Nel corso degli ultimi anni, la rapida diffusione delle specie esotiche invasive, come la Reynoutria japonica o Fallopia japonica (nota come "poligono del Giappone"), il Sycios angulatus (noto come "zucca spinosa" o "zucca matta") e l'Amorpha fruticosa (nota come "falso indaco" o "indaco bastardo"), sta compromettendo definitivamente alcuni ambienti peculiari delle aree golenali dei grandi fiumi di pianura, sostituendosi quasi totalmente alla vegetazione autoctona presente. Le specie esotiche invasive sono considerate una delle principali minacce per la conservazione della biodiversità e dell'integrità degli ecosistemi.
Al fine di contrastare l'avanzamento di tali specie esotiche, l'Ente di gestione delle Aree protette del Po vercellese-alessandrino ha messo in atto interventi di contenimento sperimentali nelle aree naturali, quali attività di sfalcio e di pascolo, avvalendosi della preziosa collaborazione degli allevatori della zona. Gli interventi consistono nel condurre bovini e ovini nelle aree naturali invase dalle specie esotiche, al fine di contrastarne la ricrescita, seguendo le indicazioni fornite dall'Ente-Parco.