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Unesco, si ferma la candidatura delle Alpi del Mediterraneo

La delegazione italiana presso l'UNESCO ha ritirato la candidatura delle Alpi del Mediterraneo a bene dell'umanità dopo un primo parere negativo. L'area protetta a cavallo tra l'Italia e la Francia però non si rassegna e, dopo una revisione del dossier, avanzerà un altro tentativo.

  • Stefano De Cesare
  • luglio 2019
Lunedì, 15 Luglio 2019
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Lago del Claus, Parco Naturale Alpi Marittime. Piemonte, Italia. timitalia/CCflickr Lago del Claus, Parco Naturale Alpi Marittime. Piemonte, Italia. timitalia/CCflickr

Niente da fare per le Alpi del Mediterraneo. E' stata ritirata la candidatura a bene dell'umanità UNESCO dell'area alpina suddivisa tra Italia, Francia e Principato di Monaco, proprio negli stessi giorni in cui le colline del prosecco di Conegliano e Valdobbiadene sono riuscite a ottenere l'ambìto riconoscimento.

Eppure l'attenzione e il supporto da parte del pubblico alla nomination alpina non è mancata: sono state, infatti, più di 8000 le firme raccolte dalla petizione online lanciata in favore dell'iniziativa, proprio quando c'era un primo sentore di bocciatura.

Il passo indietro è stato deciso dalla delegazione italiana presso l'UNESCO, dopo il parere negativo espresso dall'IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura) che, seppure non vincolante, ha posto in dubbio la solidità del dossier.

La storia della candidatura

L'avventura UNESCO di questa porzione delle Alpi nasce nel 2004, con le prime riunioni che hanno permesso di identificare le peculiarità dell'area delle Alpi del Mediterraneo. La candidatura congiunta a Patrimonio dell'Umanità rappresenta un naturale proseguimento nella collaborazione tra i parchi naturali italiani delle Alpi Marittime, del Marguerais e delle Alpi Liguri e del Parco nazionale francese del Mercantour, un sodalizio coronato dalla fondazione del parco europeo transfrontaliero nel 2013 che ha definitivamente unito gli sforzi per una comune salvaguardia e valorizzazione della biodiversità dell'area.

La collaborazione tra i due versanti delle Marittime ha una storia lunga: il confine tra Italia e Francia è stato, infatti, più volte modificato fino all'ultimo conflitto mondiale ed è dall'immediato Dopoguerra che è nata la prima idea di "parco internazionale" lanciata dalla provincia di Cuneo nel 1947, complice anche un rinnovato spirito di fratellanza europea.
L'unione di intenti, però, si concretizza soltanto trent'anni più tardi, nel 1987, con il gemellaggio tra l'allora Parco dell'Argentera (oggi Alpi Marittime) e il Parco nazionale del Mercantour. Da questo momento le iniziative comuni si sono protratte e consolidate fino ad arrivare all'ambizioso progetto di candidatura UNESCO, presentato ufficialmente il 31 gennaio del 2018 e che ha incluso anche un'area marina prospiciente la Costa Azzurra, nel Principato di Monaco.

Cosa non ha funzionato?

La candidatura, presentata dall'Italia, necessitava dell'accordo tra tre Stati diversi, ognuno con le proprie priorità e una diversa organizzazione amministrativa. Chiaro che siano entrati in gioco diversi fattori, non ultimo quello diplomatico: d'altro canto le priorità di interesse conservazionistico - mission dei parchi - non sempre coincidono con quelle proprie degli Stati nazionali. In definitiva quindi, una formula di candidatura, come quella di un dossier transnazionale, pur essendo ambiziosa, può risultare di difficile attuazione e richiedere tempi supplementari.

E' dello stesso avviso, Nanni Villani, responsabile della fruizione e promozione delle Aree protette delle Alpi Marittime: "La causa di un insuccesso non è sempre frutto di un complotto. Probabilmente, in questo caso, non abbiamo spiegato correttamente il valore del nostro dossier. Noi abbiamo puntato prevalentemente sugli aspetti geologici dell'area ma, per quanto siano peculiari, non è stato sufficiente. Forse sarebbe stato meglio riprendere alcune idee - peraltro proposte all'inizio della candidatura - di un dossier misto, ovvero tenere conto sia degli aspetti naturalistici che di quelli storico-culturali".

Le prospettive future

Le speranze per le Alpi del Mediterraneo non sono però perdute. L'attuale direttore delle Aree protette delle Alpi Marittime, Giuseppe Canavese precisa infatti che: "... Nella conferenza UNESCO la delegazione italiana ha dichiarato di voler ripresentare il dossier di candidatura. Dovranno esserci ora degli incontri a livello ministeriale che coinvolgeranno l'Italia, la Francia e il Principato di Monaco. Una volta valutate le risposte dei Ministeri, si potrà avviare la fase di completamento e rivisitazione del dossier". Del resto, secondo Canavese, la politica ha la sua importanza: "Si dovrà ricercare un coinvolgimento delle autorità politiche e delle istituzioni a diversi livelli, sia regionale che nazionale, in modo da avere un forte sostegno come successo nella candidatura del prosecco. Il Patrimonio Mondiale UNESCO è un riconoscimento di enorme valore e credo si farà tutto il possibile affinché lo si possa ottenere per il territorio, ma sopratutto per la gente che vive e lavora nelle Alpi del Mediterraneo e per tutti coloro che fruiranno con rispetto di questo bene naturale".

 

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