Le aree collinari e montane fino alla metà degli anni Sessanta sono state interessate da importanti interventi di sistemazione idraulico-forestale, finalizzati alla regimazione delle acque, alla conservazione del suolo e alla protezione del territorio, che comprendevano sistemazioni idrauliche dei torrenti ed interventi di rimboschimento dei versanti in dissesto.
I profondi cambiamenti avvenuti nella società italiana e toscana, dal dopoguerra fino agli anni '80, hanno determinato il progressivo abbandono delle aree collinari e montane, con gravi ripercussioni sull'assetto idrogeologico di questi territori. Oggi la maggior parte delle opere di sistemazione idraulico-agrarie ha perso gran parte della sua funzionalità.
La viticoltura rappresenta una componente molto importante dell'agricoltura e del sistema agroalimentare della Toscana, non solo per la sua diffusione territoriale, ma anche per la sua capacità di generare valore sociale, culturale ed ambientale.
In questo senso è sempre maggiore l'esigenza di modulare gli interventi per la realizzazione dei vigneti con criteri volti a garantire la qualità delle produzioni, l'adozione di aggiornate tecniche colturali nonchè il mantenimento dei tratti essenziali del paesaggio e della biodiversità.
In occasione del quarantesimo anniversario dell'alluvione dell'Arno, l'Autorità di Bacino del fiume Arno, la Regione Toscana, l'Università degli Studi di Firenze e l'A.R.S.I.A. hanno promosso una serie di iniziative volte a ricordare quel tragico evento, tra cui la pubblicazione di questo volume, che vuol fornire indicazioni per la gestione sostenibile dei vigneti collinari che occupano una consistente parte del territorio del bacino dell'Arno.
Ottobre 2019
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