L'altalena a ventidue metri di altezza. Lo sguardo sul panorama di isole e mare, da una torre alta settantadue metri. Lontano dal verde, l'elemento che guida l'Ocean Park è l'ecologia: fin dal 1977 l'iconico parco a tema, sui rilievi ondulati della costa meridionale di Hong Kong, educa il pubblico alla conservazione della natura. Facile sovvertire i pregiudizi: la scoperta del patrimonio ambientale lascia stupiti, nel Paese dei grattacieli e dell'eccesso di antropizzazione.
Una penisola, attorniata da un complesso arcipelago di oltre duecento terre emerse, che si sviluppa nel Mare Cinese Meridionale. Una regione sorprendentemente verde: quasi il 40% con una superficie protetta da parchi nazionali e riserve. Un territorio per gran parte collinare, forti pendenze, ricchezza geologica tutelata dall'Unesco.
Clima mite a marzo, cioè prima che inizi la stagione delle piogge, da maggio fino a tutto agosto, quando è caldo – 25°-29° – ma piovoso e umido, condizionato dalla posizione appena a sud del Tropico del Cancro. Marzo, invece, in media riserva 17°-22°: ci si può aspettare una decina di giorni di pioggia, in quel caso le isole periferiche – che riservano escursioni imperdibili – consentono di convivere con la vegetazione nel suo rigoglio massimo.
Galleggiare sui sampan, inoltrarsi nell'arcipelago: fuori da Hong Kong
A partire da Hong Kong, abbandonando le contraddizioni anche visive del centro, dove coesistono tradizione e contemporaneità, si arriva ad Aberdeen Harbour, sulla costa meridionale: davanti ad un profilo urbanistico così moderno, la marina accoglie ancora i sampan, classiche imbarcazioni cinesi di legno che, fino agli anni Cinquanta, si affollavano in villaggi sull'acqua, assai usate come case galleggianti dalle famiglie dei pescatori, oggi riscoperte a fini turistici. Di fronte al porto, l'isola Ap Lei Chau interpreta l'attualità dell'anima ecologica con un parco dedicato all'energia eolica, il Wind Tower Park: la torre di avvistamento è accessibile al pubblico, alta dieci metri, a forma di barca. I pannelli solari alimentano luci a led, che cambiano colore in base alla velocità del vento: verde calmo, arancione brezza forte, rosso tempesta.
Grado di meraviglia successivo a Po Toi, l'isola più meridionale dell'intero gruppo, situata a sudest. Formazioni rocciose espressive, incisioni rupestri dell'età del bronzo risalenti a più di tremila anni fa e rinvenute sulla scogliera estrema verso l'oceano. In poco meno di quattro chilometri quadrati, gli affioramenti costieri scoscesi e i monumenti naturali di Conch Rock, Palm Cliff, Supine Monk e Tortoise Rock: gli aspetti ricordano – appunto – una conchiglia, le dita di una mano, un monaco in contemplazione e una tartaruga. Godere di panorami indimenticabili sul Mare Cinese Meridionale, esplorare l'isola e avvistare gli animali selvatici, in particolare la poiana dalla faccia grigia, è agevole grazie ai tre sentieri escursionistici che si incrociano.
Motivo ottimo per arrivare fin lì è la geologia: l'arcipelago di Hong Kong è un museo a cielo aperto. L'Unesco l'ha inserito nella Rete Globale dei Geoparchi: "laboratori per lo sviluppo sostenibile, che promuovono la ricognizione e la gestione del patrimonio della Terra e la sostenibilità delle comunità locali con un approccio olistico". La mappa dell'Hong Kong National Geopark segna in verde le emergenze di rilievo, la minuziosa rete di traghetti collega le isole anche più remote.
