Il Monte Fenera è l'unico massiccio carbonatico tra le Alpi Cozie e il Lago Maggiore e vi si trovano le cavità più estese del Piemonte settentrionale con sviluppi superiori a 3,5 km, nel caso della Grotta delle Arenarie, o quasi 700 metri per il Buco della Bondaccia. Per tale motivo riveste una certa importanza dal punto di vista faunistico in particolare per la presenza di un buon numero di specie associate alle cavità sotterranee; sono stati infatti osservati oltre 200 taxa di invertebrati alcuni dei quali con spiccati adattamenti alla vita sotterranea.
Per quanto riguarda i pipistrelli (Chirotteri), la presenza di grotte costituisce un elemento importante in quanto consente la disponibilità di rifugi in particolare per l'ibernazione delle specie più spiccatamente troglofile. Le prime informazioni sui Chirotteri dell'area risalgono ai primi anni Novanta del secolo scorso, quando durante rilievi speleologici sono state osservate alcuni individui di rinolofo maggiore (Rhinolophus ferrumequinum), rinolofo minore (Rhinolophus hipposideros) e vespertiglio maggiore (Myotis myotis), con massimi di 20 individui in ibernazione della prima specie nella Grotta Ciota Ciara.
Il monitoraggio del Chirotteri
Attorno alla metà degli anni 2000 indagini preliminari hanno consentito di acquisire ulteriori informazioni confermando come il Buco della Bondaccia e la Grotta Ciota Ciara costituiscono luoghi di ibernazione per almeno due specie: rinolofo maggiore e grossi vespertili Myotis myoti/oxygnatus.
A partire dall'inverno 2011/2012 l'associazione Chirosphera, che si occupa di studio e conservazione dei Chirotteri in Piemonte, in collaborazione con il Gruppo Speleologico Biellese-CAI ha iniziato un monitoraggio regolare dei Chirotteri presenti in ibernazione in alcune grotte del Monte Fenera, in particolare la Bondaccia, Ciota Ciara e, più irregolarmente, le Arenarie. I rilievi, condotti tra la fin di gennaio e l'inizio di febbraio, sono finalizzati a identificare e conteggiare gli individui presenti e valutarne l'andamento nel tempo. Questi hanno permesso di verificare la presenza regolare di un discreto numero di individui di rinolofo maggiore e più sporadicamente di grossi vespertili. In particolare il Buco della Bondaccia costituisce sicuramente il sito più importante dove si è osservato un regolare incremento degli individui fino ad arrivare a quasi 60 rinolofi maggiori in ibernazione nell'ultimo inverno. Tale valore supera la soglia dei 50 individui della specie per considerare un sito di rilevanza conservazionistica a livello nazionale, evidenziando così l'importanza delle grotte del Fenera per i Chirotteri.
Parallelamente alle indagini sui chirotteri in ibernazioni sono state fatte delle catture con appositi reti all'ingresso grotte, grazie ad autorizzazione in deroga alla direttiva 92/43/CEE del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, per verificare eventuale attività di swarmig, cioè il raggruppamento serale tardo estivo e autunnale a scopo di accoppiamento. Le catture sono state effettuate davanti la Ciota Ciara consentendo di catturare alcuni individui di orecchione bruno (Plecotus auritus). Sempre in quell'occasione sono stati realizzati alcuni punti di ascolto con bat detector, un apposito rilevatore di ultrasuoni, che hanno permesso di rilevare l'attività di caccia di diversi individui di pipistrello nano (Pipistrellus pipistrellus).
Le specie che popolano il Monte Fenera
Le informazioni raccolte durante queste attività di ricerca dell'associazione Chirosphera, assieme ai dati bibliografici per l'area, hanno permesso di fornire un primo quadro sul popolamento di Chirotteri del Monte Fenera, attualmente costituito da almeno 5 specie. Questo numero, tuttavia, è sicuramente una sottostima dei Chirotteri potenzialmente presenti nell'area. Il buon numero di grotte assieme ai diversi habitat (boschi, coltivi, corsi d'acqua) che costituiscono l'area possono, infatti, rappresentare un elemento importante per la chiroterofauna consentendo la presenza di numerosi rifugi invernali ed estivi e ottime aree di alimentazione utilizzabili da differenti specie. In futuro sarà importante poter incrementare lo sforzo di ricerca sia nei mesi invernali sia in quelli estivi, ispezionando potenziali rifugi, utilizzando tecniche di rilevamento bioacustico con bat detector ed effettuando apposite sessioni di cattura, oltre a continuare con il monitoraggio degli ibernanti.
L'associazione Chirosphera sta cercando di organizzare tali attività per le prossime stagioni mettendo in campo i sui soci e le sue risorse, ma sarà importante una stretta collaborazione con l'Ente parcoAlta Valsesia per poter svolgere al meglio il lavoro. Solo acquisendo queste informazioni e avendo un quadro preciso sui Chirotteri dell'area sarà possibile valutare l'importanza del Monte Fenera per la chirotterofauna e intraprendere le più efficaci misure di conservazione per questo importante gruppo di mammiferi.