Che ci azzeccano queste bizzarre rappresentazioni con un ambiente di montagna? Possiamo davvero fantasticare, magari guardando in uno specchio d'acqua o un rigoglioso torrente, che, all'improvviso, dal più profondo blu, compaia il musetto di uno di questi simpatici mammiferi marini?
Per provare a soddisfare la nostra curiosità sull'origine di questa presenza dobbiamo confrontarci con un ostacolo che a prima vista potrebbe davvero apparirci ostico da superare: la documentazione storica. Se spesso ci allontaniamo dalla storia con timore di annoiarci, in questo caso, invece, abbiamo la possibilità di immergerci in un mondo simbolico e quasi magico, costituito da impavidi cavalieri e vertiginosi castelli.
Un simbolo del lontano passato
L'alta Val Chisone, come altri territori alpini oggi italiani, ha fatto parte per lunghi tempi del territorio del Delfinato.
Nonostante questo nome possa evocare immagini di mari e di spiagge, è nel nostro caso strettamente connesso alla tradizione alpina.
Nei secoli successivi all'anno Mille, su questo arco alpino si sono affermate alcune famiglie: una, molto nota, è quella dei conti di Savoia, l'altra, è quella dei conti d'Albon, un casato che si è imposto nel corso del tempo su un territorio compreso fra Grenoble, Vienne, Gap, Briançon, Oulx, Casteldelfino e per l'appunto la val Pragelato (come era altresì conosciuta l'odierna alta val Chisone). Inutile dire che le schiere dei due conti duellavano spesso fra loro, una a danno dell'altra.
I conti d'Albon avevano però una particolarità non legata alle gesta guerriere: avevano l'abitudine di usare come nome di battesimo l'appellativo Delfino, che veniva tramandato di generazione in generazione.
Quelle che oggi potremmo definire le cancellerie degli altri casati, poco alla volta, utilizzarono questo nome trasformandone il significato, da nome proprio a titolo familiare e sinonimo di conte (XIII secolo). Inevitabilmente questo nuovo titolo nobiliare assumerà anche un riferimento geografico che identificherà i territori sottoposti all'autorità dei conti d'Albon: il Delfinato. La storia sembrerebbe finire qui, ma in realtà le curiosità non terminano. Alcuni, nel passato, hanno trovato altre spiegazioni: gli abitanti locali, quando venivano interrogati sulla loro provenienza, pare rispondessero nella loro lingua con l'indicazione "Do Vienne". Utilizzando la loro parlata, si ritenne che scambiassero la "V" in "F" pronunciando "Do-Fienne". Ecco dunque, secondo questa bizzarra interpretazione, una ipotesi alternativa di come si sarebbe imposto il termine delfino in questo spicchio delle Alpi occidentali.
Il Delfino di Francia
Le stranezze collegate al nostro simpatico animale non sono però ancora complete. Una, in particolare, è stata ripresa più volte dalla cinematografia internazionale: non vi dice nulla un ruolo interpretato da Di Caprio? La "Maschera di Ferro", con le sue avventure di cappa, spada e armi da fuoco, ci porta in avanti di qualche secolo rispetto al Medioevo. Lasciamo le vicende che caratterizzano questo colossal sullo sfondo e concentriamoci su come viene definito il primogenito del re di Francia: il Delfino, nuovamente lui.
Da dove deriva questo titolo? È connesso con quello che abbiamo analizzato in precedenza? Sperando di avervi ulteriormente incuriositi, daremo la risposta in un prossimo articolo!