Hong Kong e il geoparco, che regala formazioni rocciose monumentali
Bella Kau Sai Chau: geosito a forma di otto, l'isola più grande al largo della penisola di Sai Kung. Ci si gioca a golf. Sulla punta meridionale c'è un villaggio di pescatori – Kau Sai Fishermen Village – che non è cambiato nel tempo: dodici famiglie e un tempio antico, separato da un braccio di pochi metri dall'isola di Jin. Un buon numero di spiagge e grotte. Il Sentiero delle Erbe per la medicina tradizionale hakka, consumate come tè o zuppa; dall'alto, panorama sulle baie e sulle coste rocciose di Port Shelter. Belvedere non distante è la scultura naturale a forma di capasanta, la Scallop Rock: larga due metri, frammento di roccia eroso dalle onde e staccato dalle colonne di basalto esagonali della regione vulcanica di Sai Kung; create da cenere e lava raffreddate, dopo eruzioni di centoquaranta milioni di anni fa, coprirebbero un'area di almeno cento chilometri quadrati. Terrazza anche sul Kau Sai Strait, stretto varco verso la disabitata Jin, chiamata Tiu Chung Chau – in cinese, isola della campana sospesa – a causa dell'arco marino che a quella somiglia, all'estremità meridionale, con blocchi minerali impressionanti.
Consigliate escursioni di trekking, che offrono scorci mozzafiato dai diversi picchi dell'arcipelago e dei Nuovi Territori. La regione si estende su oltre millecento chilometri quadrati: almeno il 70% comprende aree rurali, con vedute di elevata varietà e suggestione, che spaziano dalle montagne rocciose ai paesaggi costieri, insulari e marini.
Tra la zona vulcanica di Sai Kung e i sedimentari Nuovi Territori del Nordest, l'Hong Kong National Geopark occupa cinquanta chilometri quadrati: tremila ettari dalla più completa stratigrafia, da testimonianze di arenaria di era devoniana, risalenti a quattrocento milioni di anni fa, fino a siltiti del Paleogene di cinquantacinque milioni di anni. A titolo di esempio, il Double Haven, il Bluff Head di Port Island, parte del patrimonio dell'umanità Unesco del Danxia cinese; l'antichissimo Tolo Channel, l'isola di Tung Ping Chau.
Bello camminare fra aree umide ed escursioni urbane: gli indirizzi imperdibili
Dalle zone umide della regione, ecco la tappa dell'ecosistema tipico della natura subtropicale, per varietà dei panorami e ricca avifauna: a due passi dalla metropoli, l'Hong Kong Wetland Park è una sorta di centro di interpretazione dell'ambiente, di costruzione artificiale, che si propone di avvicinare alle aree verdi il grande pubblico. Le Mai Po Wetlands offrono birdwatching e paludi inserite nella Convenzione di Ramsar, a nord-ovest dei Nuovi Territori: più di trecento specie di uccelli migratori.
Facile itinerario di due ore e mezza è il Dragon's Back, indicato dalla rivista "Time" come la migliore escursione urbana dell'Asia, per la vista aerea mozzafiato su luoghi come Shek O, Stanley, Tai Long Wan e Tai Tam. L'isoletta di Peng Chau, larga appena un chilometro quadrato, offre serenità, fattorie e le atmosfere della semplicità tradizionale. Grandi camminatori fanno la fila sul sentiero MacLehose: cento chilometri, attraverso differenti ambienti e difficoltà tecniche. La più europea isola di Lamma presenta – oltre ai panorami naturali – alcune fra le architetture tipiche cinesi. In città, non manca la passeggiata ad anello affacciata sul grande porto di Victoria Harbour, la comoda e scenografica Peak Circle Walk. Infine, Cheung Chau è l'isola dalle vedute più efficaci e spettacolari, grazie alla forma di manubrio.
Siti utili per approfondimenti:
Discover Hong Kong: guida di viaggio ufficiale dell'Hong Kong Tourism Board
Sito ufficiale dell'Hong Kong National Geopark
Ocean Park Hong Kong (Parco a tema ecologia aperto dal 1977)
Mai Po (Territorio di paludi e birdwatching inserito nella Convenzione di Ramsar)
Sentiero MacLehose, il più antico percorso escursionistico di Hong Kong