Guardare alla mobilità dolce, grande contributo all'abbattimento delle emissioni di gas serra, richiama uno dei complessi meglio organizzati, già da decenni funzionante. Il reticolo di mezzi per gli spostamenti sostenibili – di terra, di aria – che segna le Alpi e le Prealpi elvetiche è da sperimentare. Il sottofondo esile dei motori elettrici, che non disturba, anzi accompagna, i giorni e le notti in diversi angoli della regione. Le ferrovie a cremagliera, che dal fondovalle si aggrappano su scoscese pareti di numerosi monti nel Paese. Infrastrutture oggi utilizzate largamente dal turismo, ma necessario ed ecologico collegamento per gli abitanti.
Bisogna – certo – rammentare la recente sentenza della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, per eleggere la Svizzera a modello. Con una decisione storica, l'organo giuridico ha condannato la Confederazione addirittura per inazione climatica, accogliendo la causa con cui l'associazione Anziane per il Clima ne aveva denunciato la carenza di interventi contro il riscaldamento globale. Ciononostante, basta considerare l'efficienza e la bellezza del sistema di trasporto pubblico elvetico, per riconoscerne la buona concezione.
Da Bellinzona e dal Canton Ticino, il primo esempio per una fuga di primavera
Gli insediamenti umani e la natura sono legati, a Bellinzona: cittadina del Ticino, dalla storia lunga fino al Medioevo. Fitti boschi e dolci colline, che preludono a più decise alture alpine, sono puntellati da castelli fortificati imponenti e ancora severi. Coevi testimoni della chiusa bellinzonese, eretta dai duchi di Milano nel Quattrocento per sbarrare la strada della valle ed arrestare l'avanzata dei confederati svizzeri, oggi patrimonio culturale dell'Unesco.
Le architetture dell'elegante borgo raccontano di una ricchezza mai esibita e di una familiarità agli incontri commerciali che si perde nei secoli, favorita proprio dalla linea ferroviaria del San Gottardo. Vi si scorge l'aria rurale e vi si inizia ogni escursione sui sentieri in quota. Il clima mite è garantito dal Museo Civico Villa dei Cedri, antica casa di campagna con vigneto nel sobborgo Ravecchia, sul declivio dei torrenti Dragonato e Guasta: conserva un parco con palmizi e numerose specie arboree, fra gli itinerari del Wwf.
In una sessantina di chilometri si trovano cime e nevai perenni, pascoli e spazi verdi, palme che evocano esotiche destinazioni, laghi alti dove si specchiano i camosci, fiumi lenti e copiosi. Bivacchi, capanne, ostelli e rifugi di montagna, campeggi e ogni genere di struttura ricettiva, per godere di percorsi di ogni grado di difficoltà, a piedi, in bicicletta e in mountain-bike; funivie e trasporti pubblici per gli spostamenti diretti. Castagneti e vigne di merlot, boschi di larici e pini, le vie della transumanza e del contrabbando. Rigogliosa vegetazione, così rara per la latitudine, regala angoli di Mediterraneo nel cuore delle Alpi: crescono camelie, azalee e magnolie, alberi di aranci e limoni, mimose e palme, nocciole e noci che, salendo, lasciano il posto a conifere, faggi e querce.
Fermare il tempo con il viaggio lento: treni nuovi su rotaie antiche, è la Centovallina
Zero dubbi: il cuore di un viaggio non è la meta, ma il percorso. Da Locarno, tornare verso l'Italia su un treno panoramico della ferrovia Centovallina, alla volta di Domodossola, attraversando zone suggestive di frontiera come Intragna e Camedo, è un'esperienza da vivere. Presto ci si trova in una fiaba: un paesaggio romantico e selvatico, dove la primavera esplode in una natura pregna di prati, fiori e ruscelli in piena; il treno moderno e sicuro, voluto contrasto con quei binari a scartamento ridotto, ricchi di curve e addirittura tornanti, pendenze fino al sessanta per mille, piccole gallerie scavate agli inizi del Novecento ed esili ponti di ferro sospesi sopra i boschi, così in alto da mozzare il fiato.
Il tracciato è quello di un secolo fa, quando la linea internazionale elettrica a scartamento metrico venne considerata, da lungimiranti imprenditori dell'epoca, un'infrastruttura necessaria per favorire un moderno sviluppo economico e sociale di questo luogo di confine. Nacque nel 1923, come importante collegamento tra il Canton Ticino e l'Oberland Bernese.
Ancora oggi, quei cinquantadue chilometri ferrati sono un solido punto di riferimento, sia per pendolari e studenti del posto, sia per trasporti tra il Gottardo e il Sempione, sia per turisti che visitano l'area con un interesse crescente. La regione delle Centovalli, tra castagneti e continui avvallamenti, regala una successione di alcuni tra i più spettacolari degli ottantatré viadotti, metallici o in muratura, che caratterizzano il sistema. L'aria sa di montagna, ma si resta sotto i cinquecento metri sul livello del mare. Il trenino procede sopra gole da capogiro. Verdasio è stazione di funivia: qui si raggiunge il monte Comino.
La rete di collegamenti fra i villaggi incontaminati nella Jungfrau, sulle piste di James Bond
Che conforto, il silenzio rarefatto della ferrovia più alta d'Europa. I colori di villaggi quieti. Arrivare nella Jungfrau restituisce la sensazione dei racconti da bambino. Come cartolina, questo angolo di Oberland Bernese chiede di lasciare a casa la fretta.
Il mezzo migliore per raggiungere Interlaken, centro di fondovalle, è il treno. In una ventina di minuti si giunge a Lauterbrunnen, snodo a 795 metri.
Comincia l'avventura. Quel gioiello di ingegneria e logistica che è la rete ferroviaria svizzera, di proverbiale efficienza anche in territori così ostili come quelli alpini, è una caratteristica che rende del tutto peculiare e interessante l'area, dal punto di vista ambientale e turistico: la conformazione delle infrastrutture è come un reticolo fitto, capillare, compatibile e sostenibile con il contesto naturale in cui è inserito.
La Svizzera è ricca di acqua – c'è la valle delle settantadue cascate – che viene convogliata per produrre energia pulita, con cui alimenta un intreccio di ogni genere di veicolo elettrico: il treno a scartamento ridotto, la cremagliera, la funivia, l'ovovia, altri diversi tipi di mezzi di trasporto aerei, detti gondole, che collegano, in una rete punteggiata di minuscole stazioni, esili binari e cavi sospesi, luoghi a tutte le distanze e diverse altitudini. Ogni valico si raggiunge facilmente, senza creare inquinamento. I borghi car-free di Wengen e Mürren non hanno auto, perché nessuno ha mai costruito le strade.
Tracciati solcati nientemeno che da Bond, James Bond, che ha reso celebre in chiave planetaria la vetta dello Schilthorn come "Agente 007 – Al servizio segreto di Sua Maestà". Era il 1968: la produzione americana cominciò le riprese qui e al Piz Gloria – oggi ristorante, un tempo rifugio – decretandone il destino. L'imponente struttura circolare è da vedere: si raggiunge dalla valle con una serie di funivie, la posizione dominante è esaltata da ampie vetrate e dal meccanismo girevole a trecentosessanta gradi, grazie all'energia solare, che regala una visuale unica su un carosello di cime e crinali, laghi e vallate. La Jungfrau, patrimonio dell'umanità per l'Unesco, vanta anche la stazione ferroviaria più elevata del continente, a 3.454 metri.