Ma andiamo per gradi, tutto nasce nella primavera 2017 quando uno gruppo di amici spinti dall'entusiasmo e dall'amore per la loro valle decide di attivarsi all'interno dell'"Associazione Culturale Walser della Valle Vogna", un angolo di paradiso piemontese, nella Provincia di Vercelli, che attraverso i suoi colli comunica con la vicina valdostana Valle del Lys. Una minuscola valle che come tante altre ha visto nel corso della storia passare sui suoi sentieri talmente tanta gente e accadere all'ombra delle sue crode talmente tanti eventi da diventare difficile raccontarli tutti: dalle tracce celtiche ai Walser alle mille storie di emigrazioni e immigrazioni che hanno segnato il territorio, rendendolo porta di accesso verso mondi lontani. Il gruppo di amici spinto dall'entusiasmo poco alla volta ha portato all'avvicinamento di altre persone interessate, che se pur provenienti da esperienze diverse, sono accomunate dall'amore per la Val Vogna e animate dalla voglia di fare. Un fare comunitario, dedicato al territorio, alla voglia di valorizzarlo e rispettarlo, anche rendendolo fruibile a chi saprà goderselo senza rovinarlo.
Un progetto italiano...
Nel 2023 la svolta, il gruppo di "amanti della Valle Vogna" decide di attraversare i propri confini per promuovere un progetto di rete comunitaria che possa unire tutte e 12 le realtà walser del Sud delle Alpi in una rete che parte dal basso e coinvolge le comunità alla radice. Nasce così la "Sud walser verein", dall'entusiasmo di piccole comunità che si fanno grandi grazie al progetto di rete. La Valle Vogna fa da capofila e grazie al sostegno della Compagnia di San Paolo coinvolge i fratelli walser italiani nella realizzazione di un sentiero a tappe capace di accompagnare i curiosi attraverso storie e culture millenarie che urlano la loro necessità di raccontarsi. Nasce il walserweg.it, una mappatura digitalizzata a disposizione su piattaforma Outdooractive divisa in tappe, un'offerta di turismo non invasivo e rispettoso. Sul sito si trova la descrizione meticolosa delle tappe, un incredibile mappatura del patrimonio culturale walser materiale e immateriale e l'elenco delle realtà ricettive e dei professionisti che aderiscono al progetto: albergatori, ristoratori, guide, fornitori di servizi, noleggi ecc. Il camminatore, l'ospite delle comunità walser, può trovarsi ospitalità da solo oppure usufruire delle offerte delle realtà indicate, dei piccoli imprenditori che appoggiando il progetto.
«Tutte le realtà delle comunità walser interessate possono aderire al progetto – racconta Roberta Locca presidente di "Sud walser verein" -. Ovviamente devono crederci: gli facciamo firmare una carta di intenti e comportamenti, 10 punti in cui si impegnano a promuovere al meglio la loro comunità walser, a rispettare l'ambiente, le persone, a promuovere un'economia sostenibile». Comunità e piccoli imprenditori locali sono la spina dorsale del progetto walserweg.it, lo sostengono e ne traggono giovamento. Ma anche gli ospiti, i camminatori, sono chiamati a fare la loro parte: «non chiediamo nulla a chi viene a visitare le nostre realtà – continua Roberta Locca – se non il rispetto del nostro codice e che apprezzino e promuovano il più possibile le offerte delle nostre comunità».
Il progetto Walserweg Italia è stato accolto a braccia aperte nelle cosiddette aree interne montane del nostro Paese, un po' più fredde le località legate al turismo di massa dello sci da discesa, dove i valori e la cultura walser restano spesso in secondo piano, e molto bisogna ancora fare per valorizzarla. «Attraverso il sito web walserweg.it riusciamo ad ottenere due risultati importanti: promuovere un turismo non mordi e fuggi, curioso di visitare il nostro patrimonio culturale, e allo stesso tempo aprire le porte della nostra cultura a chi non può muoversi, chi non vede e chi non sente, grazie all'inventario materiale e immateriale caricato attraverso la piattaforma Loquis, con video, interviste audio, riprese 360, messaggi vocali e tanto altro ancora». Il tutto gratuito e fruibile anche offline, attraverso la possibilità di scaricare i documenti in locale.
...ma anche europeo
Ma Walserweg Italia è anche un progetto di portata europea capace di unire le comunità walser italiane a quelle svizzere ed austriache, titolari anch'esse di sentieri di collegamento analoghi, e che confluiscono, insieme al "Sud walser verein", nell'associazione "International verenigung fur walsertum". Questo incontro internazionale di comunità walser, tenuto insieme da una rete sentieristica europea, ha suggerito agli aderenti di candidare le walserweg al Registro delle buone pratiche di salvaguardia Unesco, un percorso virtuoso di collaborazione tra tante comunità che aiuterà a far sempre più rete permettendo al sentiero walser di aumentare la sua notorietà in tutto il mondo.
«Non nascondiamo che mettere insieme così tante comunità con lingue e culture diverse sia un processo molto complesso – aggiunge Roberta Locca – ma oggi le walserweg sono una realtà già fruibile e siamo una rete capillare: un cammino internazionale». Un cammino internazionale che grazie all'adesione degli attori locali e all'associazione senza scopo di lucro "Sud walser verein" riesce a portare avanti la mappatura del patrimonio culturale. «Noi speriamo che questo strumento diventi sempre di più un aiuto per gli attori locali e per lo sviluppo sostenibile delle loro comunità walser – continua la presidenta - e che stimoli i turisti a venire a conoscere i nostri luoghi in modo rispettoso».
La promozione della walserweg italia è cominciata solo l'anno scorso, ma il gran tour italiano è già una realtà percorribile, al servizio della salvaguardia culturale delle comunità che attraversa, perché i walser: «non devono essere solo passato - continua Roberta Locca - ma anche futuro. E questo discorso spetta a noi comunità portarlo avanti. Chiediamo a tutti, attori locali e turisti, di diventare nostri alleati».
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