L'Orto botanico di Guardabosone sorge sulla dorsale di una ripida collina che dal Santuario della Madonna del Carretto (luogo di culto situato lungo il sentiero delle Vie della Fede), a inizio paese, porta alla parte più alta dell'abitato, il nucleo medioevale più antico. Ci troviamo nella zona collinare della provincia di Vercelli, al confine con quella di Biella, in un paesaggio che, attraverso un graduale aumento dell'altitudine, porta dalla pianura alle vette alpine. La roccia madre è porfido, retaggio del paleozoico Supervulcano della Valsesia: una caratteristica che incide anche sulle particolarità pedologiche del suolo.
L'Orto botanico è un tassello del puzzle di cultura e consapevolezza di un paese museo: non solo per il suo nucleo medioevale che trova il culmine nel recetto, ma anche per le numerose realtà museali presenti in un comune così piccolo. Anche per arrivarci si lasciano le strade di grande percorrenza e si prende una deviazione che coincide con il nome del paese dove la viabilità automobilistica si ferma.
Il fascino di un orto
L'Orto deve il suo fascino all'altimetria, così distribuito sulla collina e sui suoi terrazzamenti, al paesaggio che si gode, ad Ovest il Monte Barone e la sua alpinistica anticima, il Cornabecco, ad Est il Santuario di San Francesco e, oltre le colline la sagoma a dorso di balena del Monte Fenera, per le sue piante selezionate dall'ambiente. Lungo i declivi prevalgono le acidofile, che grazie al terreno adatto, trovano un adattamento perfetto; sui terrazzamenti le impostazioni sono diversificate e creative.
Il primo terrazzamento è dedicato alle varietà antiche di alberi da frutta, in particolare meli. Guardabosone è stato per secoli identificato come il paese delle mele e come tale ha rifornito importanti mercati regionali, mentre, i frutti imperfetti venivano avviati alle industria dell'aceto. Si tratta di varietà fruttifere particolarmente resistenti e perfettamente selezionate rispetto al suolo e al clima.
Alcune, di piccola pezzatura ma di forma perfetta e di un vivacissimo color rosso, sono allegre come fiori e così belle da far concorrenza a quella mitica della fiaba di Biancaneve. Un'altra caratteristica è la loro durata dopo la raccolta, i frutti si mantengono freschi, si conservano durante l'inverno e diventano ottime da assaporare all'inizio del mese di marzo.
Il secondo terrazzamento è dedicato all'area umida, al laghetto popolato da pesci e ingentilito da felci rare, quali l'Osmunda regalis, tife e ninfee. Sulla stessa pianata si trovano due interessanti orologi solari che con il posizionarsi della persona nel punto indicato, a guisa di gnomone, indicano l'ora locale, un tempo antico, scandito dalle stagioni che ricorda la storia del paese quando era parte del Principato di Masserano e quando nei suoi dintorni, nelle battaglie tra i piccoli Stati tra Piemonte e Lombardia combattevano importanti personaggi, pari di Spagna, principi di Rosas y Luna.
Il terzo terrazzamento è il più classico per un orto botanico: si tratta dell'area ad aiuole di piante erbacee officinali, essenzifere, tintorie, alimurgiche e da fibra, distribuite nelle aiuole sulla base delle loro esigenze idriche, di sole e pedologiche. In ogni stagione ci sono delle fioriture e dei profumi diversi.
Ancora un gradino e si raggiunge il piano della serra, costruita in forma di piramide quasi a cercare un dialogo terra cielo e terra, tra materia ed energia. A fianco l'area didattica: una grande tettoia aperta e panoramica su 4 lati, arredata con tavoli e panche in robusto legno di castagno. Accanto, sempre in legno, le casette per gli atrezzi, per conservare i semi, per il restauro dei nidi artificiali che, distribuiti in tutto l'Orto, ne fanno un ambiente vivo anche per la presenza costante di uccelli stanziali e di passo.
Il quinto e ultimo terrazzamento è quello sperimentale di coltivazione di piante officinali per la ricerca e per le aziende liquoristiche. In questa zona si sperimenta la coltivazione di piante rare e di specie di notevole interesse. Viene qui coltivata l'Artemisia absintium che è conferita all'Istituto di Chimica Organica dell'Università del Piemonte Orientale. I principi amari estratti sono poi utilizzati per importanti ricerche farmacologiche pubblicate si riviste specialistiche internazionali.
Un orto vivo
L'Orto botanico è un luogo vivo anche per le innumerevoli iniziative: laboratori per bambini e adulti, giornate di cultura botanica ed erboristica, momenti ludici, caccia al tesoro, concerti e presentazione di libri.
Per visite guidate o per essere inseriti nella mail-list dell'Orto è possibile comunicare attraverso la seguente mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
*Direttore dell'Orto Botanico di Guardabosone