltre che l'esecuzione di esercizi fisici specifici anche volti a scopi riabilitativi. L'ultima fase sarà di tipo creativo e manipolativo, indirizzata a consentire ai bambini e ai ragazzi l'elaborazione delle esperienze, incoraggiando la creatività e l'espressività dei sentimenti e delle emozioni tramite l'uso di svariati strumenti.

"Sono migliaia i bambini che necessitano di assistenza e cura, sia perché affetti da malattia - anche cronica o reumatica - sia da disagio e difficoltà di socializzazione. Per questi bambini e adolescenti occorrono percorsi che curino sia il corpo, sia l'aspetto psicologico e di ritorno alla socialità. Con 'Meglio giocare nel parco' AMaR Piemonte vuole fornire, con l'aiuto della pet therapy, un supporto che compendi ed esalti l'efficacia delle terapie", dichiara Ugo Viora, executive manager di AMaR Piemonte. 

Inoltre, oltre all'attenzione posta verso i minori, sarà proposta anche un'attività di fitwalking nel parco rivolta ai genitori o famigliari che accompagnano i piccoli pazienti, che saranno guidati da un'istruttrice professionista, e avranno anch'essi un'occasione di confronto positivo con gli altri partecipanti.

NB: le foto di questo articolo sono state gentilemnte concesse dalle educatrici Martina Pazienti e Simona Sergi

 

Il cane Balto
L'educatrice Martina Pazienti e un gatto coinvolto nella pet therapy
L'educatrice Simona Sergi con il bovaro Balto
L'educatrice Sonia con il cane Yuma

 

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