Quasi il 60% della popolazione italiana sopra i 14 anni esprime timore per i cambiamenti climatici in atto: una percentuale in crescita rispetto al 2022. Più stabili, invece, la preoccupazione per lo smaltimento dei rifiuti e l'inquinamento dell'acqua che riguarda circa il 40% della popolazione e la qualità dell'aria che rimane una costante fonte di ansia, mentre cresce l'attenzione nei confronti del dissesto idrogeologico.
Preoccupano un po' meno l'inquinamento elettromagnetico, il rumore e il deterioramento del paesaggio (solo il 10% della popolazione li annovera tra le principali preoccupazioni), mentre cresce l'apprensione per la conservazione delle risorse naturali.
Crescono i comportamenti ecosostenibili
Dalle paure discendono comportamenti responsabili: aumenta, infatti, l'attenzione alla conservazione delle risorse naturali. Nel 2023, quasi il 73% degli italiani ha dichiarato sprecare meno energia, mentre circa il 70% si impegna a consumare meno acqua: un comportamento a metà strada tra la responsabilità individuale e i costi in bolletta in netto aumento.
Altri comportamenti virtuosi includono evitare la guida rumorosa (50%) per contenere l'inquinamento acustico e l'uso di mezzi di trasporto alternativi (20,3% nel Nord Italia) per essere meno inquinanti. L'acquisto di prodotti a chilometro zero è poi una pratica comune nel Mezzogiorno (28,8%), mentre la lettura delle etichette degli ingredienti interessa il 35,8% della popolazione impegnato a un consumo più consapevole.
Il Piemonte tra criticità e virtù
A livello nazionale, il Piemonte è secondo solo a Lombardia ed Emilia-Romagna per i valori più alti di inquinamento dell'aria e dell'acqua, mentre si distingue positivamente per l'efficienza nella gestione dei rifiuti, risultando la prima regione in Italia per efficienza nella produzione e nello smaltimento.
In termini di inquinamento acustico, catastrofi antropiche e inquinamento elettromagnetico, la nostra Regione si posiziona bene rispetto ad altre e i piemontesi non hanno preoccupazioni ambientali particolarmente accentuate, tuttavia sono tra i più attenti nel ridurre la rumorosità della guida.
Ecoansia, una nuova realtà
Con l'aumento delle preoccupazioni ambientali in generale, emerge un nuovo fenomeno psicologico: l'ecoansia. Questa condizione, caratterizzata dall'ansietà nei confronti dell'emergenza climatica e della distruzione ambientale, è sempre più diffusa ma può anche trasformarsi in una forza positiva che spinge le persone a intraprendere azioni per la protezione dell'ambiente. Canalizzare questi timori in attività costruttive, non solo aiuta a proteggere l'ambiente ma offre anche un modo per affrontare e ridurre l'ansia stessa.
L'analisi dei dati Istat (riferiti al 2023) evidenzia quindi un'Italia sempre più consapevole delle questioni ambientali, con differenze regionali significative. La crescente attenzione ai comportamenti ecocompatibili e l'emergere dell'ecoansia indicano una società sicuramente in evoluzione, pronta a confrontarsi con le sfide ambientali che ci attendono.