Con il Gran Paradiso con il quale confina per 14 Km, costituisce l'area protetta più vasta dell'Europa occidentale. Un territorio aspro e accidentato che culmina nei 3855 m della Grand Casse. A farla da padrone sono i ghiacciai che occupano (per ora) più di 5.000 ettari di estensione ma la maggior parte dei 535 Kmq del suo cuore selvaggio (l'area ottimale di adesione è molto più ampia circa 1.500 Kmq.) si trova a quote superiori ai 2.000 m con una presenza di boschi molto ridotta. Un parco di alta montagna quindi, dove la neve però non è una protezione ma un cruccio. La Vanoise, l'elevato massiccio montuoso che separa la Val dell'Arc, la Maurienne con quella dell'Isere, la Tarantaise. Savoia storica che soprattutto sul versante Isere, ma non solo, ha avuto uno sviluppo turistico legato agli sport invernali intensivo. Courchevel, Val Thorens, Val Morel, Val d'Isere, la Plagne, Pralognan una ragnatela di impianti che si arrampica sino ai ghiacciai per lo sci estivo e che causano problemi ambientali non indifferenti. Conciliare, sviluppo, turismo e protezione della natura è una scommessa che se non vinta non è neppure persa. Alcune aree sono state sacrificate agli sport invernali, ma con compensazioni significativi che hanno permesso di realizzare alcune nuove importanti riserve naturali in aree precedentemente non comprese nel perimetro del parco nazionale come quella della Gran Sassiere. I parchi nazionali francesi con la nuova legge del 2006, tendenzialmente sono costituti da un area centrale, quella effettivamente protetta, priva o quasi di insediamenti umani rigidamente regolamentata e da una zona periferica, l'area di adesione, per la quale sono definiti solo orientamenti e prescrizioni sia per la protezione che per lo sviluppo economico.
Due importanti indicatori, il ritorno del lupo e la presenza di quattro coppie riproduttive di Gipeto testimoniano significativamente della buona salute della naturalità di questo territorio. Per il Gipeto soprattutto soggetto come altri rapaci diurni e notturni a elevata mortalità per collisioni contro i cavi sospesi degli impianti e delle reti elettriche, è stato avviato un progetto per rendere più visibili questi ultimi riducendo il rischio di impatti. Significativa la presenza di numerose stazioni di Cypripedium calceolus la rara orchidea tutelata a livello europeo che proprio a Pralognan raggiunge il suo record di altezza assoluto 2.200 m. Le specie vegetali presenti in Vanoise si stimano essere circa 1200 di cui almeno 200 particolarmente rimarcabili. Dal punto di vista faunistico il parco rappresenta la più importante colonia francese di Stambecchi circa 1.600 esemplari in interscambio trasfrontaliero con quelli del Gran Paradiso e oggetto di prelievi per le reintroduzioni in altre aree come quella recente in Vercors. I Camosci sono più di 4.000, 125 le specie di uccelli nidificanti e 30 le coppie di aquila reale. Aride cifre che sintetizzano comunque la straordinaria valenza di un territorio che vale la pena di essere visitato anche per i suoi aspetti antropici. La festa di Bramans del pane benedetto o la processione di Bessans del 15 agosto oltre che per gli elementi degli antichi riti della fecondità testimoniano delle influenze e dei legami di queste valli con quelle valsusine che giova ricordarlo sino al 1860 facevano parte della medesima entità nazionale.
Escludendo l'impegnativo sentiero estivo del Col della Galisia (dal lago Serrù) in alta Valle Orco il modo più semplice dal Piemonte per giungere in Vanoise è attraversare il Moncenisio. Dalla piana del grande lago le vaste distese ghiacciate della Dent Parrachée e de la Grande Casse appaiono in tutto il loro candore. A Termignon si trova uno dei centri visita del parco e inizia la strada che in 12 Km porta al Rifugio del Pian du Lac (2200 m) nel cuore stesso del parco. Bella facile e adatta a tutti è la passeggiata (segnalata) al lago Bianco e al suo Rifugio. Nel periodo estivo, è in funzione un efficiente servizio di navette per escursionisti e visitatori alternativo all'uso dell'auto privata.
Piemonte Parchi
Vanoise, l’ultimo paradiso
Un parco di alta montagna dove la neve però non è una protezione ma un cruccio
- Aldo Molino
- ottobre 2013
