Baviera: volendo riconoscerle un'identità al primo sguardo, fra le regioni tedesche, parrebbe che abbia meridionale anche il caloroso carattere, e non solamente la posizione geografica. È stato detto, infatti, che un giorno in Baviera è un giorno di vacanza.
Il richiamo proverbiale della natura selvaggia arriva dal Parco Nazionale della Foresta Bavarese – Bayerischer Wald, appunto: è il polmone verde nel cuore dell'Europa, bacino vivace in cui trovare e visitare, con un certo livello di sicurezza, i grandi animali continentali che tutti gli appassionati desiderano avvicinare. Si tratta di un'area protetta che si estende per circa seicento chilometri quadrati e conserva il grande pregio di essere accessibile a tutti, famiglie con bambini come escursionisti esperti.
È facile – e riduttivo – definire semplicemente la Baviera come il luogo romantico che è. Questo Stato federato, che è il più esteso in Germania e il secondo più popolato dopo la Renania Settentrionale – Westfalia, è innanzitutto un luogo ricco di dettagli. Li si ritrova nella bellezza curata – ben lontana dal caos creativo italico – che anela alla perfezione, ammanta il paesaggio naturale e urbano così come i castelli e i monumenti, le strade e i sentieri come le case e le aiuole. Ma anche nella pacifica lentezza che i panorami infondono, dove ogni elemento coesiste in armonia perpetua. Cartoline da fiaba. Bisogna convenire, a questo punto, che basta un giorno in Baviera per vivere un giorno di vacanza: i ritmi riposanti, le attività distensive. Attenzione, però, ché non è finita. Arriva infatti la sera e il carattere bavarese si rivela nel suo brio più sorprendente: le luci diventano improvvisamente più vive, le birrerie si riempiono di convivialità esplosiva, il piacere della buona tavola conquista con cibi ghiotti, gente di ogni età contagia con buonumore chiunque si ritrovi a passare da lì. E la Germania che conoscevamo non è più la stessa.
Foresta selvaggia a portata di mano
Bayerischer Wald – la Foresta Bavarese – è area naturale fra le più apprezzate anche all'estero: si raggiunge dalla bassa Baviera, avvicinando il piccolo villaggio di Neuschonau. Il sentiero si addentra nella selva e consente subito di godere dell'atmosfera regale: è il territorio forestale più ampio dell'Europa centrale – basti pensare che si tratta anche del più antico Parco Nazionale tedesco. Numerose varietà e specie di piante ed animali selvatici sono state tutelate e preservate nel tempo grazie alla politica di protezione, garantendo un valore considerevole dal punto di vista naturalistico, faunistico e paesaggistico. La via principale, lunga sette chilometri, taglia la superficie tracciando una sorta di anello ed è percorribile, in quattro ore di cammino, da escursionisti allenati a medie prestazioni.
Se pure ci sono i recinti a delimitare gli spazi – abbastanza estesi – destinati agli abitanti della foresta, che là vivono in cattività, il parco bavarese conserva una bellezza dall'aspetto selvaggio. Alcune postazioni rialzate sono state posizionate sul percorso, al fine di agevolare l'osservazione degli animali: a questo proposito, ad ogni buon conto, va sottolineato che essi tendono a sistemarsi lontano dalle persone di passaggio. Questo rende la struttura più simile ad un ambiente selvatico ed è il motivo per cui è particolarmente frequentata dai naturalisti, che non potrebbero accettare di passare in rassegna la fauna in una sorta di vetrina. Le voliere degli uccelli e gli spazi dei grandi mammiferi – come gli orsi, i lupi e le linci – sono stati fabbricati apposta affinché gli occupanti non siano avvistabili facilmente e la loro tranquillità sia così salvaguardata.
Bisogna investire in tempo e pazienza per scattare fotografie, anche senza avere la pretesa di risultati professionali. È preferibile inoltrarsi nel folto della foresta in orari e condizioni meteorologiche meno comodi. A volte – fra gli abeti, nel silenzio – il caso bendisposto favorisce incontri fortunati con la fauna selvatica. Bene – comunque – aspettarsi magari il maltempo, da affrontare immobili in un capanno gelido; avventure eventualmente faticose e infruttuose; ore passate in attesa, senza soddisfazione; l'assenza di condizioni adeguate ad un bel ritratto; la stanchezza poco corrispondente ai risultati raggiunti. Anche questo, però, a fine giornata avrà regalato buone energie.
