i Stefano Camanni
«Che lavoro fa? Cerca la bestia. Tanto non la trova. Zitto tu.» Così si sviluppa uno dei dialoghi più esilaranti del film di Francesco Nuti "Tutta colpa del Paradiso", che racconta il viaggio in Valle d'Aosta di un padre alla ricerca del figlio adottato da una famiglia in cui lui, zoologo, da anni percorre in lungo e in largo le montagne alla ricerca dello stambecco bianco. Per girare il film gli sceneggiatori hanno preso una capra e l'hanno dipinta di bianco, aggiungendo poi le corna di uno stambecco, realizzando un animale in qualche modo assurdo che alla fine del film solo Nuti, e non lo zoologo, riuscirà a vedere. Eppure lo stambecco bianco esiste davvero. Proprio in questi anni infatti l'attenzione del Corpo Forestale e di molti ricercatori è incentrata su un bell'esemplare di quattro anni di stambecco albino, soprannominato "fiocco di neve", che frequenta alcune vallate impervie della Valle d'Aosta. I casi di albinismo in natura non sono poi così rari. Anni fa nel Parco nazionale del Gran Paradiso era nato un camoscio bianco, e si conoscono poi casi di marmotte bianche, mentre, allontanandosi dalle nostre montagne, è stato recentemente avvistato nelle acque della Louisiana un delfino dal colore candido ed è nato in uno zoo norvegese un canguro completamente bianco. Ma perché nascono animali bianchi? L'albinismo è un disturbo congenito ereditario in cui si manifesta l'assenza o la riduzione del pigmento melanina a causa della mutazione dei geni. Può colpire la pelle o il pelo dell'esemplare, e in questi casi l'animale risulta interamente bianco, o specificamente solo gli occhi. In natura la sopravvivenza di un animale albino è notevolmente compromessa dalla scarsa adattabilità, che lo rende ad esempio eccessivamente visibile ai predatori. In cattività invece può sopravvivere senza problemi, diventando addirittura una grande attrazione turistica, come nel caso di un gorilla vissuto fino al 2003 nello zoo di Barcellona.
Ci sono casi in cui il colore bianco del mantello è dato da un gene particolare, normalmente regressivo. Ne è un esempio la tigre bianca del Bengala, catturata per la prima volta nel 1951 da alcuni cacciatori. Vista la splendida pelliccia, i cacciatori, non contenti, uccisero anche tre cuccioli. Uno di questi però riuscì a scappare ma fu poi catturato dal Maharagià che fortunatamente non lo uccise ma lo portò a palazzo.
Il piccolo fu chiamato Mohan.
Moby Dick
L'animale albino per eccellenza è la balena Moby Dick del celebre romanzo di Herman Melville, pubblicato nel 1851. Il libro racconta le avventure della baleniera Pequod e del suo capitano Achab a caccia di una grande balena bianca, che in realtà si rivela poi un capodoglio, che in un viaggio precedente aveva troncato una gamba al capitano. Alla fine del libro Moby Dick viene avvistata e arpionata: scendendo verso gli abissi, si porterà dietro il capitano Achab.
Rosa come un fenicottero
Non è bianca anche se si tratta di una forma molto simile all'albinismo. Non è un uccello anche se è rosa come un fenicottero. È il caso di una cavalletta rosa, dal colore veramente insolito, una variante molto rara del comune insetto verde.
Conosciuta fin dalla fine dell'Ottocento, questa cavalletta non si è mai riprodotta fino a oggi.
Recentemente però nell'insettario di New Orleans gli scienziati sono riusciti a fare accoppiare due individui rosa della specie.