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E' primavera, fioriscono i ciliegi selvatici

Quando le giornate iniziano ad allungarsi e ci concediamo le prime passeggiate dopo l'inverno, uno dei primi alberi in fiore a farci compagnia è il ciliegio selvatico. La fioritura precoce sostiene e nutre molti insetti impollinatori, mentre dei frutti caduti a terra si cibano tassi, martore, volpi, faine e tutti i piccoli roditori del bosco.

  • Alice Gado
  • Marzo 2024
  • Giovedì, 4 Aprile 2024
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Lo spettacolo dei ciliegi in fiore in Giappone - Foto Pixabay Lo spettacolo dei ciliegi in fiore in Giappone - Foto Pixabay

I suoi fiori di colore bianco, sono riuniti in piccoli mazzetti la cui fioritura perdura per circa due settimane e rappresentano uno dei primi punti di colore nel panorama ramificato e spoglio post-invernale: è il ciliegio selvatico.

Una "star"nazionale ed internazionale

Il cambiamento nel panorama è così evidente che per esempio, in Giappone, assistere alla fioritura dei ciliegi è una vera e propria ricorrenza nazionale che prende il nome di Hanami. Questo termine in italiano si traduce con "osservare i fiori" e, al giorno d'oggi, viene utilizzato soprattutto con riferimento ai Sakura, ovvero ai fiori di ciliegio che nelle varietà ornamentali, hanno un delicato colore rosa.

A livello nazionale e regionale, questa pianta è ben diffusa sul territorio con esemplari isolati o in piccoli gruppi. Secondo i censimenti regionali, i popolamenti più significativi sono segnalati all'interno del Parco naturale regionale La Mandria (TO), nel Bosco delle Sorti della Partecipanza di Trino (VC), nel Parco di Racconigi (CN), nelle zone pedemontane soprattutto le basse valli di Susa (TO) e Varaita (CN), in collina il Bosco del Vaj (TO) e nell'alta Langa (CN).

Una doppia fioritura

E' capitato a tutti, soprattutto nei viali cittadini, di incontrare questa pianta fiorita contemporaneamente sia di bianco che di rosa.

Com' è possibile? Si tratta di un fenomeno dovuto alla tecnica agronomica dell'innesto che consiste nella fusione di due piante, dette marza e portainnesto. In particolare il ciliegio ornamentale, selezionato per avere un colore rosa intenso e petali molto numerosi, resiste meno ai funghi ed agli attacchi dei patogeni e per questo viene innestato, ovvero inserito, su un portainnesto di ciliegio selvatico che invece ha una maggiore rusticità ed ha fioritura di colore bianco.

Nei casi in cui la fusione di queste due piante vada a buon fine, le strutture fisiologiche dei due individui si fondono e permettono la condivisione dei nutrienti fra tutte le parti della pianta.

Quindi, se si riduce la potatura della parte bassa della pianta sotto alla zona di unione fra i due individui, si lascia che il portainnesto vada a fiore insieme alla marza, regalando una suggestiva ed insolita fioritura bicolore!

Come riconoscere il ciliegio

Per riconoscere un ciliegio però, si può contare non solo sulla fioritura - bianca o rosa - ma anche sul suo tronco. Liscio, dritto, dal colore quasi argenteo, presenta sulla superficie dei "tagli orizzontali" che prenono il nome di lenticelle. Questi tratti di discontinuità, servono alla pianta per favorire scambi gassosi fra i tessuti interni della pianta e l'ambiente esterno. Quando invece il tronco subisce un danno, si formano delle cicatrici che spesso si possono ingrossare ed emettere una sostanza resinosa e gommosa che in passato era masticata dai bambini per il suo parziale gusto dolce.

Ben noti a tutti invece, per gusto e colore sono i frutti di questi alberi, le ciliegie. Oggi in commercio ne esistono numerosissime varietà, ottenute selezionando ed addomesticando i ciliegi selvatici: rosse, amaranto, bianche, gialle, screziate, succose, compatte, grandi o piccine.

In conclusione l'invito a far entrare la pratica dell'Hanami anche qui da noi, magari iniziando dal ciliegio più famoso del Piemonte: il Bialbero del Malvasia di Casorzo. Un ciliegio che ha scelto di crescere sopra un albero di gelso, creando una curiosità botanica, nel panorama agricolo che circonda l'area attrezzata "Adriano Fracchia" fra Grana e Casorzo, in provincia di Asti.

 

Bialbero del Malvasia di Casorzo - Foto p.g.c. Cantina sociale di Casorzo
L'innesto sul ciliegio - Infografica A. Gado

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