La Riserva Naturale del Parco Burcina "Felice Piacenza", che attualmente fa parte dell'Ente Gestione delle Aree Protette Ticino e Lago Maggiore, è un giardino botanico storico sito nel territorio dei Comuni di Biella e di Pollone, a ridosso delle prealpi biellesi, visitabile a piedi in qualsiasi momento e chiuso al traffico dei mezzi motorizzati non autorizzati, con strutture che accolgono eventi, mostre, workshops, attività formative, concerti musicali, conferenze e convegni, eventi culturali e formativi organizzati non solo dall'Ente parco ma anche da altri Enti, Associazioni del territorio.
La riqualificazione del laghetto della Burcina
Il giardino, che ospita una incredibile varietà di specie vegetali ed animali, è stato soggetto ad una attività di riqualificazione che ha interessato in modo particolare lo specchio d'acqua caratteristico del luogo noto come "laghetto della Burcina", con interventi quali lo svuotamento, ripristino e riempimento di fondo e bordo della vasca, l'aspirazione dei fanghi e la pulizia generale, per ristabilirne la originaria configurazione architettonica e paesaggistica, ripristinando i getti d'acqua della fontana ed altri elementi che caratterizzavano lo specchio d'acqua nel passato.
L'intervento, culminato nell'inaugurazione del rinnovato laghetto all'inizio di aprile 2024, è stato reso possibile anche ad un cofinanziamento da parte della Cassa di Risparmio di Biella, ed alla sinergia fra attori diversi tra cui il FAI Biella, la Squadra Aib e Pc di Biella "Biella Orso", Pro Loco Pollone, la famiglia Piacenza, le Amministrazioni Comunali di tutti i Comuni biellesi che fanno parte dell'Ente, grazie ai quali la Burcina non solo è diventato un luogo più bello a livello estetico e paesaggistico, ma anche più idoneo ad attività di didattica ambientale, un laboratorio a cielo aperto in particolar modo rivolto agli studenti delle scuole secondarie inferiori.
Tartarughe americane ed europee
Un grande problema di questo piccolo ecosistema, habitat di diverse specie animali tra cui tartarughe autoctone ed anfibi, è stata l'introduzione illecita da parte di privati nelle acque del laghetto di esemplari di Trachemys scripta, meglio conosciuta come "tartaruga americana" (la classica tartarughina d'acqua), specie animale non autoctona ed inserita nell'elenco delle 100 specie esotiche invasive più dannose al mondo in quanto predatore di anfibi (e delle loro uova), pesci ed uccelli acquatici, nonchè concausa della diminuzione degli esemplari dell'autoctona tartaruga palustre europea (Emys orbicularis) svantaggiata nella lotta per il cibo ed il territorio, avendo una natura più remissiva rispetto alle tartarughe americane.
Per rimediare a questo danno è stato disposto il trasferimento di circa 70 esemplari di Trachemys scripta presso "La Casa di Tarta" in Emilia Romagna, centro specializzato che offre servizio a privati e pubbliche amministrazioni per il conferimento e la detenzione delle testuggini palustri americane nel rispetto delle normative vigenti in materia ambientale e di benessere animale.
La delicata e costosa operazione è stata possibile grazie alla collaborazione dell'EGAP con la Delegazione FAI di Biella (iniziativa "I Luoghi del Cuore") ed il coinvolgimento diretto della famiglia Piacenza, oltre che del Rotary Club di Biella, entità che hanno fornito, direttamente e tramite fund raising, le risorse finanziarie per l'attuazione materiale dell'intervento, svolto dal personale del parco insieme agli esperti del centro di raccolta.
La reintroduzione della rana verde nostrana
Una volta reso l'ambiente ospitale e con le dovute condizioni igienico sanitarie per la batracofauna autoctona, debellate le specie aliene causa della loro scomparsa, si è posto il problema del ripopolamento di esemplari di Rane verdi (Pelophylax esculentus), dal momento che la colonizzazione spontanea del laghetto da parte parte di questa specie viene ritenuta improbabile a causa del suo isolamento, operazione che richiede la cattura del batrace in territori esterni e il suo spostamento presso il laghetto ad opera di un erpetologo esperto secondo le "Norme di comportamento per limitare la diffusione di patologie tra gli anfibi" redatte dalla Societas Herpetologica Italica (S.H.I.).
Sono state allo scopo avviate le relative pratiche burocratiche ed autorizzative, in quanto nonostante la Pelophylax esculentus, esemplare ampiamente diffuso, non sia particolarmente tutelata, bisogna osservare quanto dispone la Legge Regionale n.32 del 1982: "Norme per la conservazione del patrimonio naturale e dell'assetto ambientale", che ai sensi dell'Art. 35 consente la deroga alla sua cattura per fini scientifici o didattici.
Lo scopo dell'Ente Ticino e Lago Maggiore è dare continuità ai citati interventi con attività volte alla conservazione delle specie e dell'habitat, con iniziative didattiche e culturali atte a far comprendere l'effetto dannoso dell'inserimento di specie aliene sulla fauna autoctona, ma anche dalla continua vigilanza sul territorio, agevolata anche a livello tecnologico (nuovo di sistema di videosorveglianza) e normata da un sistema di sanzioni pecuniarie per i contravventori.