Colesterolo, ipertensione, diabete...Malattie che affliggono una fetta sempre più consistente della popolazione e, non di rado, insorgono anche in modo concomitante. Croce e condanna di una società occidentale opulenta, che ha perso di vista lo stile di vita sano e naturale di un tempo, e che sempre più abusa di grassi e carboidrati. Oltre a rivedere la dieta e fare adeguata attività fisica, chi ne è afflitto potrebbe però ricorrere ai frutti della caigua (Cyclanthera pedata), pianta originaria della catena andina.
Utilizzata per la cura dell'ipercolesterolemia dalla medicina popolare peruviana, è stata coltivata fin da tempi immemorabili in Perù e Bolivia. E' impiegata tradizionalmente nel diabete, nei disturbi cardiovascolari, per abbassare il livello di grassi nel sangue e per perdere peso. Le sue proprietà benefiche venivano sfruttate dagli sciamani peruviani anche per far abbassare la pressione durante i loro riti ed indurre stati alterati di coscienza, requisiti che le fecero guadagnare l'appellativo di "pianta magica".
Si tratta di una pianta annuale, appartenente alla famiglia delle Cucurbitacee, costituita da 100 generi ed oltre 750 specie, note per essere fonte di metaboliti secondari. E' parente quindi dei più ben conosciuti cetrioli così come di zucchini, meloni e angurie e come tale anch'essa è commestibile. E' inoltre molto apprezzata dal punto di vista ornamentale; il suo carattere rampicante, il fogliame lussureggiante ed il profumo dei fiori sono indubbiamente decorativi, occorre solo tener conto che richiede molto spazio per espandersi, anche più di 4 m.
Solitamente è coltivata nel sud e centro America, fino a 2000 m di altitudine, ma dato che si adatta facilmente tanto al freddo quanto al caldo, a volte è piantata anche in zone tropicali e subtropicali.
Di questa vigorosa rampicante, simile alla vite, si raccolgono i frutti ancora acerbi e verdi. Questi hanno una polpa bianca, tenera, dal sapore di cetriolo e di fava e sono buoni sia in insalata, compresi di germogli e giovani foglie, che come verdura saltati in padella, oppure sott'aceto.
Gli impieghi culinari di questo piccolo frutto straordinario sono numerosi in Sudamerica; per centinaia di anni la caigua è stata utilizzata per preparare cibi creoli come il "Guiso Caiga" o la "Caigua Rellena". E' abitudine comune farli ripieni; le popolazioni andine chiamano infatti la
caigua "pepino de rellenar", ovvero "peperone da fare ripieno". I frutti più maturi si farciscono, si friggono o si marinano come i cetriolini, avendo cura di eliminare precedentemente i semi.
In Europa invece, è conosciuta più per l'uso medicinale ed è più facile trovarla dal farmacista sotto forma di compressa che dal fruttivendolo.
Anche in Italia, dal dicembre 2010, una direttiva del Ministero della Salute consente di inserire fra gli integratori alimentari le sostanze e gli estratti vegetali di questa pianta. Come tutti gli altri frutti della famiglia cui appartiene, contiene un'alta percentuale di acqua (circa 93%); si è così cercato di ottenere per disidratazione un estratto molto più concentrato in principi attivi (circa 10 volte), facilmente somministrabile in capsule o compresse, come integratore.
Tra i principi attivi della caigua è stato trovato un importante steroide, il sitosterolo, flavonoidi, pectina, materiale albuminoso,
carboidrati, proteine, vitamina C, cellulosa, citrullina, metacarbossifenil-alanina e minerali come calcio, fosforo, e magnesio. I primi studi, fatti dall'istituto peruviano di Altura della Cayetano Herédia University, hanno dimostrato che i fitosteroli della caigua hanno
un'influenza positiva nell'assorbimento di entrambi i tipi di colesterolo (endogeno ed esogeno), riducendo drasticamente la sua biosintesi e abbassando anche i trigliceridi. Questo ne evita l'accumulo in organi come fegato, pelle, intestino ed arterie, riducendo così il rischio di sviluppare diverse malattie coronariche e, più generalmente, cardiache.
Sono stati condotti già diversi studi scientifici su adulti con valori non ottimali di colesterolo e trigliceridi, volti a verificare le proprietà tradizionalmente note. L'integrazione dietetica con 600 mg al giorno di estratto di Caigua, suddivisi in due somministrazioni, ha mostrato dopo 3 mesi una diminuzione del colesterolo-LDL (il "colesterolo cattivo") pari al 33% ma, quello che è ancor più sorprendente, contemporaneamente si è avuto un aumento del colesterolo-HDL (quello "buono") pari al 42 %, inoltre sempre dopo 3 mesi una diminuzione del colesterolo sierico totale dal 18,3 % al 22% e una diminuzione dei trigliceridi pari a circa 30%, raggiungendo così una ottima correzione nel profilo lipidico.
Un altro recente studio ne ha dimostrato la validità anche nelle donne in menopausa che, a causa della diminuita produzione di estrogeni da parte delle ovaie, subiscono uno squilibrio lipidico che le espone maggiormente a rischio coronarico.
Per potenziare l'effetto della Caigua ed avere migliore efficacia sull'abbassamento del colesterolo (LDL) ed aumentare quello ad alta densità (HDL), sembra sia utile associare l'assunzione di vitamine del gruppo B, specialmente la vitamina B6 (Piridossina), la vitamina B1 (Tiamina), e la vitamina B12, che partecipano a varie reazioni enzimatiche per la produzione o l'ossidazione degli acidi grassi, avendo anche al contempo un'azione di stimolo sul metabolismo, soprattutto quello lipidico. Studi più recenti confermano il ruolo dei flavonoidi anche come agenti immunostimolanti, contro agenti infettivi, e antiossidanti. A completare il quadro, tale pianta è pure ipotensiva e regola il metabolismo dello zucchero nel sangue; come già sapevano gli antichi sciamani peruviani. È quindi raccomandata anche per il trattamento dell'ipertensione, di malattie come il diabete e per la riduzione dell'obesità (ad esempio nelle diete o come integratore). Grazie a tali proprietà svolge un'azione preventiva sull'insorgere di patologie come ictus e infarti.
Seppure le ricerche tossicologiche confermano che gli estratti di Caigua non presentano alcuna tossicità alle dosi consigliate, né a breve né a lungo termine, e neppure si sono riscontrati effetti secondari e interazioni con altre sostanze, è raccomandata come sempre cautela in gravidanza e allattamento.
Bibliografia
http://www.lecurenaturali.com/caigua.htm
www.healthservice.it/a/caigua.htm
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