In tutti i paesi del mondo, a tutte le altitudini e nelle condizioni più estreme, ci sono orti. L'orto è la misura minima con cui l'umanità si confronta per poter rispondere al bisogno fondamentale e quotidiano di cibo.
La rete "Orti di pace" è un'esperienza e nel contempo una proposta: offre la possibilità di condividere le conoscenze sulla creazione di orti-giardini e gli sforzi per promuovere questa attività.
Gli orti degli scolari sono un modo spontaneo, nella più completa libertà interiore, per fare più che per discettare, prendendo come maestra la stessa natura. Nell'orto scolastico gli studenti uniscono "teoria e pratica", cioè il pensare e il ragionare con il progettare e il fare.
Come far sì che si possano creare orti e giardini? Possiamo contare sull'esperienza di chi lo ha fatto da sempre: i contadini, gli agricoltori, gli ortolani, coinvolgendo insegnanti, dirigenti scolastici, giardinieri e paesaggisti capaci di dare una mano nella progettazione di un orto-giardino dove muovere i primi passi, emanciparsi dall'analfabetismo di chi non sa nulla di come cresce il cibo di cui ci nutriamo.
Quando coltiviamo un orto impariamo anche a rallentare: è quindi sempre un'esperienza che ci educa. Quando seminiamo e coltiviamo frutta e ortaggi mettiamo a frutto le abilità manuali, le conoscenze scientifiche, lo sviluppo del pensiero logico-interdipendente. I tempi dell'orto ci educano all'attesa, alla pazienza di veder germinare il seme, maturare la pianta, produrre il frutto, riprodurre semi fertili. Ci piace pensare a orti dove sono coinvolti i bambini su cui vegliamo noi grandi (magari le nonne o i nonni) e insieme ci prendiamo cura delle piante. Insieme poi raccogliamo i frutti e i semi.
L'orto è un'esperienza di incontro fra popoli di tradizioni e culture diverse. Popoli dell'Est Europa, popoli che si affacciano sul Mediterraneo, popoli del Sud e dell'Ovest del mondo: facciamo tutti parte di mondi ricchi di famiglie che lavorano la terra. Coltivare un orto può diventare oggi un'eccellente esperienza di educazione alla multiculturalità.
Quando coltiviamo un orto entriamo a far parte di un modello economico basato sulla "stabilità" e non sulla crescita infinita o sulla rapina delle risorse finite. Consumiamo ciò che la natura ci offre in maniera ciclica.
Coltivare un orto è una piccola azione di pace, che ci educa a immaginare una società che non sia solo per noi, ma che duri nel tempo.
Luglio 2020
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