Da più di mille anni la Sacra di San Michele è un punto di riferimento per la Valle di Susa, e non solo. L'Arcangelo del Monte Pirchiriano è unito in un itinerario ideale di respiro europeo ad altre due importanti abbazie a nord e a sud delle Alpi: Mont Saint-Michel in Normandia e Monte Sant'Angelo sul Gargano.
La Sacra è un monumento religioso di incomparabile bellezza definito dal poeta Clemente Rebora "culmine vertiginosamente santo" ed è pure un monumento nazionale d'incomparabile valore, riconosciuto da un'apposita legge come "monumento simbolo del Piemonte per la sua storia secolare, per le testimonianze di spiritualità, di ardimento, d'arte, di cultura e l'ammirevole sintesi delle più peculiari caratteristiche che può offrire del Piemonte, nonché per la sua eccezionale collocazione e visibilità".
Nel corso del tempo la Sacra ha conosciuto momenti di gloria e periodi di decadenza: caposaldo della medievale via Francigena, dopo seicento anni di vita benedettina fu abbandonata per due secoli, ma già nella prima metà dell'Ottocento si avviò la ripresa che le restituiva l'antica integrità.
Nel 1836 Carlo Alberto di Savoia ottenne che il Papa affidasse il sacro complesso ai Padri Rosminiani che lo custodiscono tuttora.
Tra le pagine più significative della sua storia più recente troviamo la visita-pellegrinaggio di Papa Giovanni Paolo II nel '91, la citata legge regionale n. 68 del '94, la realizzazione di un progetto di rinnovata accessibilità nel rispetto della sicurezza e dalla conservazione (Giubileo
2000) e l'illuminazione esterna che ha trasformato l'intero complesso in un segnale di orientamento, concreto e simbolico, di straordinario fascino.
Nell'ultimi anni, istituzioni pubbliche, enti privati e singoli cittadini hanno intrapreso concrete azioni per la tutela e la valorizzazione della Sacra.
Innanzi tutto l'opera delle Soprintendenze con studi mirati e indispensabili interventi di restauro, poi la qualificazione dell'ambiente circostante condotta dalla Regione e un intenso susseguirsi di iniziative culturali, realizzate anche grazie alla presenza di numerosi volontari, come il riordino e il potenziamento della biblioteca, la schedatura dei libri, un qualificato servizio di accoglienza e di accompagnamento con visite guidate al monastero vecchio, l'attenta cura liturgico-religiosa dell'antico santuario micaelico e l'organizzazione di mostre, incontri, convegni e concerti.
Sfoglia l'articolo su Piemonte Parchi n. 119 / Agosto-Settembre 2002