Così si può riassumere l'attività del CeRCA (Centro Ricerche di Cultura Alpina, www.culturealpine.eu) che lo scorso dicembre ha concluso una serie di iniziative seminariali orientate a approfondire le fonti scritte e la cultura materiale delle Alpi, e in modo particolare della Alpi Cozie. Lo studio sulle guerre di religione fra Cinque e Seicento avvenute in questa zona, ad esempio, ha permesso di far luce su una delle maggiori congregazioni di canonici regolari dell'ancien régime europeo: la prevostura ulcense di S. Lorenzo, nella Francia moderna, avviata a una lacerante competizione per il potere sui confini orientali del regno, nel cuore del conflitto tra cattolici e ugonotti, là dove il calvinismo di matrice ginevrina assorbì l'esperienza dei valdismi medievali delle Alpi Cozie.
Alcuni dei soci fondatori del CeRCA lavorano dagli anni Sessanta/Settanta del secolo scorso sulle fonti documentarie francesi e delfinali delle Alpi Cozie medievali e della prima età moderna. Una documentazione ostica, soprattutto dal punto di vista paleografico e dello stesso lessico tecnico-amministrativo. L'intento è quello è di offrire, a chiunque si voglia impegnare in una analisi dei testi in prima persona, un approccio diretto sulle fonti e incentivare l'esperienza, il Centro Ricerche di Cultura Alpina ha analizzato i documenti di Colombano Romean, personaggio a cui è dedicato l'omonimo Ecomuseo, gestito dal Parco naturale di Salbetrand.
Colombano Romean è una figura sospesa tra Storia e Mito, per essere stato l'ideatore e l'esecutore del cosiddetto Pertus di Toullie: un acquedotto scavato nella roccia del versante montano per portare l'acqua nelle frazioni delle Ramats (Chiomonte). Un'opera certo non ordinaria per lo sforzo ideativo e le difficoltà tecniche che dovette superare e come tale già catapultato nella leggenda e nell'affabulazione locali. Colombano nella memoria orale, Colombano anche nella letteratura, come si sa. Ma l'approccio con le fonti documentarie resta invece ancora da scoprire in tutti i suoi passaggi e con tutte le difficoltà che comporta la lettre bâtarde di seconda maniera di quei rogiti anche per i paleografi più affinati. Infine una piccola curiosità: a che titolo i documenti di Colombano si trovano dove oggi si trovano? E' un aspetto non secondario per quanto riguarda la trasmissione e la conservazione di tali fonti.
Dagli acquedotti alle miniere, la cultura materiale delle Alpi Cozie sembra poter conoscere una nuova, innovativa stagione di studi e Salbertrand potrebbe acquisire nella divulgazione di tali temi lo stesso ruolo che ha L'Argentière-la-Bessée (Hautes-Alpes) sul versante francese delle Alpi.
Le occasioni di approfondimento sulla cultura alpina non mancheranno nemmeno nel corso del nuovo anno, con gli appuntamenti della rassegna Fonti documentarie e materiali per la Storia dell'Alta Dora, nonché con gli appuntamenti degli incontri seminariali Je suis batacla'n. Parole e cose delle Alpi Cozie. Bataclan è naturalmente la dolorosa citazione new entry del teatro dell'orrore che ha colpito il 13 novembre la cultura europea e francese in particolare, ma è altresì un termine presente nell'occitano alpino (derivandolo dal francese popolare, nel suo significato onomatopeico) e non solo, per indicare cianfrusaglie o l'equipaggiamento minuto di una casa o di un'officina. Nuovamente nel confronto dialogico tra fonti storiche e uso attivo della lingua Je suis batacla'n proporrà un'indagine serrata su cose e parole della memoria e delle culture delle Alpi Cozie.