La grande storia attraverso il Parco di Berchtesgaden
L'altra area protetta a livello nazionale è quella di Berchtesgaden: delimitata nella parte meridionale della Baviera, al confine con l'Austria, è l'unica in Germania a preservare lo stato di conservazione del territorio alpino. Le Alpi di Berchtesgaden del distretto dell'Alta Baviera, nel quale già l'Unesco istituì l'omonima Riserva della Biosfera, hanno una storia di tutela naturalistica che affonda le radici negli anni 1910, laddove l'atto formale di salvaguardia ha finanche attraversato il doloroso e lacerante periodo della Seconda Guerra Mondiale.
Le risorse ambientali sono luminose e imponenti. Il parco, infatti, è impreziosito da un grande lago al centro, il Königssee, alimentato a sua volta dal più piccolo Obersee. Appartenendo alla linea del bacino idrografico del fiume Salzach e, dunque, al Danubio, il grande lago è collocato ad est del massiccio Watzmann di 2.713 metri di altitudine e, al di là di questo, dell'Hochkalter, alto 2.607 metri. Dall'area provengono due fra i quattro più grandi ghiacciai della Germania, che sono tutti a concreto rischio di scioglimento e scomparsa a causa dei cambiamenti climatici: l'omonimo Watzmann e il Blaueis, adiacente al massiccio Hochkalter. Come prevedibile, purtroppo, gli eventi estremi che sconvolgono la Terra hanno colpito anche qui: è notizia recente, infatti, che il caldo dell'estate 2022 ha definitivamente compromesso il quinto ghiacciaio tedesco conosciuto, chiamato Schneeferner meridionale, che era ancora presente sull'altopiano Zugspitzplatt, a sud della cima più alta delle Alpi bavaresi, lo Zugspitze. L'ha certificato l'Accademia Bavarese delle Scienze, che con i monitoraggi periodici – condotti con georadar – ha rilevato come il suo spessore si sia ridotto considerevolmente: consentire oltre la classificazione di ghiacciaio indipendente non era più coerente, cosa che ha comportato il cambio ufficiale di condizione da parte della comunità scientifica.
Cambiando decisamente scenario, tra le tante attività sul posto che l'inevitabile ricchezza di questi ambienti garantisce, tentatore sarà – certo – un bicchiere di quel cristallo di Boemia purissimo, che in questa parte di Baviera è un altro dei protagonisti del territorio. Intanto, le foreste e le montagne bavaresi hanno già fatto l'incantesimo e – non troppo tardi – reclameranno tante nuove visite, esplorazioni e fotografie. Su pendii ricoperti di fitta vegetazione che si aprono su molte maestose alture, su innumerevoli piste da percorrere a piedi, o in bicicletta, o tramite l'utilizzo di ciaspole. In tutte le stagioni e nelle differenti condizioni meteoclimatiche – tra le tante, al suo meglio, sotto una folta neve – questo territorio vasto di spazi remoti, tonalità e dettagli sempre da scoprire tornerà, ogni volta, a presentarsi come una fertile selva, popolata di varietà e testimone di avventure.
Baviera, terra dalla personalità definita e distinta
Ha identità forte, che accomuna l'intero bundesland meridionale tedesco, che confina a sud con l'Austria e ad est con la Repubblica Ceca. Ha una varietà paesaggistica che si presenta altrettanto ricca: l'elegante Monaco e il territorio alpino, ma anche i laghi centrali e le foreste di uno dei patrimoni naturalistici più interessanti della regione – il parco Bayerischer Wald, che ha fatto la fortuna ecoturistica di quell'area. Ha luogo lì, in pieno Arberland, il cuore della nostra Baviera che ha conosciuto le più intense emozioni. Anche se gli innumerevoli scorci da cartolina, che riproduciamo in una galleria in calce e che sono molto più diffusi di quanto si possa immaginare, non mancano di ispirare per immagini le future storie che questa terra ha ancora da raccontare.
Finite le festività di fine anno, le loro luci e le antiche melodie, i sapori tipici della Baviera continueranno a pervadere i piccoli paesi di campagna, risvegliati grazie alle atmosfere d'altri tempi, alle bancarelle decorate, agli oggetti artigianali e scenografici. Febbraio non spaventa, con le sue temperature sottozero: ai fiumi di lager si affianca l'aromatico glühwein – da noi è il vin brûlé – anche con mirtilli e mele, offerto in felice abbinamento con i dolci di marzapane e speziati, che fanno presto a bilanciare il fabbisogno di calorie.